Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 18 - 30 settembre 1903

- , 'fUVISTA POPOLARE DI PQLjTJCA, LETTERE E SCIENZE SOC1All 497 ~i ,vide costrettà. a far giustizia sommaria della ruffiana in istrada piena. In questi giorni si abbruciò un enorme magazzino a Budapest; gli abitanti .corsero al quarto piano e cli là in presenza d'una folla di circa 30 mila uomini, 14 donne saltarono giù onde morire sfracellate sul lastrico. Budapest ha il più eccellente regolamento di fabbricazione in. tutta l'Europa, ma la protezione e la corruzione permisero agli arciricchi proprietarii di palazzi, onde guadagnare spazio, di far erigere soltanto una scala, e di più d'accumularvi materiali infiammabili e di bucare il parafuoco onde poter immagazzinare delle merci anche nelle ca:,e vicine. E così in un primo incendio si sono . . avuti 14 morti. Tale è la situazione nel c·ior del reo-no sotto . o il governo liberale ; che cosa deve succedere allora alla periferia? Kàlrnèn de Tisza - un Crispi ungherese, ma rispettabile in quanto al suo carattere per:sonale - si affaticò LuI rante 20 anni a creare questo sistema. Il suo macchiavellismo politico non corrispondeva in verun modo alla sua vita privat::t, nobile e puritana. ,L'obbiettività ci comanda di dirlo altamente: quest'uomo dalla forza perentoria nella storia rece~te dell'Ungheria visse modestamente e rimase economo quasi avaro fino alla sua morte. Nulla chiese per se stesso, nulla mi::;ea parte; e lo scopo nella gravità giustificò i· mezzi. Egli rimase protestante fanatico allato d'un Absburgo cattolico e bigotto, e un Chauvin magiaro in un regno popolato dalle diverse nazionalità. La sua irrealizzabile idea f\S~a era di .salvare i piccoli e medii proprietarii di razza magiara e di confessione protestante; nell'interesse di ciò egli fece alleanza .coi grandi capitalisti israelitici e stranieri, buttando a loro in libera preda le forniture dello Stato e la spelata forza dei lavoratori industriali. E questo si chiama va il suo « liberalismo ,, ! Anch' o!sgi vediam·o le tracce della sua mano, quando i balordi di 2-3 famiglie nobili spartiscono. tra di loro tutti gl'impieghi di diverse provincie. Onde reprim~re le diverse nazionalità del Regno d'Unµhefia (le quali nei suoL tempi preponderavano tanto in risguardo al loro numero, quanto in certi punti alla ricchezza ed intelligenza sugli ungheresi) ha fatto perdurare il più miserabile diritto eleLtorale dell'Europa, il quale consegnò ai ricchi ed il regno e le provincie. Le tre fracide . ' colonne del parlamentarismo da lui fondato ed alle quali si .aggrappa.no tutt'oggi i suoi epigoni, sono: 1. il censo straordinariamente alto, in conseguenza del quale solt~nto il 4-5 ¾ di 18 milioni della popojazione del regno sono elèttori ; la classe operaia è esclusa affll:tto-affatto, e fin'ora niun deputato repubblicano o socitdista potè pervenire nèlla camera dei deputati; 2. la divisione dei distretti ingiusta in seguito alla quale i distretti nei paesi fedeli al governo constano di 200 o di 300 elettori, invece nei collegi d'bpposizione, e specialmente nei luoghi più intelligenti, 3 o 4000 uomini eleggono un .deputato; di più nella capitale 20-70.000 votanti formano un disfretto; 3. i metodi. adoperati nelle elezioni dopo Tisza; principalmente il conte G·iulio Szapàry, il favorito dell'imperatore, e poi il cha.uvinista Bànffy, uomo di limitate conoscenze, hanno adoperato la minacGia degli avvenimenti balcanici e la non occulta corruzione che ammontava a milioni. Dal min-istro presidente barone Bànffy, dall'intimo dall'imperatore di Germania, proviene il detto: « la legge è fatta, perchè possa essere osservata. » Però quest' erifant terrible del « liberalismo » magiaro non cadde come se fosse risorto nel parlamento ungarico lo spirito dei Kossuth, Deàk ed Eotvos, ma - come lo disse un ministro _suo collega - : <· le ardduchesse lo fecero cadere, perchè aveva svosato una povera maestra. > I pochi membri ùel partito liberale total - mente integri si. arrolano tra quelli ideologi che giurano nel liberalismo, che sono gli ultimi Mohicani d'un'evol uzione sparita, o facendo uso della parola di Darwin essi sono glì Ot'ganismi .,,<< rudimentari » della vita sociale in Europa. ·con cert~ compassione eglino vengono nominati i q; Girondini magiari » ; ed i loro lunghi discorsi parlamentari ci rammentano quei pappagalli africani, dai quali Humboldt sentì con· meraviglia le parole d'una lingua da lungo tempo estinta ... Parimenti membri integrali del partito liberale 3ono .gli aristocratici possidenti e latifondisti, che dispongono di rendite enormi e non abbisognano di piccoli artifizii. Essi sono a vita membl'i della Camera dei magnati. Sui loro possedimenti abitano in un camerone 30-40 contadini, il salario annuale dei quali oscìlia tra 4{) e 100 lire contanti, ai quali si aggiungono ancora d·elle cose naturali di valore di circa 250 lire; tra queste una quantità minima di carne, che il proprietarfo o l'affittaiuolo il più delle volte provvede da animali ammalati e· molte volte tubercolosi; e ciò sempre senza controllo di magistrato. Il minimo salario della giornata d'un · ragazzo è di 20, quello delle donne di 40 e quello degli uomini di 60-70 centesimi; il massimo (in seguito allo spopolamento cagionato da ·alcuni anni dall'emigrazione) arriva a 70, 140 e 225 c_entesimi. I lavoratori sono trattati spesso grossolanamente; si fanno lavorare fanciulli di 10 anni e le donne incinte; gli ·attempati vengono buttati fuori, a colGlro che hanno sentimento della loro dignità umana, si mostra la porta_. In inverno dappertutto nella campagna anche i piccoli proprietarii dormono colle bestie minute in una c.amera. Il tempo di lavoro in estate oltre le pau~e (a mezzogiorno 1, di mattina· e di dopopranzo½ ora) è di 15-16 ore; ai contadini fi$Si è interdetto d'allontanarii dalla campagna, anche le domeniche, senza permesso speciale; per la trasgressione del riposo domenicale nella campagna la 1egge non punisce che coloro che eseguiscono lav0ri rurali cagionanti gran rumore, perchè offendono la divozione religiosa ... Coloro che tengono in schiavitù questi paria, sono '1e classi dei latifondisti, dei gabellisti ed affittaioli, - questi formano la m~ssa non soltanto d~l partito liberale, ma bensì dei due partiti di opposizione:

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