• 438 RIVISTA, POPOLARE chiari l'incatenamento delle cause sociali, ]a molteplicità dei bisogni e delle tendenze, il cui assieme non è percepibile alle coscienze volgari, che per un oscuro e imperioso sentimento. Siffatta formulazione di un programma che non è l'opera individuale di Menger, ma la centralizzazione delle aspirazioni deJla democrazia moderna, è ci6 che rende prezioso, insuperabile, magnifico, il libro di lui. ♦ L' anima delle plebi alle aspirazioni verso una società nuova non pulsa da ieri nel formalismo categorico del socialismo tedesco, ma da più di un secolo corni,1ci6 ad agitarsi nel movimento intellettualista che ·accompagno e segu1 la Rivoluzione francese e che ebbe il suo maggior rappresentante in Saint-Simon e nella sua scuola. A questa si collega il pensiero di Nlenger che risuscita e rimoderna la parte più vitale del sansimonismo , le cui tradizioni erano state interrotte dal socialismo tedesco e dalb concezione marxista che nulla si può innovare nell' ordine politico e giuridico , se prima non è mutato il regime economico. Al contrario Menger pensa che una stessa vita economica comporti diversi regimi di diritto e diverse forme politiche, e che quello e queste possano essere mutate col lavoro meditato della riforma come dallo scoppio improvviso della rivoluzione che sostituisce col la violenza un nuovo ordine di cose a quello. che è mantenuto colla forz,1. Il sistema di Menger propone di edificare sopra una solida assisa sociale il futuro potere politico del popolo che sad reale, quando anche lasciasse in piedi le apparenze morte del potere antico. Così per esempio, egli non pensa di abolire la proprietà « un' idea eterna che non scompari_rà mai interamente dalia vita sociale degli uomini )>. Ma la nostra proprietà e di diritto privato , ha tutti i caratteri del diritto germanico della conquista, del diritto romano dell'occupazione. E' fatta per assicurare la preponderanza di una classe. Per ciò è ereditaria e si può estendere a cose di ogni genere e natura, senza preoccupazione del l'inconveniente che presenta per la collettività la monopolizzazione di certe risorse natura li. I beni continuano a essere ripartiti come bottino di guerra. Essi non vanno nè a quelli che ne hanno bisogno ne a quelli che li hanno prodotto col loro lavoro. Ciò soltanto basterebbe ,1 dimostrare che il regime di diritto non è uscito direttamente dal regime economico. Ora uno dei tratti che si profilano meglio nelle aspirazioni democratiche come nei programmi sociàlisti , è di togliere l' antiquata distinzione fra diritto pubblico e privato. Il diritto presente riposa sulla finzione di un'antitesi esistente fra l'interesse dei particolari e la salute pubblica. Ma siffatta antinomia non si concepisce che negli Stati ove una minoranza gestisce, nel suo proprio interesse, confuso scientemente o no coll'interesse pubblico, gli affari dello Stato. In una democrazia la salute pubblica si definisce una conciliazione razionale degli interessi di tutti. Ii conflitto degli interessi individuali e degli interessi pubblici non è più possibile. La gestione degli affari pubblici lascia ad ognuno come trn dividendo di vantaggi, proporzionato ai suoi oneri e che aumenta per Ja collaborazione di tutti i membri ·della collettivita. Il radicalismo di Bourgeois -e il socialismo di Jaurès propugnano la costituzione di poteri sociali supremi, dei poteri di arbitraggio destinati a ripartire i diritti e i doveri dei differenti gruppi sociali e dei loro membri. Il socialismo di Stato di Menger concependo la conservazione e lo sviluppo dell' esistenza individuale come il fine più elevato dello Stato, si propone di far passare alla collettività i diritti che servono alla realizzazione da questo fine. In conseguenza di ciò , la proprietà , secondo la nozione del suo Stato , deve divenire di diritto pubblico, e perci6 la eredità deve essere abolita; come volevano Cabet e Saint-Simon , come deve , essere abolita la proprietà dei mezzi di produzione, perchè tale proprietà assicura il potere sociale , a coloro che li detengono. La terra, le fabbriche , i mezzi di trasporto formano nel diritto vigente una serie di privilegi• ad alcune persone che hanno per ci6 solo la sovranità economica sui loro concittadini. Per l' appropriazione privata della terra la società assume uno speciale car,ìttere di autorita- - rismo, di sfruttamento di una parte verso l'altra e non si può sopprimere questo, senza togliere quella. Menger conforme al pensiero del socialismo rivoluzionario francese, è dell'opinione che le misure iniziali spettano al potere legislativo e che all'abolizione della proprietà non si può arrivare che partendo dal riscatto , progressivo e con indennizzo, della grande proprietà. In verità tale riscatto non è opera che superi le forze dello Stato attuale. In tutti i tempi e paesi hanno avuto luogo delle grandi confische senz~ che l'ordine sia stato turbato. Poi la grande proprietà porta nel suo seno delle cause di debolezza che rendono il suo diritto molto imperfetto. In fatti il grande proprietario deve esercitare il suo diritto per mezzo di agenti, con interessi personali diversi dai suoi e non pu6 difendersi come · vorrebbe. Il giorno che ha lo Stato contro di lui, ha contro la forz,1, l'opinione pubbli..:a, tutto e tutti: egli e perduto e sacrificato senza alcuna possibile resistenza, e può dirsi contento qu,rndo ricevesse in cambio una rendita vitalizia sufficiente pei suoi bisogni. Le conversioni forzose e anche le volontarie dei debiti pubblici che cosa non sono se non delle espropriazioni , le quali, sebbene· colpiscano un numero assai più ragguardevole di persone in confronto dei grandi proprietarii, pure non hanno mai suscitato alcuna opposizione? La soppressione della grande proprietà metterebbe a disposizione dello stato una grande quantità di mezzi di produzione, di beni d'uso e di beni consuntibili e gli permetterebbe di fondare ovunque, all'inizio con mezzi autoritari, dei comuni socialisti e di son~mergere così sotto degli elementi socialisti il regime del diritto privato, come nel medio evo il regime feudale sostitu1 ed assorbi il regime allodiale. Accanto ai nuovi comuni socialisti continuerà ad esistere la piccola e la media proprietà; e solo quando le forme del diritto socialista saranno state provate nel corso di una lunga pratica e si saranno sviluppate nei particolari del funzionamento, la socializzazione della piccola si compir,\ senza scosse. Se trattasi ora di sapere come si farà la ripartizione dei prodotti, Menger trova che il socialismo di stato pu6 preparare la via alle riforme. Ammesso il diritto di vivere , come il principio del diritto unico , si potrebbe intanto ccminciare per
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