Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 14 - 31 luglio 1903

RIVISTA POPOLA.RE DJ POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALI 383 Non ostante dunque il lavoro preparatorio· compiuto dal Banco, la legge si cominciò aù applkare con molto ritardo • circa trE: mesi dopo la pubblicazione del regola:nento - e l'applicaZLOue fu più <;l:e scarsa, iusigPificantt!. Le cause delt'insucces, o sono molteplici e i I comm. Miraglia ne fa nella sua relazione una profonda e minuta anali-.:.i. Egli accenna ai clamot·i contro il cegolamento lfwatisi specjalmente nel Leccese, nel la Capitanata, negli Abbruzzi, affermando<::i che i I t'egolamento costituisce l'ostacolo se non unico, essenziale all'avviamento e allo sviluppo del credito agrario. Ma le lagnanze e reclami avevano spesso origine da una meno esatta interpretazione delle disposizioni regolamentari; non si era posto mente fra altro alla òjstinzione fra privilegio legale e privilegio convenzionale, nè che quest'ultimo è una facoltù e l'Istituto non ha obbligo di chi~derlo; si vo.llero vedere difficoltà nella documentazione delle domande, mentre la procedura non potrebbe essere più semµli.ce e più spedita di quella richiesb. Si discoµobbe il carattere informatore della legge la quale non consente rapporti diretti rra gli agricoltori e la Cassa di risparmio del Banco; la legge vuole enti intermedi, poichè dovendo il credito rurale sminuzzarsi e scendere fino agli umili, esso non può esser fatto se non a mezzo di organi intermedi, solidamente costituiti, i quali, conoscendo uomini e cose, possano e òebbano por gere alla Cassa di rispa_rmio la guarentigia. cosi della solvenza <leglì agricoltori sovvenuti, come della ~omministrazione del credito direttamente ed esclusivamente per imprese agrarie. Quindi l'Istituto inte,·medio, garante verso la Cassa, può o non chiedere la costituzione del privilegio, la fideiussione, ecc. 01tre questi impedimenti di. carattere generale si vollero trovare ostacoli: nelle eccessive spese a carico dell'agricoltore mutuario; nell'insufficiente rimunerazione dell'Istituto intermedio; nell'insufficienza delle somme consentite come massimo dei mutui. Ma tutti questi ostacoli, ai. quali il Banco cercò di provvedere diffondendo larghissimamente una breve, istruttiva guida pratica, non derivano che dalla imperfetta conosce.nza del regolamento è dalla' larga inte-r·pretazione che alle cl ispo sizioni di esso dà la Cassa di risparmio. Le cause intime della scarsa applicazione della legge son ben altre .. L'autorizzazione data alla Cassa di risparmio di compiere operazioni di credito agrario aveva fatto forse sperare che queste offrissero modo di attingere, e forse con le passate larghezze, danari al Banco s·enza graranzia di saggio d'interesse e d'impiego, ma il regolamento, con le sue giuste limitazioni e le imposte guarentigie - destinate a conservare il necessario rapporto fra credito e agricoltura - deluse queste speranze e provocò i clamori, le proteste, le resistenze, finite po·i nella più completa indifferenza. Altra difficoltà sta nella insufficienza numerica di enti intermedi. Tnol-tre la opposiz one d'interessi fra credito ordinario e credito agrario, il pr-imo dei quali è molto più remunerativo per gli Istituti intermedi e la inazione quasi completa delle cattedre ambulanti di agricoltura - i cui d,irettori do~rebbero essere i procuratori del Re ùell'agTicoltura - completarono la rete del le difficoltà. La relazione, dopo richiamate le discussioni e le proposte svolte nella conl"t:renza sul credito agrario tenuta in Napoli nel dicembre 1902, esamina dettagliatamente i quesiti prupòsti e chiude proponendo una ser·ie di modificazioni al regolamento. « l'erò - ·scrive il comm. Mirr1.glia- se si vuole risolvere il problema del credito agrario nel Mezzoù.i e nella Sardegna, dove l'applicazione presenta problemL nuovi, non conviene av-:::re impazienze, perc.:hè tr·adizioni inveterate ed interessi collegati n--n si mutano ù.a un anno all'altro. Bisogna seguirn con cura ed affetto qualsiasi fatto si presenti, cercando di far penetrare, nelle popolazioni. il concetto vero Jel credito agrario ed affidarsi anche alla svegliatezza delle popohtzioni e al pungolo ·c1egli interessi. ,, Quest,J insuccesso del primo esperimento del Credito agrario nelle regioni dove ce n'è maggior bi~ogno, va spiegato, infine, aggiungo io, in modo più generale colla inferiori ti delle condizioni morali e intellettuali delle ste~se regioni; a migliorare le quali, ben poco si è fatto per oltre quarant'anni. E questo insuccesso mi fa temere moltissimo che :risultati jdentici si otterranno in Sicilia quando si avrà la legge che l'organizzerà 11<=' ll'Isoln. analogamente, e che viene chiesta con tanta insistenza. Ma questo timore non deve arrestare i propugnatori del credito agrario dall'invocare i provvedimenti" opportuni; gl'injzi sono sempre difficili; difficilissimi in siffatti esperimenti. dove regna sovrano l'analfabetismo. e vi sono vive le diffi-' denze tra le varie classi sociali e prepotenti gli egoistici antagonismi d'interessi. Gli ostacoli, intanto, bisogna vincerli colla propaganda e coll'.educazione; perciò non si darà mai. abbastanza lod~ all'avv. Filippo Lovetere, segretario del Consorzio agrario Siciliano, che non solo coi libri, coi discorsi, colle circolari mette in evidenza i benefizi del Credito agrario, ma attivamente coopera perchè sorgano nel la sua isola natia gl'Istituti che devono essere gl'.in termediari indispensabili per esercitarvisi proficuamente. IL SO<1IALISTOIDE. Per abbona1·si alla .. Rl VISTA PO-· POLAlf-E,, niandare cartolina-vagl-ia all'On. P,·of. SAPOL. 'co.LAJANNL. Napoli.

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