Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 17 - 15 settembre 1904

R I V I S T A ·P O P O L A R E 459 ragguagliate, il nostro coefficiente d' esercizio, cioè il coefficiente d' esercizio delle nostre due Società continentali, sarebbe di 86 e non di 69; e quello dell'esercizio di Stato francese sarebbe di 55 e non di 70; come è indicato nella Relazione Saporito, senza tener conto del coefficiente delle tariffe. Fatto importante che starebbe ad indicare che col sistema dell'esercizio economico, adottato dallo Stato in Francia, il prodotto netto in Italia, sopra 320 milioni circa di lordo salirebbe a 140, i quali sarebbero quasi sufficienti per l'interesse del valore reale della nostra rete ferroviaria ; liberando sul serio il povero contribuente italiano, già abbastanza oberato, da una passività della quale lui non ha nè colpa nè peccato; ma che ha dovuto pagare già per tanti anni , in omaggio alla disonesta ingordigb di pochi lestofanti, e che forse dovrà pagare ancora per molto tempo, in omaggio dei molti imbecilli che popolano il nostro olimpo politico ferroviario, 140 milioni che potrebbero anche salire ad oltre 150 applicando il sistema della Nord-Milano che ha pure un traffico come le due reti continentali (367,769) con un percorso però di soli 42 chilometri, ma che in luogo di spendere 33 millesimi per unità di trasporto, come spende l' esercizio di Stato francese, non ne spende che 24, che, in proporzione, è sempre meno. Ora io dico: che nelle condizioni della rete locale della Nord-Milano si trovano , senza esagerare, i due terzi della nostra rete di Stato ; che applicando a questi due terzi il regime economico della Nord-Milano potremo avere un risultato poco diverso ; che la rete principale (da 4 a 5 mila chilometri) una volta liberata dal fardello passivo della rete locale, riuscirà a spendere anche meno, in proP?rzione, della rete locale ; dividendo la sua maggior spesa sopra un numero maggiore di unità di trasporto ; che con l'attuale metodo economico, che si va lentamente applicando, si potrà benissimo arrivare alla riduzione della spesa nelle proporzioni della Nord-:-Milano , o· della Palermo-Trapani, che è la stessa (23 millesimi) producendo una vera rivoluzione , in senso benefico , nella spesa d' esercizio delle nostre ferrovie. Questa rivoluzione si stà operando e perciò non sono possibili calcoli di sorta per stabilire basi di contratti. Rivoluzione che lo Stato e la nazione hanno tutto il bisogno che si completi , (cosa impossibile con l' inciampo di Società che hanno interessi contrari) e stà ad indicare l'obbligo imperioso dello Stato di compiere prima l'intera applicazione del regime economico sopra tutte le linee locali ed interprovinciali, prima di pensare a nuovi contratti d' esercizio; i quali, nel momento che si stà attraversando, non possono che costituire un salto nel bujo, col prolungamento d'uno stato di cose semplicemente vergognoso, non senza il pericolo che i contribuenti abbiano a sentirsi nauseati dalle premure dei loro illustrissimi e colendissimi salvatori, avendo ragione di dichiararsi più che sufficientemente salvati con la perdita di 159 milioni all'anno! I quali, stanno a provare ufficialmente : che la mia denuncia dello sprecodi 100 milioni all'anno nell'eserciziodellenostreferrovie, fatta sopra questa 'R...ivista del 31 luglio, 1892, era ancora al disotto del -vero! Casale, agosto 1904. PAOLOMoRBELLI E torno da capo 1\ proposito delle fucilate a Buggerru Il 19 maggio p. p. dopo i fi;l,tti di Cerignola io scrivevo al giornale Avanti I una breve lettera nella quale facevo una proposta. Il mio scritto mi procurò una risposta inconcludente, dell'avvocato Pozzi, e dopo un breve trafiletto della P1·opaganda di Napoli (21-22 maggio p. p.) della cosa non si parlò più. I popolari, poichè la mia proposta era rivolta a tutti i partiti popolari lasciarono andar l'acqua per la sua china, e il governo , dopo premiato lo Stanziano, aspettò l' occasione di premiare e decorare un altro simile salvatore della Patria. E l'occasione s'è presentata a Buggerru. E io torno da capo. Confesso che quando feci al1' Avanti! la mia proposta non m'immaginavo davvero che un socialista si sarebbe preoccupato di ciò che avrebbe potuto fare il governo contro gli scioperanti; l'avv. Pozzi s'incaricò di farmi sapere che io mi sbagliavo e che un socialista può anche preoccuparsi - con quanta logica non so - di ciò che potrebbe fare la forza pubblica, contro una folla in rivolta. Tornando da capo, io mi sento meno sicnro di prima. Penso che le molte chiacchiere e discussioni nascondono semplicemente un po' di paura. Cosa perfettamente umana del resto, e la cui constatazione non mi riuscirebbe nuova - Mi sento dunque meno sicuro di· essere ascoltato, ma non sfiduciato di essere compreso, se non questa volta almeno la prossima quando di nuovo il governo tirerà sul popolo. Proposi allora e torno a proporre oggi , non per questa volta ma per la prossima fucilazione, una agitazione di protesta contro l' atto feroce. Intendiamoci che io non propongo che il popolo debba scendere· armato in piazza a fare la rivoluzione: questa è cosa che non si stabilisce e che, data la fibra frolla delle generazioni. oggi in età di scendere in piazza , non è possibile. Propongo sempli.cemente che appena diramata per il paese la notizia di un eccidio, immediatamente gli operai affigliati alle leghe , alle camere di lavoro, alle associazioni operaie , ai circoli e ai sodalizi politici si riuniscano in un punto qualunque della loro città, del loro borgo , del villaggio dove vivono e di là muovano in colonna, silenziosi, verso un punto determinato come termine della loro passeggiata. Questa è , presa isolatamente , una manifestazione assai acqua di rose , ma se una identica manifestazione la si facesse in tutta Italia, o almeno dovunque sono socialisti, repubblicani, anarchici si può esser certi che ne nascerebbero tali seccature per il governo che questi avrebbe ben cura di tenere a catena i suoi Centanni, e li punirebbe se non ci sapessero stare. Mi si disse : La polizia proibirà. Potrebbe darsi se la manifestazione dovesse aver luogo in qualche città, anche grande, soltanto; ma se avesse luogo davvero in tutta Italia , si può star certi che la polizia non proibirebbe, e quand' anche - poichè è logico che bisognerebbe non tener conto della proibizione - e quand'anche proibisse le mancherebbe la forza per far risp~ttare la proibizione. . E inutile ripetere su per i giornali: Non si deve tfrare sul popolo - questo ritornello è stato ripetuto tante volte che ormai è diventato sciocchissimo, ridicolo , e perchè il governo capisca l'antifona bisogna che il popolo agisca altrimenti. In non so che cosa escogiterà la Direzione del Partito Socialista 3U questo proposito. Ho letto su l'Avanti I che si invitava la Direzione del Partito a provvedere e organizzare una seria agitazione. Io ho poca fiducia che la Direzione del Partito Socialista pigli sul serio la proposta. Sciopero generale, passeggiate di protesta son cose che si possono cambiare in guai molto seri,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==