434 RIVISTA POPOLARE clamorosa nelle opere della gioventù , che acquista pienezza consapevole nelle opere della maturità , che nella vecchiaia obbedisce ai freni sapienti della tecnica e della misura, ma senza spegnersi mai, come liquore · di vita che più non tra bocca dagli orli dell'anfora, ma che freme tuttavia generoso nella sua trasparenza cristallina. Il nostro popolo ha compreso la funzione politica della musica Verdiana per l'unità della patria; ha amato il grande Maestro , ba pianto insieme col mondo intiero alla sua morte ; ed oggi va superbo di ripetere il nome di lui, di denominare vie e piazze, col nome suo e di erigergli busti e ricordi. Ed io credo che nel grido e Viva l'Italia> sia insito -anche quello, non meno entusiastico, inneggiante a Giuseppe Verdi, parendomi che la sua voce sempre ci suoni benevola ammonendoci e ci ripeta, come canta il Poeta: Itala gente, or tu, curva sull'orma Chiara del mio non faticato piede, Prestamente conforma Il tuo sogno ai miei sogni; alza la fronte : Trarrai canti novelli eh' io non seppi, Ma nei miei sogni accolsi Presago delle tue sorti future, Itala gente, uata all~ venture! (1) ♦ La musica, perciò. tlopo avere comunicato col papa e col principe , inneggiò a libertà di patria infiammando l'animo dei soldati, che morivano sorridendo con la pupilla cerula fisa agli aperti cieli fra un inno e una batta~lia ..... ♦ Questo sguardo, per quanto rapidissimo, dato ad alcune pagine della storia della musica, di~ostra l'importanza che hanno le condizioni del tempo, in cui svolgesi l' opera del musicista e la di veraa fn nzione che esercita la musica stessa attraverso le varie fasi dell'evoluzione sociale. Orbene, uno dei fenomeni più salienti della vita -m~derna è la marcia del popolo alla conquista dei suoi diritti. La massa popolare si viene man mano Verso la luce! ( A proposito del Congresso di Amsterdam ) Imporporata di novello sangue, Segnata dalle impronte Del tuo genio, eh' or langue Triste fra le caligini Ma pub destarsi a subite vertigini D' eccelsi voli, guarda a mare a monti. Il tuo regno che attende Certo miglior lietezza di vicende; Fervi ali' opera .•.. e suda .... E avvèntati con fr.mco Impeto in mischie .•.. e non temer la cruda Giornata: e va col tuo destino al fianco Come una spada, e va con la tenacia Del tuo voler ! Vedrai sorgere al fine Un ben più dolce sol di quel che bacia Le pure vette alpine. E superba di te, sciolta dai ceppi Antichi, allora, tempestarti i polsi Sentendo e le serene aure blandirti Le accese tempie, dai commossi spirti ( Dal Wahre Jacob ) organizzando e il musicista non può non inchinarsi anch'egli alla sovranità di quella; egli non può non sentire il piacere di comunicare con la folla come prima sentiva il bisogno di comunicare col papa e col principe e di inneggiare a unità e libertà di patria; egli deve sentire l' orgoglio di mettere l' opera sua a vantaggio della moltitudine. _ « Se la scienza non è ancora , e , pur troppo , per .lungo tempo non potrà essere la compagna abituale della folla, l'arte invece l'accoglie più facilmente nella sua intimità. Per questo non è necessario né una lunga iniziazione, né il duro lavoro che scoraggia la maggioranza , basta avere orecchi e occhi e cuore umano nel petto. Dopo un tempo molto breve, con un po' di ------ . (l) Francesco Pastonghi - Italiche - Ode '' Per Giuseppe Verdi ,. Torino, Renzo Straglio e C.
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