RIVISTA POPOLARE 403 A propositodi parlamentarismo Pier Giuseppe Prndhon parlando delle assemblee legislatrici scrisse: « È molto se, su dieci bricconi, il popolo nei suoi comizi, incontra nn galantuomo. • Io non voglio dire che i' membri del Parlamento I dei . Parlamenti in genere, sieno , in proporzione del 90 per 100, dei fior di canaglia. Ho citato semplicemente una ·opinione; ed ora ne cito nn' altra. Laverdays in una sua opera scrive « •••.• il numero, nelle Assemblee come nel paese che le nomina, è formato di nove de- ·cimi d'individui mediocri per intelligenza e per sapere; .ed ancor più mediocri di carattere e di morale. • Questa opinione calza come nn gu~nto alla m~ggio- . ranza dei membri del Parlamento Italiano. Su ogni settore' della Camera, in ogni partito, in ogni gruppo voi avete pochissimi uomini di valore, di vero valore · intellettuale e morale , perdn ti in mezzo ad un·a folla di nuJli là perfette ; 6 poichè è il n11mero che prevale nelle Assemblee, sono le nullità che impongono il loro volere e la nostra legislazione e la nostra vita pubblica- sono il resultato diretto ed il fatto di codeste nullità che s'impongono, che pnntellano ogni grwerno, che avver.3ano ogni progresso , sempre pronte alla -reazione,· complici di quello stato che segna il trionfo completo ed assoluto della nullità - di per natura sua imisoneista - su tutto ciò che rappresenta nno sforzo verso. forme sociali più evolute, o un 'tentativo di legislazione più consono ai tempi ed al progresso fin oggi, raggiunto nella. società. Io non credo sia utile, in un articolo di indole gei nerale, scendere alla personalità per trovare in quella l' esempio luminoso• della miseria di carattere che è .• dato degli uomini par]amentari , altrimenti potrei citare nomi di Onorevoli che del loro programma si son serviti come di carta igienica, di Ono1•evoli che si son rimangiati le loro proposte, le loro relazioni , i lorn discorsi , di onorevoli che servono il. diavolo e Santo Antonio nel ·medesi1110 tempo, clericali al. crepuscolo e frammassoni a m~zzodì. Per :il nome di un onorevole . di, carattere. diritto e di indiscusso valore potrei ci tare almeno venti, nomi di illustri sconosciuti, duri di cervello :e molli di .fibra che son là,' in parlamento, ,e ci sembrano mandati apposta per rendere impotente J'o-. pera di chiunque desideri,· e voglia e possa fare qnal- . che cosa. in ·pro', del paese. , E son costoro ·che fanno la legge·; son loro che castrano i progetti d'indole sociale, son loro che tarpano le riforme progressiste, son loro che imbavagliano, ammanettano, inceppano,. che oppongano la barriera muta e stolida, ma solida, della loro nullità ari ogni passo avanti · su la via del progresso e ne rendono l'evoluzione più tarda e maggiormente penosa.· E, fe-. nomeno curioso proprio a· tutti i ·parlamenti , codesti nomini son di tutti i · partiti. · Son •monarchici reazionari, repubblicani tiepidi, radicali. conservatori, socialisti borghesi tutti brava gente piena di-sè e di vento·, che non ha in suo favore aitro , ,,che la piramidale imbecillità. degli elettori che I' ba .mandata ·in. Parlamento. Ma bisogna dimostrare, non affermare soltanto. Parrebbe, e dovrebbe essere, che l'opera legislativa di progresso dovesse partire dal Parlamento, dall' Assemblea legislatrice ed andare al popolo , nel paese. Parrebbe , e , perchè il parlamentarismo fosse qnello che pretende di essere, dovrebbe essere, che la legge, la riforma, se salita dal popolo al Parlamento, dovesse essere da questo resa più pratica, più liberale, più larga, effetto e strumento di civiltà e di benessere. In vece accade pr<1prio il contrario. Il Parlamento accetta e vota la legge quando già nel popolo è diventata - o per via di agitazioni o per via di compromessi - qnasi un fatto compiuto ; e se il progetto viene direttamente dal popolo il parlamento non trova mai niente di meglio da fare che mutilarlo,' emendarlo, deformarlo, renderlo , in poche parole, tutto divers), come carattere e. come resultati , da quello che era quando dalle masse popolari, sotto l' impero delle necessità, fo suggerito e presentato al parlamento. E qnesto non è. un caso raro, non è l'eccezione; ma sibbene la regola, sibbene il vizio grande del Parlamentarismo, ciò che eostituisce la inutilità e, sovente, anche la nocuità del regime rappresentativo. Il p1:1rlamentarismo- non parlo dell'Inghilterra dove da · Guglielmo il conquistatoro al Re Giovanni , da Enrico II a Elisabetta, dalla rivoluzione Puritana a · Giacomo II il parlamento rappresentò l' o·pposizione del poJJolo al potere , al volere e al fiscalismo dei re ·e delle loro amministrazioni - il parlamentarismo è stato introdotto in Europa da una classe che aveva bisogno di liberarsi con Ja forza del uumero delle classi, nobiltà e clero, che l'opprimevano. Strumento di ernancipazione il parlamentarismo ha con;ipiuto opera utile finchè è stato mezzo di opposizione, di evoluzione e di lotta . Di fronte a veccLi abnsi , a vecchi sistemi , a una forwa di società che si dissolveva., il regime rappresentativo fu uno strumento di progresso, ed è in parte ali' azioue del paHamentarismo che si devono le conquiste e le applicazioni audaci del nuovo diritto popo- . · lare nella Rivoluzione Francese. Ma da allora ad oggi un mutamento profondo si è operato, sia nel popolo, sia nelle istituzioni , si'l nella borghesia stessa 'che è diventata, da classe oppressa la classe dominante. Qnesto mutamento ha tolto al parlamentarismo la sua ragione di essere, la sua efficacia, e la parte più nobile e progressiva della s11a fonzione. Infatti finchè la grande massa del popolo fu plebe incosciente , fu necessario che alcuni nomini agissero in nome del popolo e per il suo bene ; ma da che 'una coscienza di classe si è svegliata in questa plebe e ne ha fatto e ne fa un organismo cosciente dei snoi voleri, dei suoi doveri ed anche dei s11oi diritti, lo strumento di progresso che era adattissimo per la classe che parlò ed agì in nome della 1Jebe diventa inadatto, si corrompe, si disgrega; non risporide pit'.1alle necessità della evoluzione sociale e progres8iva di questa plebe diventata popolo, diventata a sua volta una classe. D'altra parte qnando era necessario creare il sistema che doveva sostituirsi al sistema di violenza e di prepotenza che era la feudalità, era logico, anzi inevita-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==