356 RIVISTA POPOLARE LE NOSTRE COLONIE Lettere Argentine I nostri transatlanti 1 e la mancata immigrazione nell'Argentina - Probabili cause - La Dante Alig·hierl ~ Il monumento all'Eroe. Giugno 1904. Indubbiamente, certi vapori delle nostre compagnie di navigazio1;1e destinati ai viaggi del Sud America non rivaleggiano, con quelli davvero splendidi di talune compagnie tedesche, anco dopo le rappezzature imposte ai nostri armatori dalla legge sulla emigrazione. Ma la. colpa, se mai, non può essere delle Com pagnie, cui potrebbe anco convenire servirsi di ferravecchi, se si pensa che alle speculazioni commerciali deve rincrescere relativamente poco del nome e del prestigio della bandiera sui mari : e la responsabilità di un servizio non ideale come questo che abbiamo dall'Italia dovrebbe cadere su chi, a Napoli e a Genova, permette il ca1·icamento degli emig1·anti a bordo di piroscafi che sono in condizioni di sicurezza e d' igiene, non volute dalla legg~. La quale, fra parentesi, potrebbe anche essere fatta per coloro cui manca la forza di sentirsi superiori alle sue frasche. Il Diario, giornale di Buenos Ayres, - sebbene con un tantino di fegato - a proposito del servizio dei nostri postali ha iniziata una vera campagna contro la Navigazione Generale: e se l'articoltsta - noi non lo seguiremo negli attacchi anco vedendo a nostra disposizione qualche dato non bello, perchè ci pare più onesto attendere i risultati di povere osservazioni iniziate - che fà anco da sociologo , prende delle cantonate quasi comiche quando afferma, scusate s'è poco ! che dalla deficienza del servizio di trasporto deo-li emig_ranti dip~nde es~lusi vamente il ristagno della :migrazione nell Argentma , non esagera troppo , a dir la verità insistendo sulla velocità problematica di taluni piroscafi vecchi di 30 anni, non comodi, davvero e per conseguenza anche poco igienici. Lasciamo di occuparci della velocità, che è pure una cosa che ha grande importanza anco per còloro che arrivano all'insaputa e che essendo precisamente emigranti hanno sempre molto da guadagnare dalla brevità del viaggio: e per quel che riguarda la iaiene . ~ ' poi, pur sapendo benissimo che a bordo di nessun piroscafo, di nessuna compagnia, si distribuisca al mal capitato l'acqua necessaria a lavarsi .copiosamente il viso, e bene non stancarsi d' insistire sulla necessità . di limitare una buona volta, ma di fatto, non già per legge come fin qui, il numero dei passeggieri , unico p~ovvedimento che potrà migliorare le condizioni igiemche della sUva, tutta ingombra di povere cuccie di paglia ritrita che a.Il' emigrante servono di giaciglio e.... di ripostiglio. Lo immaginate voi un sonno in quelle condizioni : davvero che c'è da stupirsi come tanta gente possa resisterne, per vanticinque interminabili notti , l' alitare nauseabondo! E meno male ora che i vapori non hanno il cm·icamento completo. Nella stiva a volte , sono immagazzinate cinque o seicento persone, dalle quali, dopo tutto, non sarebbe equo nemmeno esigere quelle cure personali soltanto possibili quando i,i hanno le comodità necessarie ; comodità che nel caso nostro sono in gran parte subordinate al numero dei passaggieri , il grave inconveniente cui la legge ha voluto riruediare e al quale non rimedia l'ingordigia delle nostre compagnie unite indissolubilmente. E sul tema doloroso· cui accennano tutti gli emi. grati che s'interroghino, noi ritorneremo, dopo aver raccolt~ le notizie che ci siamo promessi raccogliere dalla viva voce dei pochi che arrivano e alloggianoDio ce ne liberi tutti! - nel barraccone degli emigrati che la nostra ironia crndelissir.oa chiama signorilmente hotel. Uno dei soliti insulti frequenti della gente pe1· bene alla miseria che piange! ♦ Bisogna riflettere prima di scrivere certe parole: il pessimo trattameutu di bordo, cui si può aggiungere, se vi piace , l' 9,ssoluta mancanza d' igiene e magari, già che ci siamo, anco le avarie della macchina durante la traversata - è una osservazione acuta del Dim·io - nonché la sdegnosa indifferenza dei Commissarii Governativamente Regii, non saranno mai - crediamo modestamente poichè ci manca certa autorità che dà credito - ragioni cosi valide da permettere di sostenere con ombra di veri t.à , che la immigrazione nell' Argentina manca, da un po' di tempo a questa parte, per dato e fatto di quelle. Perchè bisogna pur troppo ricordare che dall'Italia partono mensilmente a centinaia, gli emigranti, a bordo di quelle stesse cwrcasse - secondo l'opinione del collega - della navigazione, dirigendosi al Nord: fatto che la statistica ha il grave peccato di provare, dando luogo cosi a supporre che le cause di questa mancata immigrazione siano ben altre, proprie cioè del paese cui l'emigrante non pensa come prima, nè cosi semplici come il pensiero di venticinque giorni di viaggio, che, per quelli risoluti al gran passo rappresentano sempre - vogliamo concedere che l'emigrante sappia le condizioni di sicurezza e d'igiene del basti• mento cui s'imbarca - un po' di pm·gato1·io necessario per essere ammessi in paradiso. ♦ L'emigrante è spesso un uomo che non ha perduta la speranza di morire milionario - una consolazione come un'altra - spessissimo, crediamo, è un uomo mezzo asfissiato dalle tasse : comunque , una persona che e stanca della propria condizione economica e vorrebbe cambiarla: qttalche volta, magari, è un illuso che si lascia guadagnare dalla stupenda fantasia creatrice e... galoppa colle briglie al vento. Quest'ultimo - se ne vedono arrivare tutti i giorni - può essere soggiogato dalla eloquenza: un bel periodo rotondo e sonoro e una proiezione luminosa, può deciderlo lì per lì a preparare le valigie e imbarcarsi dopo ventiquattr' 01:e con rotta a B.s Aires o a New Jork. Gli altri meditano, calcolano prima di partire, assumono informazioni, tempestano di lettere, durante mesi e mesi, il parente o l'amico lontano : torturano di domande i rimpatriati: vogliono sapere le probabilità dei guadagni, se la vita non pericola, se le febbri
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