Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 18 - 30 settembre 1903

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, Lii rn~·flF, E SCIENZE SOCIALI 481 non concessioni all'avversa~·io - il Congresso ha dichiarato che il partito socialista tedesco continuerà nell'ardua e difficile via della lotta di classe, senza adattamenti e compromessi. " Andiamo incontro a giorni çl.ifficili, e ci aspettano lavori lunghi e faticosi. Ma anche in avvenire ci saranno guida le norme dettate da questo Congresso. Gravida di minaccie è la situazione politica, ma il proletariato è pronto ad accettare la lotta, e saprà difen- · dere i propri diritti. " Confido che le imminenti battaglie .elettorali in Prussia ed in Sassonia troveranno il partito tutto al suo posto di com battimento ! "In alto le bandiere, eome sempre! Ava.nti alla vittoria ! Uniamoci al grido : " Evviva la democrazia socialista tedesca I ,, . Di proibizione io proibizione - Il XX settembre a noma. - La semplice minaccia - per quanto di esecuzione molto problematica - d'una fischiata all'arrivo dello Czar a Roma, ha fatto addirittura perdere la testa al Ministero, che tanto per allenarsi alle future prossime proibizioni, ha negato ai repubblicani di fare in Campidoglio l'apoteòsi di Giovanni Bovio per paura d'un possibile dj_scorso Morgari, che, evidentemente, avrebbe potuto costituire un serio pericolo per la sicurezza del trono di Nicola II di Russia. Una volta messo su questa stràda una proibizione ha tirato l'altra, e alla proibizione dell's.poteosi di Giovanni Bovio è successa quella del manifesto che i repubblicani e i socialisti volevano pubblicare in Roma in occasione del 20 settembre, e quella del discorso che Francesco Saverio Merlino avrebbe dovuto pronunziare dinanzi alla Breccia a nome dei partW popolari per spiegare il loro intervento in questa occasione. Malgraclo le due provocanti proibizioni i popolari sono intervenuti lo stesso con le bandiere abbrunate per l'eccidio di Torre Annunziata ..... ed ecco che l'e autorità sono partite in armi contro i veli di crespo nero, con lo stesso entusiasmo come ai bei tempi di Depretis contro i cenci roslìi. Ma dove gli agenti del governo - e a Roma sono tutti agenti, anche il prefetto e il questore - giunsero· al colmo del ridicolo, fu col permettere che i popolari dopo la caccia ai veli neri continuassero a far parte del corteo. . . . per poi impedire loro di arrivare fino alla lapide che ricorda la Breccia; eome se i fischi sotto la medesina fossero andati ad un indirizzo diverso di quelli che si sentirono a pochi metri di distanza, e proprio in faccia ad una vera muraglia di guardie di pubblica sicurezza, di carabinieri senza guanti, di soldati in pieno assetto di guerra, forse un pò più di quelli che si potranno mettere lungo le strade che all'arrivo e _durante il suo soggiorno a Roma dovrà percorrere lo Czar. Più che sdegno certi atti muovono a com passione, spetie in quest'anno in cui dinanzi alle reiterate affermazioni clericali tutto consigliava ad esser di :rµanica larga, per rispondere ad esse con una imponente affermazione liberale, alla quale avessero potuto prendere parte tutti i partiti senza ipocrisie e senza abdicazioni. Nor. ,, AGLI AMICI • Chiunque procurerà un nuovo A.bbonato,clie paglviJJer6 a?zticzpatamertte, riceverà in dono, a scelta, una delle seguenti pubblicazioni del1' on. Dott. Napoleone Colajanni: Mouvements sociaiix e1i .ltalie; Ire e sprozJositi di Oesare Lombroso ;_ Nel ,re.qno clella Mctfia; Gli Uffici clel lavoro; L·a Grande Battaglia del lavoro. U hiunque procurerà due nuovi Abbonati, clie JJOfJliznoJJer6 antzczpatamente, ricevera, a scelta, tre delle suaccennate pubblicazioni, oppure l' Attrctve1"SO la Svizzera dell'·on. prof. Ettore Cictotti. ILRED'ITALIINAFRANCJA ci) Dunque il re d'Italia sta per fartj nella città di Parigi al Presidente della Repubblica una visita çhe il Presidente gli restituirà nella città di Roma; e questo scambio cli cottesie ha un significato che non può sfuggire a nessuno. Significa che due nazioni per lungo tempo divise da un penoso malinleso si riavvicinano; che i ricordi di Magenta e di Solferino la vincano su quelli della spedizione di Roma del 1849 e di MenLana; che il governo del Quirinale ha cessato di temere nella Francia una possibile ri'stau ratrice del potere temporale dei papi, un'Rusiliaria delle t>stin:1te pretese della Chiesa cattolica; che i giorni di Crispi e dei gallofobi sono passati come quelli degli zuavi pontifici della legione di Antibo; che delle relazioni cordiali tendono a stabilirsi tra i due grandi popoli latini, uni~i, malgradÒ tutto, da una fratellanza d'armi vecchia di cinquant'anni e dai legami d'interessi che crea ogni vicinato. Gli amici che l'Italia ha sempre contati in Francia e la Franci_a in Italia, non possono che rallegrarsi di questa buona intesa. Vi può essere però una preoccupazione, almeno un çtubbio, un punto interrogativo: Quale sarà l'attitudine del popolo di Pal'igi riguardo al visitatore reale? Non mancheranno certamente dei clericali dichia- (1) Siamo assai grati al Prof. Georges Renarcl, un vecchio repubblicano-socialista. ed un letterato eminente, che i nostri lettori da qualche lato conoscono e che da noi pregato ha voluto far conoscere agli italiani ·1a qual punto di vista i socialisti repubblicani francesi guardano la visita del Re d' ltali'l a Parigi. Noi coglia• mo volentieri questa occasione per congratularci coll' antico direttore della Reoue Socialiste per la ripubblicazione di Regime Socialiste, un libro assai interesgante che in brevissimo tempo è arrivato alla quarta edizione (F. Alcan. Paris) e che auguriamo nder tradotto in italiano. N. d. R.

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