RIVISTA POPOLARÈ DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOC!At! Il Partito republicano e l'azioneparlamentare Discorsdoell'onM. irabelalilCongresdsioForlì (I) Il problema parlamentare republicano in Italia. Io voglio discutere, con graude serenità di animo e di parola - e spero essere seguìto, se non si vuole aprir l'adito alle ribellioni legittime di chi non tollera soperchierie di nessuna forma ...... (in questo momento entra il Prof. A. Ghisleri) - Dopo esserci scambiatii t1e' colpi, e nell' a.tto d incrociare nuovamente il ferro, io saluto nel Ghisleri l'avversario valoroso ed affettuoso. Voglio, dicevo, con grande serenità, discutere il problema parlamentare repnbblicauo italiano: e meno per quanto si riferisce al giudizio del Partito snl Gruppo parlamentare - più, per quanto ha tratto con la uuova orientazione, che dovrebbe seguire il Partito nel Parlam.ento - se ìa parola di Rimini (2) fosse confornmfa dall'autorità sovrana <li qnest'Assemblea. Non si offendano gli altri Congressi Regionali, se JJlU i-pecialmente mi fermerò sul Congresso Roruagnolo di Rimini - e massime quelli che, rispetto alln. parola di questo Congresso su l'azione parlamentare del Gruppo, sono andati ad opposta sentenza. Ma iL Congresso Nazionale intende bene· che la Romagna dà al Partito republicano ben 9653 inscritti su 25341 : il 40 per 100 circa di tutto quanto il Partito in Halia. Ed è vero che quella parola - su 210 congressisti - raccolse soltanto 69 suffragi; ma - pur non dissimulandomi il significato eloqueute di questi nullleri - io credo che, dinanzi all'urna, come <lel resto nella vita, chi è lontano non ha mai ragione : mai ! ,. Prima, intanto, di passare a tale discussione - <liscutere, cioe, la nuova orientazione, che può segn_are ur_ia . fase decisiva nella storia della causa republicana. m Italia - mi pareva utile esaminare l'atteggiamento del Partito, rispetto al sno Grnppo, nell'nlt.ima Costituente nostra, che Jn il Congresso di Pisa - e l' azione del Grb.ppo nel Parlamento: dal Congresso di Pisa, in poi. Onde il ·mio discorso era diviso iu tre parti: in Quale fu il giudizio del Partito su' dPputn.ti republicani. nel Congre.sso cli Pisa~ 211 Qual'è stata l'azione de' deputati republicani nel Parlamento dal Congresso di Pisa in poi 1 311 Quale - per l'avvenire - de;v'essere. l'azione del Gruppo nell'Assemblea pm·lamentare del Paese 1? Ma io ho deciso ora - dopo la Relazione coscienziosa, e notevolissima del collega Del Balzo - cli li vragare le due prime parti. · Il Congresso di' ·Pisa. Credo, del resto, aver beu chiarito nella sta111pa l.t verità de' rapporti tra il Partito republicauo e il (1) Qualche parte di questo discorso esce qui un po' sviluppata. (2) Ecco l'ordine del .giorno - votato dal Congresso Romagnolo, in Rimini: « Il Congresso Romagnolo delibera che il Partito nelle fu ture elezioni politiche si affermi con candidati propri in ogni collegio, ove esiste l' or- ~:'1-nizzazione, e mai appoggi nei ballottaggi nessun cancll.dato, che non abbia fatto esplicit:t professione di fede politicamente republicana - e, mentre riafferma i deliberati del Congresso di Ancona in merito, ricorda che il Gruppo deve, ispirandosi al concetto dell' assolnta incompatibilità fra le attuali istituzioni e le reclamate trasfor · mazioni sociali della classe prnletaria, ASTE~ERSI DALLA PARTECIPAZIONEATTIVAALLAVITA LEGlSLA'l'IVAE RLF0RMATRICENELLE GIUNTE, COMi\IISSIONEID Ux'l!'JCJ,e deve intensificare quella demolitrice degli istituti di privilegio politico, risalendo alle origini delle responsabilità, e reclama un maggior accordo fra Comitato Centrale e Gruppo, ud una più attiva azione nel Partito e nel Paese ». suo Gruppo parlamentare nel Congrèsso di Pisa. È la verHà è che il Partito - per mezzo dell'ultima Costituente sna in Pisa - indubbiamente approvò l'azione del Gruppo parlamentare. Il che risulta da; discorsi degli amici Brignardelli, Pagliaro, Melani, -Masini - che pa1·lò a nome suo e del Minuti- Marzocchini, Cavalli e Conti: risulta dal plauso fragoroso del Congresso alla Relazione ed alla risposta trionfale dell'amico Comandini. E perciò io ho confutato tanto coloro, che - per daltonismo politico - hanno parlato in nome del Partito; qua_nto gli altri, elle - per iperestesia parlamentare - banno fatto il viso dell'arme al Partito. Il Partito in Pisa non ripudiò il suo Gruppo - ed è stato il Congresso di Rimini ri~elle alla parola sovrana del Partito. Non gliene ruovo rimprovero. Io non voglio già contestare a;I Congresso Romagnolo il diritto d' insorgere contro quella parola - la quale si epiloga nel Congresso di Pisa e non va al di là; - mn, per la stessa ragione, il diritto - nel Congresso Nazionale di l!""orlì - di dibattito e di giudizio su l'azione parlamentare del Gruppo sorge non dall'uovo di Leda; ma dal Congresso di Pisa in poi : e, per ciò, noi dobbiamo esaminare soltanto e giudicare l'azione posteriore al Congresso di Pisa - non anteriore. . C()ntro l'azione anterioTe si drizza un fine di non ricevere, direbbero i giuristi francesi - ed in questo senso soltanto è esatta l'osservazione del Pirolini che io ho opposto la pregiudiziale costituzionale del Partito - non già che al Partito sia interdetto di mutar parere, in un nuovo Concilio suo. Il Partito è sovrano: salvo a giudicare della mòbilità sua, da un Congresso all'altro - in un così breve spazio di tempo! Da Pisa a Forlì. E nella seconda parte del mio discorso bisognava vedere ,;;e sia stata degna di biasimo o di encomio l'azione <le' deputati republicani nel Parlamento dal Congresso di Pisa in poi. Questa disamina, che non volevo affidare alla memoria - labile, come la donna di Dante, se vista o tatto non la raccende - era poggiata su gli atti parlamentari: dal novembre del 1902 al dicembre, dal febbraio del 1903 al marzo, e fino al giugno decorso. Ma, dinanzi alla Relazione del collega Del Balzo, ogni 1Lltra in<1agine sarebbe una superfetazione. La mia disamina collima, più o meno, con la Relazione: e dall'una e dall'altra, non che da' ricordi e dalle impressioni personali, sorge il convincimento sicuro che nel Parlamento (e sfido i censori a provare il conti 1ario) non c'è stato dibattito di grave importanza - al quale il Gruppo non abbia degnamente parteciplì.to. Sorvolando su le molte interpellanze ed interrogazioni_, su tutti i disegni di legge, <la quello intorno alra municipalizzazione de' servizi pubblici, all'altro su le case popolari - nel campo delle libere franchigie, della politica internazionale, dell'arte, del diritto, della cultura · storica del Paese - intorno ad ogni problema politico, economico e civile, la parola illuminata e gagliarda del Gruppo ha fatto sempre onore al Partito e non ha mai deviato dalla costante sua traiettoria republicana. . Di certo, ha potuto fallare e ha fallato; .- ma gli archetipi sono una bugia sentimentale, un'astrazione metafisica. E chi del Partito è senza peccato, scagli la prima piètra ! Qui sine peccato est i·estrurn, prirnus in illarn lapidem, rnittat. Spera.ndo che dinanzi a questo responso - più equo dell'Editto del Pretore - le pietre, come disse il Centurione al legionario romano, cadano. E del resto, io ho sostenuto nella stampa e ripeto qui che il giudizio oramai del Partito sul Gruppo è di una ben mediocre importanza. Tengo per fermo che, se .i deputati republicani sono ignavi o torpidi, altri saprà surrogarne il Partito, più i'lluminati e pugnaci - dinanzi alle indefettibili esigenze, politiche e sociali, della dottrina republicana. E, per conto mio - senza nè meno un'ombra di suscettività personale, e non ostante la novella, e generosa prova di fiducia, onde mi bà onorato la parte più republicana del Collegio di Ravenna - io torno a dichiarare, dinanzi al Congresso, che - se mai - questQ • nobile Colleg:o è a disposizione del .Partito. -I
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