.. RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIE!VZE SOCIALI 493 « essere un ubbriacone >) ~ Ha scelto il nome vero, · ed è salvo. (1) Noi riteniamo· però che il Jamas abbia voluto qui enunciare un pensiero paradossale. In ogni modo la questione della i'orza dell'abitudine non sarebbe che trasportata più in là: e cioè l'abitudine, che deve diventare la buona tiranna perchè si possa oprare moralmente, dovrebbe essere quel la di pens·are bene, di scegliere il nome giusto. E nessuno più del James (che ci dà negli Ider.tli della vita una concezione assolutamente meccani1 cista della psiche ùmana) è chiaro e preciso nello stabilire elle « tutta la nostra vHa, in quanto ha I . forma definita, 'è sol-tanto un cumulo di abitudini pratiche, · emozionali ed intellettive, organizzate · sistematicamente p~l nostro vantaggio o pel nostro danno, le quali ci trascinano irresistibilmente verso il nostro destino, qualunque esso sia •· Ma soltanto dopo che la scienza positiva· e la psicologia fisiologica posero in chiaro, distruggendo il concetto di vuoto libero arbitrio, tale verità, poteva sorgere una solida morale educativa, rerchè solo allora si poteva comprendere che, non ess_enclo possibile infrangere il sistema formato delle abi-· tudini con un fi,at volontario del nostro arbitrio, è di somma importanza organizzare le abitudini. « Se i giov~ni f otessero realizzare · quanto presto essi diventino semplici fasci ambulanti di abitudini, essi presterebbero un'attenzione assai maggiore alla loro condotta, finchè sono in questa età plastica. » Tale osservazio~e ~ello stesso James· non acquista importanza, e il consiglio che c·ontiene non diventa efficiente, se non alla luce della scienza positiva, in quanto questa applicandosi allo studio della mente ha negato il libero arbitrio. Così il positivismo, al quale ddzzano i loro strali coloro che propugnano un risveglio morale è, intanto, la dottrina che prese:ata l'unico fondamento possibile alla moralizzazfone. ' * * * Sempre rimanendo nell'ambito strettamente pratico e operativo della morale pochi disconoscono oramai come questa si confonda per gran pa·rte con una delle più positive, anzi · materialistiche, di tutte le scienze, perchè riferentesi esclusivamente al corpo umano, cioè l'igiene, e r,ome sia forte, in tale sua parte, delle terribili sanzioni che questa commina .ai suoi violatori. Ma ·non tutti ricordano o riflettono carne un'altra scienza, eminentemente antispiritualista, cioè,la medicina,abbia raggiunto, nelle sue recentissime applicazioni alle nevropatie, risultanti addirittura sorprendenti, su questo ste-,so campo della .morale pratica Talchè si può veramente dire· che, come oramai la psicologia,• per ìJOter essere seriameute cultivata, dovrebbe ressere riservata ai medici (in quanto spècialmente si occupano di fisiologia), così i medici stessi diventano sem1_Jrepiù i veri .moralisti dell'età nostra e la medicina delle passioni, che al tempo del Des<.:urret era ancora vaga e metafisica, (1) Gli id,<:,aldi ella ))ita • Parte II. - Cap· XV, appunto perchè quasi del tutto spiritualista, diventa ogni giorno più, per opera della scienza medica contemporanea, possibile, concreta e scientificamente precisa. Nè ciò poteva avvenire prima che 1~ scienza positiva stabilisse che l'attività psichica risiede nel sistema nervoso e che gli stati d'animo e i fenomeni passionali si riducono a semplici problemi di meccanica e di biochimica cerep;rale; prima che, in seguito ai brancolamenti di Gall, Broca di mo.strasse nel 1862 la localizzazion~ del linguaggio _articolato, ,Fritsch e Hitzig nel 1870 SCl>prissero il principio ·delle loc·tlizzazioni cerebrali motrici, e finalmente, dal 1877 in poi, Charcot e Pitres in Francia, Ludani e Tamburini in Italia, stabilissero (mentre· le scoperte fino allora compiute non contemplavano a ·rigore se non gli organismi che si potevano studiare colla vivisezione, cioè quelli •degli animali) la dottrina completa de1le localizzaz10ni cerebrali, mediante il confronto dei sintomi morbosi registrati cl urante la vita del malato colle lesioni trovate poscia nel suo sistema nervoso mediante l'autopsia. Sicchè quei fisiologici che, sulla scorta di queste scoperte,poterono poscia studiare sinteticamente il cervello, e tra tutti eminente il Soury (1), posero nettamente in luce come nella nostra corteccia cerebrale vi siano delle zone destinate a ricevere le sensazioni auditive e visuali, olfattive e gustative, mentre altre zone, con quelle pri~e addentellate, raccolgono le· sensazioni provenienti da tutte le parti del nostro corpo e presidiano. ai movimenti di queste medesime parti, e finalmente alla base della circonvoluzione fron- . tali due altre piccole zone assicurano la funzione l'una del linguaggio scritto, l'altra del linguaggio articolato - come ·la memoria risieda dovunque una fibra nervosa sensitiva si congiunge con una cellula della sostanza grigia cerebrale, e non sia altro che il residuo delle nostre sensazioni antiche suscettiLile di riprendere vita sotto l'influenza d·una nuova eccitazione, proprietà questa assai diffusa nella materia, tanto che perfino alcune la~ne d'acciàio, ricevuta l' impressione d'un corpo, possono riprodurla dopo , parecchi giorni dalla sua scomparsa sotto l'azione della luce· viva; -. come la coscienza di sè abbia la sua base nella proprietà della memoria, giacchè non è se non il ricordo e la -somma delle nostre sensazioni anteriori al minuto attuale, dalle quali è percepita, e, quasi a dire, riconosciuta la sensazione presente; - come, finalmente, l'intelligenza sia sparsa in tutta la corteccia cerebrale e il suo funzionamento sia assicurato dalle innumerevoli fibre collaterali che uniscono tra loro i neuroni sensitivi e motori, e dai neuroni di associazione elle corrono in tutti i sern~.ida un punto all'altro della corteccia e mettono in comunicazione le zone apparentemente più lontane. In segnito a queste conquiste, la psicologia fi- (1) Vedi Les fonctions du ceroeau (Alcan).
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