30 RIVISTA POPOLARE Lasciò freddi ed indifferenti gli stessi intervenuti. Restarono freddi ed indifferenti perchè: 1.0 essi stessi non credono nella bontà ed eternità delle medesime; 2.o non sentono minaccie dirette e pericoli prossimi, che possano scuoterli in nome degli interessi se non in quello delle . . . conv1nz10m. ♦ Ancora della guerra all'analfabetismo-. La Capitale del giorno 28 gennaio riprodusse, accompagnandola con parole lusinghiere gran parte dell'articolo Pe1· la istr-itzione elementare, da noi pubblicato nel numero precedente e che per errore attribuisce.alla Rivista Mode1·1ia. Vi aggi unge questa coda che merita qualche osservaz10ne: " Siamo d'accordo coll' egregio deputato e scrittore che sarebbe utile spend'ere più largamente a favore dell'istruzione primaria; ma quello che preme, anche più del danaro, è l'educazione morale dei cittadini, chè l'analfabetismo è una piaga vergognosa e che bisogna estirparla colle buone o anche colle cattive. , , · " Bisogna punire i genitori che non mandano i loro figli a scuola; e se mai taluno di essi è condannato, bisogna che se• natori, deputati e personaggi ragguardevoli non si mettano in moto per fargli avere la grazia. E quanto all'ultima parte del1' articolo della Rivista, ov' è notata la grande sproporzione degli analfabeti fra Nord e Sud , uomini coraggiosi e franchi come il Colajanni debbono avere il coraggio di dire ai meridionali che sono essi soli i colpevoli· dellé. loro miserie intellettuali e morali. Quarant'anni fa, c'era la scusa del Governo borbonico. Ora non c'è più. Colpevoli siamo noi. E nessuna legge, 11:essunmonito varra a redimerci da questa colpa, se i cittadini non ne. sentono rossore , e ncn provveggono essi a cancellarla. ,, Una prima osservazione nostra si riferisce all'idea di considerare l' istruzione - eh' è ben di versa coBa dell'educa,zione, che solo in misura minimissima si può fare nella scuola - separatamente dal denaro. Questo è il mezzo più ordinario per procurare l'altra. ':rutto il nostro articolo che La Capitale loda non mira per lo appunto a dimostrare l' intima connessione loro? Di accordo poi nel ritenere che occorre la sanzione penale per coloro che non ottemperano agli obblighi imposti dalla legge sull'istruzione. E noi stessi abbiamo segnalato la bontà dei procedimenti inglesi che comminano pene contro i violatori degli Education Acts. Non si dimen tichi però che la legge può essere rispettata in ragione delJa esistenza delle condizioni, che la rendano attuabile. E l'uniformità legislativa in Italia è contraria a tali condizioni. Senza tenere conto della diversa condizione economica di coloro che devono eseguire la legge basterà ricordare gli ostacoli che sorgono dalla di versa distribuzione della popolazione: prevalentemente sparsa nel eentro e nel settentrione; molto agglomerata nel mezzogiorno e in Sicilia. Francamente non ci attendavamo, poi, Ja tirata rettorìctt sul gove1·1io dei bo1·boni, sulle mise1·ù.-•in, tellettuali e morali di cui sono colpevoli i meridionali ecc. Sicuro! Sta nei precedenti storici del mezzogiorno la ragione precipua di un attivo intervento dello Stato italiano nella stessa regione. Ma purtroppo, come abbiamo spesso dimostrato, l'intervento italiano, quando e' è stato, è stato disastroso. E possiamo constatarlo @ riaffermarlo noi con serenità, perchè noi non abbiamo cessato un istante dal volgere rampogne e moniti severi ai meridionali quando li meritavano. Legga La Capitale ciò che abbiamo scritto nell' ultimo numero all'indirizzo del Collegio di Aversa. E chiudiaq1Ò rinviando al nostro primo articolo della Rivista, per ciò che si riferisce al valore dell'iniziativa individuale, il parziale e cortese contraddittore del giornale romano. Non abbiamo documentato che la famosa iniziativa venne meno in Inghilterra in fatto d' istrnzione? Perchè si pretende che dia nel mezzogiorno d'Italia, tutt'altro che esemplare in fatto d'iniziative individuali, quei risultati che non potè dare nella terra tanto continuamente esaltata come la terra classica del Self government ? ♦ L'espulsionedell'abate Delsor- Quantun'lue il ca0 , rattere di questa espulsione non sia simpatico pure ·non si può in coscienza_biasimare il Governo francese. La Repubblica lotta energicamente contro le forze monarchiche e clericali , clericali sopratutto,· congiurate alla sua perdita. :B:' naturale che il governo repubblicano applichi la teoria: a mali estremi estremi .rimedi. , Fallito il colpo contro la Repubblica col fallimento dell'affare Dreyfus - che i clericali , (bisogna non d-imenticare che il generale Gonse è fratello del gesuita Gonse, insegnante di teologia a Propaganda Fide) credevano di avere tanto luminosamente imbastito ; fallite le proteste patriottorde alla statua di Strasburgo (bisogna non dimenticare che più d'una dimostrazione cominciata in Piazza della Concordia ai piedi di quelìa statua è ffinita al Pont Neuf dinanzi alla statua di ·Enrico IV) ; fallita in mezzo al popolo la propaganda antisemita,·che era in fondo una propaganda clericale; bisognava trovare qualche cosa per rialzare nn po' le sorti pencolanti del Nazionalismo; e i capi Nazionalisti scovarono questo abate Delsor. Bisogna confessare al tempo stesso che questo figuro non dimandava di meglio che essere scovato: Egli ha saputo, durante la sua carriera di deputato al Reichstag, tenersi egualmente lontano dai socialisti e dai protestatari alsaziani. Ora egli era andato in Francia per tenervi una conferenza che era stata organizzata dai distributori del giornale Volksfreund- l'organo tedesco che non risparmia mai un im ulto alla Francia. - Ci era andato par tentar di fare , sotto il manto della religione , una conferenza contro la Repubblica; egli era, un continuatore della politica e dei metodi delle congregazioni , ed è stato espulso· A ragione, pensiamo noi. Naturalmente non bisognerà che il governo esorbiti con questo metodo, perchè se l'espulsione è giustificabile da un caso, non lo è in altri novantanove ; ed è questa uua delle ra gioni che ci fa nemici dei decreti di espulsione; tanto in ]1rancia quanto in Italia. In questo caso però'. il governo ha avute ragione a cuoprire con la sua autorità il prefetto di Luneville. Certamente ogni espul sione lede la libertà , ed è un male. E' un fatto eh.a l' avere impedito all' abate Delsor di cantare le laudi dei nemici della repubblica , è avere agito contro la libertà ; ma noi vediamo che oggi la Francia non può. stare a sollevare e discutere e rispettare la quistione
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==