RIYIS I'.A PaPOL.ARE DI POLITIC,, LETTERE E '\CIENZE SOCI.ALI 499 La trattazione su la profilassi e cura del la malaria ha fruttato una bella ovazione al Prof. Celli ed un voto di plauso al governo italiano che ha molto libera!mente agito per combattere la malattia. Anche altre questioni, meno importanti, sono state trattate, e fra queste quella del siero antidifterico che è stato trovato, nel più dei casi in sufficente; quantunque si dimostri il solo atto a combattere la malattia e debba perciò essere migliorato. Furono presentate anche delle comunicazioni su la peste bubbonica e la malattia del sonno (propria questa ai negri) ma fu deciso che sarebbero discusse a fondo nella prossima Conferenza sanitaria di Parigi. In sostanza il Congresso è stato utilissimo e ne sono risultate misure d'iniziativa che se saranno secondate dai governi, come è loro dovere, avranno ottimi resultati su la igù=me generale e la salute dei popoli Europei. I ♦ Il distretto lebbroso della Nigrizia del Nord. --- Il D.r Tonkin della spedizione ·al Suda,n Centrale comunica alla Empir·e Review il resultato delle sue osservazioni su questa terribile malattia e sul territorio ove infierisce. Il paese colpito dalla malattia cuopre una superficie di quasi 5 mila miglia, 1500 delle quali appartengono all'Inghilterra. Il Dr. Tonkin è stato circa un'anno nel paese esaminando centinaia di malati e studiando il mezzo di. curare e, se possibile, prevenire la malattia. Il paese è fertilissimo, ricco di cacciagione e di fiumi pescherecci. Vi abbondano alberi dei legni preziosi,- il coco, il palmizio, il tamarindo. Alcune delle popolazioni che abitano il territorio sono le più basse nella scala animale; gli uomini vanno intieramente nudi, le donne portano una cintura di pietruzze, e parecchie tribù praticano il cannibalismo e la deflorazione artificiale prima della pubertà. Kano, il centro commerciale della Nigriz!a del Nord, è un alveare di lebbrosi. La malattia è così comune che nessuno ci fa più caso, i lebbrosi com- ' merciano, contrattano, passeggiano liberamente e naturalmente propagano la malattia. Il puzzo dei loro_ corpi, e la schifosità delle loro ulceri non disgustano più nessuno e questa gene• rale indifferenza è uno delli ostacoli più gravi alla profilassi della malattia. Nondimeno il D.r Tomkin .è riuscito ad ottenere dei notevoli successi col suo metodo di cura. Dopo che alcuni malati furono guariti. la diffidenza che egli ispirava ai selvaggi fu vinta, ed egli ebbe sempre affollata la porta della sua abitazione. Così potette incominciare a far capire la necessità di separare gli individui malati dai sani, ma, il successo però fu minore di quello che egli sperava perchè l'abitudine fu 'più forte della paura della malattia. Nono$tante egli potette fare molti studi su le origini e le cause della malattia e questi studi saranno utili per il surcessivo trattamento e forse per la definitiva estirpazione della infe-, zione dal territorio. TERAPEUTICA~ l.l siero Behrin.g·. - Una relazione del Prof. Behring alla Gazzetta Medica di Berlino descrive i casi da lui felicemente trattati col suo siero antitetanico. Egli ha osservato che il siero è tanto più e(ficace, quanto è più prontamente amministra•o Il 40 pe.r cento dei suoi malati è stato salvato, ed i casi letali si sono rivelati solo quando le iniezioni sono state praticate diverse ore dopo il manifestarsi dei primi sintomi della infezione. Naturalmente vi sono casi nei quali, anche amministrato a tempo, il siero si rivela impotente, ed il Prof. Behring si augura di poter trovare il mezzo di renderlo efficace in ogni caso, per quanto disperato e grave si possa presentare; tuttavia egli non si nasconde che, per ora una quasi certezza di cura efficace non si può avere che nel caso in cui il siero sia prontamente inoculato; egli quindi• consiglia tutte le farmacie e gli ospedali a provvedersene per poterlo fornire immediatamente alla prima occasione. , Un altro siero an.titubercolot,ico. A.itanti sieri contro la tubercolosi che fin'ora hanno dato mediocre prova di sè, o negativa addirittur;-t, il Dott. Marmorch, capo dell' Istituto Pasteur a Parigi, ne aggiunge ora uno di sua fabbricazione, e che si annunzia come efficacissimo. Si dice che in molti casi sia stato esperimentato in 'vari ospedali di Parigi ed abbia dato ottimi resultati. La relazione non è stata ancora pubblicata per intiero, e quindi i dati precisi per parlarne e discutere i.n proposito mancano. Certamente sarebbe una grande vittoria se si fosse finalmente trovata Varme per vincere la terribile nemica, ma sono state tante le illusioni e disillusioni in proposito, che io non mi sento il' coraggio di battere le mani all'Eureka dell'illustre Professore parigino; e aspetto la relazione e i resultati del tempo. ZOOLOGIA. Le tartarughe giganti. - Fin ora si credeva che il periodo più lontano che poteva essere assegnato a queste sopravvivenze antidiluviane era il periodo Pliocenico o al più l'ultima èra del Miocenico. Ora una recente scoper~a dei resti di una di questi giganti in una formazione Eocenica in Egitto riporta a questa epoca la data della loro apparizione ·su la terra. Lo scheletro trovato dal. Dott. C. W. Andrews, vicino a Foyum, era assai bene conservato e lo scienziato gli ha dato il ( nome di Testudo Amman. Il rinvenimento di questi avanzi nelli strati dei primi periodi dell'epoca terziaria viene a rinvigorire una questione che sembrava ormai messa fuori di discussione in Europa. E cioè che i gia-
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