RIVISTA POPOLARE * Ed 0!'.a, ai versi: ne ho tre volumetti nuovi sott'occhio: uno·, zeppo d' errori ~i stampa, contiene i Canti di Puce (Catania, Giannotta\ di H1ovan111 L:-tuzalo11t>, il quale nelle « Due parole al lettore» dice che la poesia gli ha dati i momenti più felici della sua vita, e che , se arche non ne fu sempre corl'isposto, gli basta poter dire che l'ha amata, e che di questo amore egli è superbo e beato. Parole belle e buone, e che, come i versi, del resto, hauno il suono e il valore, oggi rari, della. più schietta e piena sincerità.. I versi, poi, non sono tutti nuovi: ma io, per quel loro pregio, li ho riletti tutti, anche i Yecchi, con gusto; e non sono tutti dei capolavori: ma alcuni, come« Verismo», ?Ome « Il manicomio dei genii », come « I pini », e sopratutto come « A un proprietario >>, contengono o qualch::: trovata gustosa, o qualche strofa potente, o qualche a.ffer- , mazione d'ingegno affatto personale Ed io (il Lanzalone lo sa, n~n è vero?) non bado che all'ade: e, mess~ in bella forma, digerisco benissimo anche le sue idee medievali. •Il secondo dei tre volumetti rli versi, è Chimaera, di Mario Ularvy (Torino, Stt·egliol: t a una cinquantina di brev~ componimenti italiani e francesi, quasi tutti a ba.se sentimentale, scelgo come eampiope « La Viottola »: « Arde al. sol 1:erba, e langue a destra e a manca; ardon le ghiaje e 1 tetti di lavagna; è uno splendo1· la viottolina bianca, là fin dove lo sguardo l'accompagna al cieco svolto che si cela e manca; non una nube in fro~te alla montagna, non un' eco, un sospir di foglia stanca; ferve l'agosto, dol'me la campagna. E una fo!'ma dilunga in quel bagliore, oltrepassa il cancello, un palo, il noce: tosto allo svolto arri-, v~rà .... Sparito! Sparito: e a lui che mi pianse sul ·cuore, non giunge nè carezza più, nè voce: uno svolto, e tra noi già l'infinito». Terzo volumetto di versi: Allegorie morali, (St1;eglio, an- <~ora l di G. Outfa res, uno pseudonimo, ce1'to: favole, apologhi, epigrammi, storielle semplici e a1·gute per i fariciulli. ~celgo questa µoesictta, « La madre », che più si scosta dal g·enere delle. altre: « E1·an tre po,·erini, la madre e due bambini; ed avevano un $O! tozzo di pane: la madre in due lo fè, ed uno a ciascun bimbo in man ne pose : - Ed ora che rimane - essi chieser piangendo - mamma, a te? - ~li rimanete YQi- quella rispose ». * E a me non rimane ... più spazio, se non per a" n unziare, puramente e semplicemente, le altre cose che ho ricevute, e che meno direttamente rientrano nel quadro naturale di questi « Stelloncini »; e cioè: un grosso volume di G. Cresclmone, Sfl,ggi critici e le1te1:ari (Palermo, Sandron), riguardanti le elegle e gli epigrammi del Rota, il pessimismo nel « Giobbe)> del Rapi,,ardi, l'elemento epict, nelle « Odi Barbare» del Carducci, il pensiero letterario del ~lazzini, le rime amorose dell'Al fieri, le contraddizioni del Leopa1·di, poi il ~fanwni , lo Shakspeare, il Meli , ed altri uomini ed altre cose anco1·a.: deYo confessare che non ho avuto il tempo di legger tutto; ma devo aggiungere, che quel che ho letto mi è pa1·so molto maturamente pensato e molto chiaramente cspusto; ima die,iina di conferenze a.Ila buona, più che scritte parlat1i, Pa1·olesemplici (Tipografia Edit1·ice Romana) che «ossa11a tla marches.:1. Ta1·ta1·ini) ha rivolte all'umile e attento suo pubblico della « Scuola di educazione civile », da lei fon,lata e difesa ostinatamente contro le piccole gelosie dei monopolisti del bene: parole !"ernplici , pensate con molto am(lre e dette con molta bontà , perchè l'uditorio sentisse quasi (ahimè, io, pe•· esempio, non a,·rei capito più nulla! ... ) « ndla parola istrutti\'a, come la mano affettuosa. dell'oratric..: nella mano sua »; u:1 discorso d'Alessandro Gropp~ 11 su La ci·isi dei partiti ed il concetto informatore del Circolo democraticosociJ.le di Cremona (ivi, Tipografia Sociale); t111a lettura di F.