\ .. RIVISTA POPOLARE 609 attaccare da un lato l' Epiro e la Grecia, dall'altro Tunisi e Tripoli: i vascelli dell'ammiraglio Giorgio d'Antiochia si avventurano sino al Bosforo e pass,100 gettando frecce infiammate nei giardini di Nlannel Comneno: A sua volta, l_' imperatore Enrico IV, che da prima aveva fatto alleanza con l'imperatore di Costantinopoli contro i Normanni, non appena ebbe ereditata la corona di Sicilia prese ad attaccare l'Impero d'Oriente (1). Il successore di Enrico VI, l'imperarore Federico II, non abbandonò mai, nè meno nella sua lotta accanita contro il papato , il progetto ereditario delle conquiste orientali. Mentre altri « Latini >> giungevano a impadronirsi finalmente di Costantinopoli, Federico andava a prendere al Santo Sepolcro la corona di Gerusalemme. Dopo di lui, suo figlio Manfredi riusci a riguadagnare pacificamente, in grazia del suo matrimonio con la figlia del despota d' Epiro, le prime conquiste di Roberto Guiscardo sulla riva dell'Illiria lungo l' Adriatico ; e subito, cresciuto l'ardimento, egli, di accordo col despota, inviò un esercito in Macedonia contro l' impero greco di Nicea. Infine Carlo d' Angiò , impadronendosi del regno dei Nornianni e degli Hohenstaufen, pretese dover sopportare l' eredità dei loro più grandi disegni : comprò da una principessa decaduta e da un imperatore fuggiasco i loro diritti su Gerusalemme e Bisanzio, e, quando il sollevamento della Sicilia ebbe immobilizzate le forze che egli aveva riunite. per lanciarle contro l'Oriente (2), egli con-· servò, se non altro, nella sua casa, questi titoli magnifici: imperatore di Costantinopoli, re di Gerusalemme, despota d.' Epiro, principe cl' Acaia, per trasmetterli ai suoi discendenti, i quali, secondo le combinazioni fortuite delle alleanze, li dispersero a traverso l'Occidente. Consideriamo, ora, qnesto complesso di fatti, che troppo raramente si è cercato di raggruppare come si deve. Non è forse chiaro che, durante i due secoli di prosperità e di potenza in cui l'Italia meridionale attiro gli sguardi dell'Europa , l' attrattiva delle imprese orientali fu la sua forza dominante fra quelle che si urtano nella sua storia , la forza che resta attiva di regno in regno e di dinastia in dinastia, come se rappresentasse una necessità superiore all' azione degli uomini? Ora, in questa tradizione politica, che spingeva successivamente i re di Sicilia Vèrso Bisanzio e verso Gerusalemme, non dobbiamo forse riconoscere l' « orientazione >> stessa dell'Italia meridionale? Gli uomini del nord hanno subito, gli uni dopo gli altri, la « fatalità geografica >> del paese che avevano conquistato o che avevano ereditato. · IV. I fatti, che un'analisi sommaria han potuto desumere dalla topografia e dalla storia dell'Italia meridionale, racchiudono in sè stessi una risposta alla questione preliminare, che noi ci siamo dovuta porre. Tutto è concorso a dimostrarci come, sino alla rivoluzione nazionale che h,1 reso alla penisola l'Unità in altri tempi istituita dall'Impero romano, vi sono state due Italie. L'una è stata sempre mantenuta nel concerto dei paesi d'Occidente; l'altra è (1) W. NoRDEN, Der Vierte Kreuzz..ug im Ralnnen der 'Bez.iehun[[endes Abendlandes zu 'Byz.anz, Berlin 1898, I, 3 2. (2) V. l'introduzione dello STERNFELD al suo libro: Ludwigs des Heiligen Kreuzz.ug nach 'J'1mis, 1895. stata per lungo t~mpo come attirata verso l'Oriente. E' dunque legittimo studiare , a parte dalla Lom-. bardia e dalla Toscana , un gruppo di regioni cosi rigorosamente separate dall'Italia del Nord, qual' è stato, per più di dieci secoli, l'antico regno di Napoli. Le considerazioni sin qui fatte avranno anche un'altra utilita, oltre quella di aver fissato al nostro studio i suoi limiti naturali: esse contribuiranno ancora a guidare lo svolgimento interno del. nostro lavoro, rischiarando i problemi essenziali che s'impongono alla nostra attenzione. Senza dubbio, la storia dell'arte, dopo avere ricevuto dall' erudit.ione i documenti d'archivio, che sono per le opere d'arte come gli atti dello stato civile, e dopo avere raccolte le iscrizioni che hanno inciso sui monumenti la data della loro nascita o il nome del loro autore , deve proporsi , innanzi tutto, di stabilire il raggruppamento e la filiazione degli artisti, mediante l'analisi e la comparazione dei monumenti. Cosi la storia dell' arte metterà a profitto il vantaggio che gli conferisce la natura stessa dei fatti che essa studia. Per la storia politica sussistono soltanto documenti e testimonianze, che altro non sono se non i segni dei fatti, mentre i fatti stessi non esistono più. La storia dell'arte si trova in presenza di fatti che, in vece di esser per sempre spariti, sono presenti e visibili come esseri viventi. Questi fatti sono i monumenti e le opere; Fra essi e i fatti studiati dalla storia oolitica vi è l tutta b. differenza che separa la realtà dal ricordo. Tuttavia, dopo aver compiuto il lavoro di analisi e di classificazione delle opere interrogate faccia a faccia, ossia dopo aver esercitata la funzione propria dello storico dell'arte, è necessario uscire dal circolo in cui ci avvolgiamo, spiegando un monumento con l'artista che ne è l'autore, e quest'artista medesimo col maestro o col monumento che l'ha preceduto, o ancor, col suo proprio genio, cioè con una causa . incognita. Quando la zoologi,, descrittiva ha spiegato i caratteri di un essere con quelli degli altri esseri che lo hanno generato , riconosce che la spiegazione è incompleta : per rendersi conto delle trasformazioni che subisce una specie in un individuo, bisogna riportare l'essere animato nell' ambiente inanimato dove esso si è sviluppato. Cosi pure un'opera d'arte appare in un dato paese e in un dato momento, cioè dipende da un ambiente geografico e da un ambiente storico. E' superfl.L10ricordare che l'architettura di certi edifici è stata determinata dai materiali che fornisce il suolo ove essi sono costruiti. S'intende anche che, per arriv:ue in una regione in cui han preso stabile dimora, i modelli portatili e gli artisti viaggiatori hanno dovuto passare per le vie seguite dal commercio. 1~ cosi la conoscenza delle vie di comunicazione può render conto di certi fatti artistici. . La geologia superficiale e h, topografia, considerate come conoscenze consiliarie delb storia del1' arte, potranno essere studiate sia sul posto , sia sulle carte, cosi come i monumenti stessi o le loro riproduzioni grafi.che. Al contrario, per ricostituire l'ambiente storico, in cui gli artisti hanno lavorato, bisogna trasportarsi nel passato. Allora si cessa di studiare il fatto artistico nell'opera ancora esistente e presente , per considerarlo soltanto nell' origine: lo si estrae dalla serie dei fatti artisti.ci visibili nei
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