RlVlSTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 391 ,durre più di 35 milioni di anime prima di potere calcolare l'aumento della popolazione bianca. indigena. Dei 76 milioni, 24 milioni e 60 mila sono immigranti o figli d'immigranti, e 10 milioni sono esclusi come negri. .Se Tommaso .J efferson potesse leggere queste linee avrebbe ragione di sorprendersi e dispiacersi. '.Nell'antico stato coloniale del Massachussett egli ve·- drebbe che degli attuali 4 milioni 805 mila 304 aQitanti più di metà sono forestieri ·o figli di forestiei:i. Nella ,città di New York che ha la più grande popolazione urbana degli Stati. Uniti, il 76 6 010 dei cittadini sono fo. restieri o figli di forestieri. Fall Riner, la città americana che ha la più alta natalità, è anche quella che ospita il più gran• numero di forestieri; e il censimento del 1890 dava la natalità, fra gli abitanti forestieri al 38. 29 0[00, e quella degli indigeni al 26. 35 egualmente per 10)0. Guidati dalle statistiche ufficiali, e dalle osservazioni pessimiste di per'sone serie e patriotte, sarebbe possibile a Franklin o a Jefferson di giungere ad una conclusione diversa da questa; cioè che la vitalità degli Americani indigeni è in decadenza ? Supponendo che il prossimo censimento dia ai no- .stri Stati una popolazio'ne di 100 milioni, non c'è ragione per dubitare che essa sia più esotica di quella che abbiamo oggi, e si dovrà ammettere che il miglior ·sangue d'Europa dal quale abbiamo finora attinto, non ha attecchito nel paese; e se la forza della razza Anglo-Sassone declina tanto rapidamente quale sarà il destino de~l'immigrante inferiore che ora ci arriva di oltre Oceano ? Dati questi resultati per la razza Anglo-Sassone è facile prevedere che gli immigranti che arrivano .agli Stati Uniti dall'Europa meridionale e orientale non potranno resistere almeno finchè la j_n:fiuenza deleteria della civiltà occidentale continuerà a disturbare le forze riproduttive e a. scoraggiare l'istinto ma'terno della donna che si ameri~anizza. Francamente questa mancanza nel sano e naturale aumento della popolazione indigena è dovuta unicamente alla poca educazione e alla anormale attività pubblica, incoragg·iata tanto fra le nostre. donne :fin dalla fine della guerra civile. Non si ha una sufficente osservazione a questo fatto, 1q uando cerchiamo di' allargare la popolazione indigena degli Stati Uniti. Questo è il resultato della falsa uguaglianza· dei sessi, e della dimenticanza del vecchio principio per cui era un male ogni sforzo fatto dalla donna fuori del circolo domestico. Negare alla donna una parte uguale nella carriera intellettuale e· fisica dell'uomo è il resulta,to dalla esperienza che ci ha insegnato una legge ge inesorabile della Natura, che priva una donna intellettualmente sviluppata della· sua fecondità. Non intendo quì spiegare perchè la legge naturale vuole che la maternità richieda tutte le forze della donna e perchè la partecipazione al piacere e alle responsabilità d'una carriera pubblica rendono questa iunzione ripugnante e quasi impossibile per lei, cerco soltanto di provare che questa è una legge fissa riconosciuta prima nell'oriente, di dove ci viene la leggenda di Eva e del frutto proibito. Leggenda alle~orica di una grande tragedia di razza che una volta minacciò l'esistenza della famiglia umana. · erano il riflesso del pensiero Greco che vedeva la sua infantile società minacciata dalla emancipazione della donna. Fra i .Romani, sotto la Repubblica, la donna raggiunse un giusto grado di emancipazione che permise il predominio alla sua razza. Nella casa regnava, la sua virtù era l'adempimento completo dei suoi do- .veri di sposa e di madre. La donna della repubblica Romana provò che fìnchè essa adempie le tre grandi funzioni alle quali unicamente è destinata una società rimane pura e durevole; per mezzo della sua maternità. e delle sne virtù domestiche la donna è la salva- .guardia della nazione e si rende l'uguale perfetto dell'uomo. Il lusso introdotto dai Romani nella casa tolse le donne alle loro abitudini domestiche e le avviò verso lo sviluppo esterno. Sorse allora l'età d'oro per la cultura femminile, quando Cicerone istruiva la figlia nella filosofia e si vantava che Ortensia era il migliore avvocato di Roma. ~e l'emancipazione della donna fosse. utile alla società avrebbe fin d'allora mostrato la sua influenza benefica; invece cominciò allora la degenerazione della so.cietà Romana, e la sc~Jzza della prole; e fu sol 7 tanto con la· caduta dell'Impero e col Cristianesimo, nel trionfo del culto di Maria, che la maternità riprese il suo logico posto nel mondo. Per via della conservazione delle sue donne l'Europa compì il suo destino, e noi degli Stati Uniti sembriamo avviarci verso la sorte dei Romani. L'effetto più deleterio dell'Americanizzazione nella donna è quello di renderla negligente della sua vera forza, e di coltivare una falsa mascolinità . .Ma questa non è sua colpa sibbene dell'industrialismo che l'ha strappata alla casa, l'ha buttata alla fabbrica, l'ha obbligata ad acquistarsi l'educazione superiore. E non ~ sorprendente che, obbligata. a cercarsi. la vita fuori di casa, essa abbia dimandato privilegi legali e sociali, diritti di proprietà e nuove leggi nel matrimonio. Il resultato diretto è f?tato l'indebolimento della.famiglia e il rilascio. dei legami matrimoniali. Il numero dei divorzi• aumenta spa• ventosamente tanto che nello Stato dell'Ohio c'è un divorzio sopra 11, matrimoni. L'idea che la madre bene educata ed istruita è utile alla nazione perchè le dà un figlio come. lei bene educato ed istruito s'è mostrata vana. La donna bene educata è incapace di mat~rnità o vi rifugge, ha orrore dei legami matrimoniali, e quando è sposata, fa pochi figli. Ormai dipendiamo, per l'aumento numerico della popolazione. dalle contadine ignoranti che vengono d'Europa. Quello che noi dima.ndiamo come Nazione, è il ristabiÌimento dell'ideale della maternità, e per questo non è necessaria alla donna una educazione che la prepari alla esplicazione della sua individualità nel dominio della politica. (North American Review. Luglio 1903). ••~~~•~•••~•~H~*H~~~••~ RECENSIONI PlacidoDe Salvo : I nuovi ibridi produttori diretti --Giarre 1902. L'autore, dopo aver reso conto dei risultati di un suo viaggip fatto in Francia, ove la coltura di tali vitigni ebbe origine ed è diffusa, fa. la descrizione ampelogra- :fìca.,1·botani'ca e colturale degl' ibridi 'Jffoduttori diretti, divisi per gruppi appartenenti ad ogni singolo ibridaSe guardiamo alla schiavitù nella quale è ·tenuta la donna jn As~a,,vioi,lvedi~Q che altro non è che· }a.,ri• , petizione della ape regina tenuta nell'alveare come fonte di vita. Questo concetto predominava anche fra le prime colonie Europe~r ~ ,le legg~,ndè delle Amazoni tore; Tratta; indi-della ricostitli'zione; piantagionè' é tra- •. sforma.ziop.e della vigna-;con le relative cure, pratiche • \
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