604 RIVISTA POPOLARE Certa stampa ... ci) Prima della diffusione della stampa le lotte di ogni genere si svolgevano in modo così barbaro ed incivile che non occorre riandare, perch' esse nelle . zone più arretrate degli stati moderni-com'è· pur troppo la nostra amata Sicilia - in forma più o meno attenuata si rinnovano sempre, proprio sotto i nostri occhi. A tale attenuazione ha concorso appunto la stampa, e precisamente il giornale; anzi possiamo dire che la civiltà moderna è in massima parte opera del giornale , di questo tanto misero foglio di carta quanto poderoso strumento di progresso, così malvisto ancora dai reazionari e dai ,, retrogadi, così temuto dai disonesti e dai vili. Ma ·ogni cosa ha il suo rovescio in questo mondo; ogni cosa può essere tirata ad un fine opposto a quello cui fu destinato. I barbari fabeto per paura degli anonimi, delle firme false e delle lettere amorose? Si devono abolire il coltello ed il fucile per paura degli assassini ? Ma portiamoci col pensiero, non diciamo alle tribù selvaggie nè al medio evo, ma fino alla società preistorica : là i denti e le unghie , i bastoni e le pietre , gli sputi e lo sterco adempivano la funzione stessa della stampa immonda. Se si dovesse giudicare sempre con un simile criterio, si dovrebbe abolire fino il pane , per causa delle indigestioni ; si dovrebbe distrurre l' uomo stesso, capace di bene e di male; si dovrebbe sopprimere il globo terrnq ueo! Chi ha il senso esatto degli uomini e delle cose; chi ha un concetto positivo della vita e della civiltà; chi ha la coscienza sicura delle proprie· convinzioni e della propria onestà non ha ragione di preoccuparsi tanto se fra tanti giornali borghesemente onesti se ne trovano alcuni di veramente turpi e ricattatori; a questi fanno che, sotto forma di criminali e criminaloidi, sopravvivono nei tempi nostri ; i disonesti , che esistono in ogni società si avvalgono del giornale per le loro mir e bieche, se ne servono per i loro fini incivili, come un surrogato dell'antico sicario e del vecchio campiere (2) , come un succedaneo del bastone e del coltello , come un equivalente del fucile e del veleno. I rapportimilitarirussi contrappeso i giornali eroici;che con sacrifizi superumani spremono il marcio che inquina il corpo sociale e col raggio dell'ideale, che fatalmente si realizza sempre, illuminano la via della vita. Ad ogni modo è tanto di guadagnato; j fiacchi ed i timidi devono convenire che i loro pregiudizi in proposito sono sciocchi; ne devono convenire tutti i poveri di spirito - i perversi lasciamoli da parte; essi sanno meglio di noi il fatto loro - che si fermano a guardare il giornale solo dal suo peggiore Si dovrebbe leggerli sempre in senso inverso ( Si capovolga la figura). Questi giornali immondi, una volta limitati nel covo delle grandi città, dove il maggior detrito sociale forma il loro ambiente naturale, da qualche tempo si diffondono spaventevolmente nelle provincie, specie in tempi di torbidi elettorali. Limitandoci a parlare della Sicilia, questa è addirittura invasa da certe Forbici, da certe Fiamme, da certe Voci . . . ehe per poco danaro vi elevano alle stelle, con lodi che fanno vergogna; vi gettano nel fango, con vituperi che punto di vist~. Che cosa c'è nella vita che non possa rivolgersi così al bene come al male? Dobbiamo abolire l' alper lasciare un abito sdrucito ed imbrattato di clericalismo e rientrarvi in abito nuovo, pulito e reso più bello dalla sanzione sperimentale di parecchi secoli di storia. N. C. ( 1) Il male che il nostro Bonagiuso deplora è grave assai. Il contegno da serbare di fronte ai laidissimi sicari della penna è precisamente quello consigliato dal nostro amico; e l'ha tenuto rigorosamente chi scrive questa nota verso un lurido gioroalettucciaccio che per un anno circa io ogni suo numero lo ha denigrato e calunniato nel modo più basso e più vile. Sì; verso costoro non ci può essere che il disprezzo completo,. assoluto, illimitato ... tanto più quando gli autori delle turpi diffamazioni sono persone che sino a poco tempo fa v'innalza vano alle stelle ...• Erra, però , il Bonagiuso credendo che certa stampa viva soltanto in Sicilia. Ivi io verità ha preso-un grande sviluppo, è divenuta una vera industria ; ma giornali ricattatori e diffamatori per sistema ce ne sono in ogni angolo d' Italia. Alcuni, anzi, a Milano, a Roma, a Napoli hanno dato luogo a processi piccanti. E perchè, pur troppo, il male non è circoscritto, noi pubblichiamo l' onesto e sdegnoso articolo del nostro amico. Nota della Redazione (2) Il campiere è l'impiegato, che ha del bravo, dai grandi proprietari e fittaiuoli in Sicilia e che ne difende gl'interessi in campagna .... e qualche volta anche io città. N. d. R. ( ]iji di Tokyo ). fanno schifo. Tutto ciò - s'intende - solo verbalmente, perchè tali giornali venderecci, che da un giorno all' altro mutano di feticcio e di bersaglio, offendono solo chi se ne serve, giammai chi n'è aggredito. Rilevando questo , non intendiamo riv_olgerci ai disonesti di ogni partito , nè ai nostri avversari e nemici , incorreggibili così nell' indirizzo della loro vita pubblica e privata , come· nei corrispondenti metodi di lotta; ma ci rivolgiamo agli amici nostri, ci rivolgiamo ai nostri compagni che da tali giornali non rifuggono, che di tali giornali spesso si servono, senza capire che ciò facendo si abbassano e si insudiciano: senza capire che per le masse misoneiste e sfiduciate le partite ed i partiti in tal modo si uguagliano nel male; insomma, noi intendiamo parlare a certi amici e compagni nostri che, facendosi truffare del denaro da questi sparafucili e turiferari di carta sporca , inaffiano Ja mala pianta del giornalismo prezzolato per levare turpiloquio contro turpiloquio, turibolo contro turibolo. Quanto dolore non abbiamo provato nel vedere su tali giornali Ja biografia apologetica di qualche deputato di Estrema sinistra ! Questo sistema di lotte sporche più che incivili, non accusa solo l' ineducazione politica, ma rivela
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