RIVISI'A P'JPOLA.RE DI POLJTIC,t, LETTERE E ~CIENZE SOCIALI 341 ziata configurazione geografica straordinariarnenté allungata, si ristabilirebbe facilmente, l'equilibrio nei prezzi sul mercato interno, perchè i prodotti del Mezzogiorno esuberanti sul consumo locale affluirebbero sul grande e ricco mercato del Settentrione con sensibile vantaggio dei consumatori del Nord e dei. produttori del Sud. Un governo intelligente e previdente - e parlando di governo non alludo a questo o a quell'altro ministero -; un governo veramente nazionale che ·si fosse propo;;to di produrre la maggio- ' re uguaglianza possibile nelle condizioni economiche - e di conseguern~a nelle condizioni intellettuali e morali, intimamente connesse colle prime, come da tutti si ammette anche senza essere rigidi sostenitori del materialismo storico' - avrebbe spiegata tutta la· sua• azione colla maggiore . energia nel tentare di correggere o di attenuare le cause di disuguaglianza; disuguaglianze che per essere regionale e accompagnate da tradizioni e da precedenti storici diversi, costituiscono una perenne sorgente di debolezza per ia .naziòne e d'insidie per la sua unità politica, perchè questa pongono in contrasto colla sua m,mcata unità morale. Questo dovere catègorico di un governe meritevole del nome d'italiano fu avvertito da qualche scrittore indigeno; lo fu precivuamente da un eminente scrittore tedesco: Teobaldo Fiscller. Ma fu ,precisamente il solo governo italiano· a non avvertir~o. Esso, anzi, spiegò la sua azione molteplice per aggravat"e in cento modi lo squilibrio, le disuguaglianze che derivavano dalla natura del suolo e dalla configurazione geografica. Fu sopratutto energica la sua malefica azione a da._nnodel Mezzogiorno, per mezzo della sua politica doganale. Gli nocque in un primo stadio, facendone intisichire le scarse industrie, imponendogli il liberismo;' gli nocque maggiormente in un secondo stadio, col rovinare alcuni rami della · sua agricoltura - precisamente quelli per i quali erano più adatte te condizioni del suo suolo e del suo clima -· imt)onendogli il protezionismo nel 18.87. Così se la natura fu matrigna verso il Sud, il governo it~liano fu assolutamente il suo nemico implacabile. L'opera sua riuscì a miglioeare le condizioni natura E del Settentrione favorendone col protezionismo lo sviluppo delle industrie; riuscì del pari ad aggravare, ad intensificare l'azione delle condizioni naturali avverse nel Mezzogiorno danneggiandone gravemente i più ricchi rami di agricoltura collo stesso mezzo con cui aveva giovato all'altra parte dell'Italia: colla po1 itica dogana~e. Dati questi precedenti, elle nessuno oserà conte5tare, qualunque misura intesa a venire in soccorso del Mezzogiorno allo stato attuale delle c.;ose non rappresenterebbe più un atto di buon governo intelligente e veramente nazionale; ma un semplice atto di giustizia riparatrice.· E il. DecretoLegge è stato preci:·mmente apµrezzato come tale da nn deputato del Settentrione, l'on. Ourioni, in una lettera al Giornale d'Italia, che còstituisce il migliore commento a ciò che ho sostenuto e sostengo da anni, a ciò che più ampiamente svolsi in una conferenza tenuta nel Politeama di Palermo un giorno prima che il Curioni scrivesse la sua notevole lettera. (1) Assodato che un provvedimento in favore del Mezzogiorno al giorno d'oggi non rappresenta nè .una generosità, nè un atto di sapienza unitaria, ma un sempUce atto di giu~tizia riparatrice,giova esaminare. la portata del Decreto-Legge in discorso per conoscere quale benefizio potrà arrecare al Mezzogiorno. Ebbene, sono gli stessi giornali ufficiosi che sostengono il mini~tro Zanardelli a proclamare altamente, allarmati dalle proteste del Setten~rione, che il provvedimento è una povera e meschina cosa, che non può nuocere alla produzione settentrionale .... e quindi può giovare pochissimo a quella meridionale. Sentiamo l'autorevole Tribuaa: « Anzitutto que• • « ste riduzioni (delle tariffe) non vanno fino al- « 1'80 per cento, ma si limitano a ·un ribasso del « 15 per cento per i vini nei serbatoi e del 20 pér << cento per i vin i in botti. > « Per una percorrenza cli 'mille chilometri la « riduzione oera si limita ad un vant0ggio di « 53 centesimi per ogni ettolitro •ai vino traspor- « tata in serbr1toi, e di 70 centesimi per ogni et- « tolitro trasportato iti botti. • <l Evidente~nente non è un vantaggio cosi esi- « guo, di poco più di mezzo centesimo per « litro, concesso ai-vini meridionali, chepossa dan- « neggiare e compromettere la produzione vini- « cola delle provincie piemontesi e settentrfo- « nati ... l) (n° del 10 1 uglio 1903). Di fronte a queste constatazioni, corrispondenti a 4.uelle ratte dall'on. Niccolini sotto segretario di 1 Stato ai lavori pubblici e forte produttore di vino toscano, emergono lampanti queste due conclusioni: 1° la riduzione delle tariffe ferroviarie fatta per mezzo del Decreto-Legge è una solenne canzonatura pel Mezzogiorno: 2° l'agitazione del Piemonte e ùi una parte della Lombardia contro quel Decreto-Legge è semplicemente scandalosa e mostra quanta incoscienza e quanta menzogna ci sia negli sdilinquimenti UI;J.itari ù i certi uomini del Nord in certi momenti e in certi ambienti: a Montecitoeio, per esempio. • • • • Ho parlato dell'agitazione contro i.l Decreto-legge sulla riduzione delle Tariffe ferroviarie e aggiungo. che riguarda prinçipalmente il vino, come si può comprendere dal brano della Tribitn,t. on si sur- / (1) QuesLa lettera dell'oo. Curiooi p<'r la l'egione che gli dette i natali e che rappresenta in Parlamento è tanto inte•essante chE' credo utile e doveroso riprodurla iotegralmeuto in questo stesso numero,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==