RIVISTA POPOLAitE 243 massa è bene conoscere la nazionalità degli immigrati e le variazioni subìte, che si possono studiare dal 1820 al 1903. lmmtg·rauti dai 1,rlncipalt paesi Totale Totale del Totale dal 1820 30 giugno 1895 dal 1820 al PAESI al 1895 30 giugno 1903 al 1903 -----------'---- Germania 4.940.538 197 .553 5.138.091 Irlanda 3.718.356 256.213 3.974.569 Inghilterra 2.647 .230 118.946 2.766.176 Canada 1.800.000 200.000 2.000.000 Norvegia e Svezia 1.136.875 268.545 1.405.420 Italia 680.595 908.651 1.589.249 Austria Ungheria 716.265 806.659 1.522.924 Russia e Polonia 873.8871 597.137 1.471.024 Il contributo <lell' Italia, dell'Austria Ungheria, della Russia e della Polonia fu pochissima cosa sino al 1870 : solo per l'Italia sorpassò il migliaio (1172 dal 1861 al 1870). Viceversa d'allora in poi crebbero rapidamente le proporzioni degli immigrati da tali paesi e decrebbero dalla Germania, dall'Irlanda e dall'Inghilterra. Dopo queste constatazioni l' Austin si domanda : · « Questo increi11ento della immigrazione è tanto serio quanto siamo usi a considerarlo? La popolazione straniera cresce più rapidamente deila nostra potenza di assimilazione? L'elemento dell'immigrazione eh' è cresciuto cosi rapidamente costituisce realmente un fattore tanto pericoloso per la nostra civiltà come siamo disposti a ritenere? I caratteri discutibili ( obicctionnnble) ai questa immigrazione tolgono i vantaggi che ha il lavoro volontario adatto in questo paese che si sviluppa ràpidamente, e in cui il lavoro è un fattore tanto necessario del nostro sviluppo e della nostra prosperità? Queste sono questioni, che noi dobbiamo attentamente esaminare prima di condannare questa ultima composizione della nostra immigrazione e domandare che le siano chiuse le porte. Forse sarà conveniente di prevenire l'ammissione dei più scadenti elementi delle masse degli ultimi arrivi; ma l'intera questione della relazione tra questa gente e le nostre industrie, e lo sviluppo del delitto e del pauperismo (dependency) dev'essere studiata attentamente prima di condannare in blocco qualche classe o qualche nazionalità. >) Dopo queste savie riserve l'illustre statistico non potendo valersi ancora dei dati del censimento del 1900 si riferisce a quelli del 1890 per esaminare il contributo che le singole nnionalità danno ai condannati , ai delinquenti minorenni, ai poveri ed ai ricoverati negli istituti di beneficenza e dopo avere ricordato che l'immigrazione guardat~ di cattivo occhio negli Stati Uniti è quella russa, polacca, austro-ungarica e italiana dà le cifre seguenti: Poveri, delinqnenti , ricoverati ecc. per un milione d' immigrati: polacchi 4580; austriaci 4805; russi 5202; tedeschi 5662; ungheresi 6792; inglesi 7160; scozzesi 7288; italiani 9877 ; francesi 10.864 ; irlandesi 16,624. Queste cifre dicono colla maggiore eloquenza che russi, polacchi e austiaci sono migliori di altri elementi che riescono bene accetti; che gl'italiani sono migliori dei francesi e degli irlandesi contro i quali non si levano obbiezioni. Perciò l' Austin in nome dei fatti conchiude su questo argomento : « Il censimento del 1890 mostra, è vero, che in rntdia 7718 individui per ogni milione di citt,ìdini -non nati negli Stati Uniti appartengono alle classi delinquenti o soccorse : men tre tra i nati vi bianchi non ve ne sono che 3708 ; che 3843 per un milione di stranieri passano nei manicomi, mentre di indigeni non ce ne vanno che 1329. Ma senibra che si debbanosolle·vare.molti dubbi sulla asserzione spesso ripetuta che gl' immigranti dall' Italia , dalla Russia e dall' Austria-Ungheria sia.nopiù disposti che gl'immigrati delle altre nazioni a divenire criminali o assistiti ( dependent) >). Sarebbe quindi un grave errore il porre ostacolo alla massa di tali immigranti, che tanto vigorosamente contribuiscono allo sviluppo del lavoro nell'agricoltura, nelle miniere, nelle costruzioni, nelle industrie. « Adesso passiamo al problema dell' istruzione. E' vero che gl' immigranti dalla Russia e dall7 Europa m~ridionale sono in molti casi deficienti di istruzione. Ma questa è stata pel passato la condizione della maggior parte degli altri immigrati; ma noi non ne abbiamo risentito alcuna conseguenza ~inistra sia perchè gl'immigranti hanno rapidamente acquistata una istruzione sufficiente per conforinarsi alle leggi e ai costumi del paese, sia perchè essi si sono sforzati più degli altri cittadini a fare istruire i propri figli. E' un fatto certo che i figli degli stranieri traggono maggior profitto dalle scuole pubbliche dei figli degli indigeni. Lo studio delle proporzioni dei fanciulli da 5 a 14 anni secondo il censimento del 1900 mostra che tra i figli degli indigeni bianchi la frequenza scolastica· è del 65 "10 e tra i figli degli immigrati è del 71. Lo stesso censimento del 1900 mostra una cosa, che sern bra incredibile e che si può riscontrare a pagina CVI del volume secondo : gli analfabeti sono più numerosl nella popolazione sopra i 10 anni tra gl' indigeni bianchi che tra gl'immigrati. Sopra 30.404. 762 nativi bianchi vi erano 1.737.050 analfabeti o il 5,7 °1 0 ; tra i 10.958.803 bianchi nati da stranieri ve ne erano solo 179,384 cioè 1,6 °1 0 • « Da queste analisi apparisce chiaramente che la percentuale degli immigranti dalla Russia e dal1' Europa meridionale che sono divenuti inquilini delle prigioni, dei riformatori, degli istituti di beneficenza è minore di quella degli immigrati dall'Europa settentrionale; che la percentuale dei nati dagli immigranti è· più elevata per la frequenza scolastica di quella dei bianchi nati da indigeni ; che quella degli analfabeti tra i nati dc1 immigranti è minore di quella dei nati da indigeni ». « Prima di condannare l'i;nrnigrazione, aggiunge l' Austin, si deve considerare un'altra circostanza : quella della proporzione degli immigranti colla popolazione totale. Essa era del 9,7 °10 nel 1850; del 13,2 nel 1860; del 16,8 nel 1870; del 13,3 nel 1880; del 14,7 nel 1890; del 13,6 nel 1900. Pero la proporzione varia moltissimo nei diversi Stati dell' Unione ; ma neJl' insieme la proporzione degli stranieri non è cresciuta ; e quindi non è diminuita la forza di assimilazione. Ma per apprezzare l'importanza economica della immigrazione i censimenti del 1890 e del 1900 ci somministrano interessanti dettagli tenendo conto della diversa proporzione degli immigranti nei vari Stati dell'Unione. In dodici Stati la popolazione contiene il 78 °[e
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