Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 18 - 30 settembre 1903

.. RIVISTA POPOLARE DI POLITICA,. LETTERE E SCIENZE SOCIALI alti si ebbero nel 1892 e nel 1898 con L, :t9·,81 e 19,50 ;: ma in uno si ebbe una disoccupazione de11e più alte· e nell'altro una delle più basse, una al disopra e l'altra al disotto della media. Anche nelle variazioni che farebbero ritenere il rapporto <Uretto manca la proporzione· tra le due variazioni; mancanza che, del resto, si osserva: anche nella comparazione dei fenomeni, che lo presentano più costantemente. La meritata autorità di cui gode il Loria ci ha indotti a questa critica alquanto minuziosa per mettere in sull' avviso i nostri amici che possono rimanere impressionati dai tanti pappagalli che, fregandosi le mani, andranno ripetendo : Loria ha dimostrato che il prezzo ele- ·vato del frumento fa aumentare la mancanza di lavoro I Note... stonate di politica dog·anale. - Non ci rimproverino i nostri lettori di occuparci spesso di politica doganale: è l'argomento più importante del giorno - e lo sarà per molto tempo - che provoca le più grandi discussioni e le crisi ministeriali più interessanti. Oggi vogliamo farla qui da semplice fonogramma per riprodurre le note... stonate che si odono dal campo socialista. Stona una nota d'Ivanohe Bonomi con un'altra di Rerum scriptor, che lasciando la storia che conosce, per le cose che ignora o conosce meno, ne sballa di marchiane. Rerum ecc. credendo di poter disporre a suo libito della politica doganale degli altri paesi, e non tenendo alcun conto dei radicali mutamenti avvenuti nella produzione mondiale, attende salute pel Mezzogiorno dall'aumento delle esportazioni agricole che si avrà ritornando alle tariffe anteriori al 1887 ed al semiliberismo industriale. Il Bonomi bonariamente con molta finezza, gli dimostra che egli s'inganna e che il Mezzogiorno rimarrebbe a bocca asciutta più di prima se si realizzassero le speranze liberiste. Ma il Bonomi non contento di stonare col compagno socialista ha voluto, forse nella speranza di ottenere un effetto armonico dall'accoppiamento delle dissonanze, stonare con se stesso. Perciò mentre richiama· alla realtà Rerum scriptor, dà un tuffo nell'ideale liberista lasciandosi guidare dal De Viti di Marco, di cui esalta la brillante e nuova dimostrazione - che i lettori della Rivista conoscono - del principio di Say: i prodotti si scambiano coi prodotti. In nome di questo taumaturgico principio egli crede che lasciando entrare liberamente i prodotti industriali al Mezzogiorno non verrà alcun vantaggio ;·ma viceversa poi ne verrebbe uno grande alle industrie italiane che si selezionerebbero naturalmente ed aumenterebbe l'esportazione dei prodotti industriali col tornaconto, cioè, del Settentrione. Ora noi, se questo fosse possibile,non ce ne dorremmo; e non ce ne dorremmo per motivi materiali a, pratici e non sentimentalmente unitari. Se ciò fosse possibile, ripetiamo, la cresciuta prosperità farebbe arrivarne le bricciole nel Mezzogiorno. Ma quale grado di probabilità c'è perchè tale speranza si realizzi? Sul futuro si possono creare solamente dei romanzi economici; qualche previsione, solo sotto l'aspetto di dimostrare una tendenzu, si può enunziare argomentando del passato. Ebbene noi invitiamo il Bonomi a provarci dove, come e quando un'industria, che non ha avuto la forza di resis.tere alla concorrenza straniera in casa propria, con tut'ti i vantaggi inerenti a tale condizione, sia riuscita ad esportare ed a fare concorrenza ai vineitori in casa altrui - anche superando gli ostacoli doganali, che non sono solamente agricoli. Gl' intellettuali del socialismo stonano tra loro ; le masse lavoratrici stonano di fronte agli intellettuali, e fanno stonare aspramente i fatti colle teorie. Ecco qua : i siderurg-ici di Napoli affiliati alla Camera di lavoro fanno eco alla campagna contro le illegalità e le immoralità della Marina di guerra; ma per ottenere lavoro invocano alti:e ill~galità - che potrebbero essere anche delle immoralita - proprio dal Ministro della Marina. I metallurgici di Milano, che sono più colti e più coscienti socialisti di quelli di Napoli le fanno più grosse, e votano un ordine del giorno in cui mischiano il credo coi cavoli, la. crisi metallurgica come risposta dei capitalisti alla campagna di Ferri, e in nome del liberismo - ch'è il loro vangelo - domandano protezione al lavoro nazionale ..... E qui ci fermiamo senza inveire ulteriormente contro questi ultimi; sarebbe una crudeltà, dopo che li ha ben cucinati - con molto sale e molto pepe - Antonio Graziadei. Noi ci siamo divertiti un tantino a riprodurre queste note... stonate nel campo socialista, sia perchè è cosa istruttiva conoscerle e vedere quale influenza possa esercitare l'interesse reale e attuale sulle teorie; sia per dare un saggio immediato di quelle dissonanze socialiste che Rerum scriptor rimproverava ai repubblicani. Per ce1·ta burocrazia Italica. - ( A proposito delle dimissioni di Luca Beltrami). Le s9.egnose dimissioni di Luca Beltrami dalla carica di ricostruttore del campanil~ di S. Marco, alla quale il governo lo aveva ~hiamato, e le ragioni con cui egli le ha testè pubblicamente motivate, dànno a pochi mesi di distanza, un vivo carattere 'p.i riattualità, ed una completa sanzione, a quanto scrisse l'iug. Leonardo Carpi nel n. del 15 marzo scorso di questa Rivista, sulle origini vere, e sulle vere responsabilità del vessato crollo, come sulla vacuità delle smanie riedi:ficatrici che inondarono in Ita-· lia tutto il campo del patriottismo convenzionale. . Tardi, ma in tempo, Luca Beltrami dovette riconoscere col Carpi : che il vizio di fondazione dominava antico ed assoluto, per quanto .superbamente noncurato dal governo: fin da quando, nel 1886, il Boni lo segnalava nella sua. Relazione, non degnata di un ascolto, di uno sguardo, e come tante altre non più rintracciata; che solo · contrapponendo la radicale antitesi di quel vizio di origine poteva tentarsi la·voluta risurrezione; che uno solo - il governo - era l'accertato res ponsabile della non prevenuta scomparsa di quello storico masso; che il circu~to di$solvente della nostra oligarchia burocratica come ne' favorì la rovina, cosi non . affidava esso Beltrami per la ricostruzione ; che infine il campanile di S. Marco era uno di quei morti che più non rivivono, nè per volere aulico, nè per clamore di popolo, nè per danaro profuso. Questo scrisse, per il primo, il Carpi, così conch:iudendo: ,, E qui è tutta la responsabilità del governo ,, - unica vera; cioè quella che la stura di rimpianti ,, maggiori del vero, di postume provvidenze, e poi di ,, mili_oni escogitati quasi a contrasto con tanti mag- " giori bisogni del paese, e con la maestà della rovina - ,, cui nessuna vita può più infondersi - · non riuscì e ,, non riesce a nascondere ,,. E questo jn sostanza confermò il Beltrami nel suo Rendiconto delle indagini e degli studi per la ricostrutione del campanile di S. Marco, dove egli mostrò che già ri-

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