-lfce <l'011ufrlo su Emilio Zola nell'arte e nella storia (Pale1·mo, Sandron ; u11 di-amma, Giordano Bruno, di Anu1bale Porzto (~oYara, Mera.ti); h nuova. rivista quindicinale Uio-bibliogr•afica 1·ornana, Liln· ed Autori, di a>aolo e t-Hna. Or:--;uo, alla quale tali nomi danno garnnzia sicura di dottrina, di coraggio, (l tli serietà, e di cui nel secondo numero ammirai uno stuveppp rit1iatto di Antonio Lab1·iola; e iufine la rivista Idea Liberale di Milano , dalla quale woltc cose mi serarano? ma a cui molte pure mi uniscono; e sopratutto, fra queste, il cui to e l'amore dell'iniziativa· individuale , lo sp,·ezzo cordiale dei luoghi comuni e delle frasi fatte , e l'avversione invincibile per ogni principio conveniionale d'autorità e di statolatria. Chieti. MARIO P1Lo RIVISTA DELLE RIVISTE X. X.: La guerra Russo Giapponese considerata d~, due pnntl dt vli-ta. - I. Dopo la guerra CinoGiapponese del 1895, il Giappone, obbligato dalla Francia, dalla Russia e dalla Germania dovette abbandonare, senza compenso la penisola Coreana che aveva conquistata. Le tre potenze dichi rarono quell'abbandono necessario al man tenimento della pace. Fu un errore pe1· il Ciiapµonc il retrocedere allora sen:.~a garantirsi che le Potenze non a,·rebbero cercato d' 'annettersi la Co1·ea per conto loro, come fu un erl'Ore I' i nca1·icare , 01·a , il conte ì\fatsi di pregare la Russia di riconsidemre la. questione. Il rifiuto dell'ammiraglio Alexeieff, nei recenti negoziati, di riconoscere le giuste richieste del Giappone a proposito della occupazione russa in Manchuria ha avuto una grandissima portata. Il Giappone non c1·edeva l'Alexeieff sarebbe a_stenuto dal governo di Pietroburgo. D'altra parte questo rifiuto ha annullate tutte le ragioni per le quali il Giappone abbandonò la Corea; ed ha giustificato l'Imperatore del Giappone dall'avere sollevato un'altra volta la delicata questione. E' un fatto che se la. Cina non deve rimanern sovrana di questi territorii essi debbono allora tornare al uiappone che se gli era conquistati nella guerra cont1·0 la Cina. L'occupazione russa in ì\lanciu1·ia fu motivata e giustificata dalla insurrezione dei Boxers, e dal brigantaggio che minacciava la ferrovia cinese. Ma la Russia obbligando la Cina a r-itil'are dalla Ma.nchuria i suoi soldati, ha in realtà fayorito il brigantaggio-che le truppe Cinesi impedivanoperpetuando cosl la ragione della sua occupazione, al tempo stesso che - a dispetto dei trattati-occupava Newchwang, e faceYa pagare alla Banca Rulso-Cinese i diritti di dogana, e la imposta sulle giunche. Nelle spedizioni contro i briganti i prigionieri invece d'essere puniti, sono ~tati incorporati nelle truppe Russe, e ai Giapponesi, i quali in forza del tratta.to fra la Russia e la Cina doveYano avere il diritto di traffico in Manchuria, sono state apposte tante e tali difficoltà che questo diritto · e di ventato , per lor·o, it-risorio. E' anche a ?ropos1to della apertu!'a di due città manchesi al traffico europeo che il Giappone trnttava con 1, Cina, la Russia intrigò, quantunque senza successo, poichè questo non avvenisse. I \'i ta I i in te ressi del Giappone in Corea dipendono dalla integrità. tcr1·itorialc della Mancihuria, che quale proYincia cinese, deve essere restituita alla Cina c;ii , in forza del trattato incombe la pr,)l.ezione della ferrovia e del territorio. La_ Russia non ha nessun diritto di tenervi le: sue tl'uppe. Rig-uardo alla Corea, anche il Giappone vi ha sempre occupato una posizione $pcciale , senza mai però attentare alla integr-ità e rndipendenza del paese. Tutti i trattati del Giappone con la Cina e con· 1a Russia riconoscono il mantenimento della indipendenza della Co1·ea. Una delle 1·agioni del tratto Anglo-Giapponese del 1903 fu il rispetto della integ1·ità della Corea. 11 Giappone non si è mai nascosto la grande impol'tanza strategica che per lui poteva. avere 11 porto di Massarnpo, situato sulla costa Coreana proprio in faccia allo stretto di Esushima. La Russia cercò d1 installa,·cisi , come già aveva fatto a Seoul. Al tempo stesso, sotto fol'ma di una concessione di foresta e malgrado le proteste della Corea, la Russia s' impadror,i,·a di una larga banda di ter1•itorio al Nol'd della Corea. L'indipendenza e l'integrità della Corea è questione vitale per il Giappone. La Russia, malgrndo la solennità dei trattati attenta a questa integ1·ità. li Giappone imitò, nell'agosto del 1903 , la Russia a stabilire un trnttato che definisse la questione Mancese e Coreana; poli tic, ed economica e che garantisse la integrità territoriale della Corea, il diritto al Giappone del libero comrne\·cio , e stabilisse che la Russia non aveebbe creato impedimenti ad una possibile estensione delle ferr_ovie Coreane fino a.Ila ferrovia Sud della Manchuria. Non prima del 3 ottobrè scorso la Russia rispose, e nego nella sua risposta di riconoscere l'integrità ter1·itorialc della Cina.
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