Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 13 - 15 luglio 1903

RIVISTA POPOLARE Di POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIA.Ll 357 attraente ma non pèrsuade completamente. Il Reinach avendo osservato che gli. Australiani o i Oauaccl1i cl.isegnano e incidono il Kanguro - che è il loro mezzo di vita - in seguito a certe cerimonie religiose rosultato delle quali è, secondo loro, l'n,bbondanza di tali. ::mimali; consiclerancl.o anche che gli animali disegnati nelle <.;averne sono tutti. comm.estibili, egli arguisce che gli uomini primitivi annettevano un senso religioso a quelle pitture e a quei graffi.ti, come sembrano annetterlo oggi alle loro i selvaggi dell'Australia e della nuova Caledonh. La spiegazione non manca d'una certa sottilità; tutta via il Reinach è il solo, fin'ora, a sostenerla, e contro lui stà un fatto, che la infirma parecchio, cioè: le rappresentazioni di caccie al mamouth, che non è supposto essere commestibile, e che sono , freq11entissime in quegli antichi avan,.;i dell'arte primitiva. -¾- L'orientazioneni>gliuccelli - Una questione molto controversia e che non sembra vicina alla sua soluzione è questa della orientazione degli uccelli verso la meta lontana. A questa questione porta un contributo di molte idee ed osservazioni il Prof. Olaparede nell'Archivio di Psicologia. · Naturalmente molte sono state le opinioni avanzate per spiegare il fenomeno dell'uccello che nato una certa stagione in un paese, al finire di quella emigra per un altro il cui clima è più conveniente ·al suo organismo, e non s'inganna mai quanto alla direzione da prendere. Il naturalista Viguier suppose che gli uccelli possiedono un senso magnetico e che· è grazie a questo senso, che indica loro il corso delle correnti terrestri, che essi riescono tanto traversando i continenti .come gli oceani a seguire la direzione dettata dalla necessità. Toussenel pensava che i venti, - più o meno freddi, più o meno asciutti - po~sono essere di guida agli uccelli per conoscere il Nord, il Sud, l'Est, l'Ovest e che è grazie a questa loro facolta che essi riescono a ritrovare il nido o la buona direzione. Parecchie altre teorie ed opinioni sono state emesse ,a questo proposito, ma nessuna concludente, compresa quella di Darwin che riteneva che gli uccelli tornassero al nido per una certà facoltà di avere dei punti di riconoscimento che loro servono di guida. Naturalmente, e come bene a proposito osserva Claparede, il problema no1;!-è risoluto soddisfacentemente da nessuna di queste supposizioni. Rimane in sospeso la questione principale della direzione degli uccelli in un paese o verso un paese sconosciuto. Mentre che per gli uccelli migratori l'opi:i;i.ione di Kingsley, di Parker e d'altri, cioè che una specie di memo:ria topografi.ca ereditaria può parere accettabile; diventa insostenibile nel caso del piccione viaggiatore il quale, secondo Romanes, è un'animale d'una stupidità eccezionale, ma che però riesce singolarmente a trovare la via del proprio colombaio, anche quando ne è trasportato un due o quattrocento chilometri lontano. .. Logica appare infatti la teoria di Kingsley della memoria topografi.ca ereditaria. Le leggi della eredità hanno una grande portata ed influenza su gli atti dell'essere e le ~anifestazioni dell'organismo : l'uomo può in parte, modificarne l'efficacia e con l'educazione, l'influenza dell'ambiente, le cure mediche (in certi casi) attenuare la loro portata se a lui nociva, o svilupparla ed accrescerla se conveniente al suo sviluppo. Ma gli animali, non godono dei tanti vantaggi di sviluppo di cui gode l'uomo e quindi in essi la legge di erediti-'L, essendo pj_ù generale, è più efficace ed è probabile che i migrato?i obbediscano a questa legge q·uando da una regione, in certe epoche dell'anno, passano ad un'altra. Ma e per gli a.Itri? Per i piccioni che ritrovano il colombaio, per i corvi che ritrovano il nido, per i passeri che riescono a ritrovare la ga.bbia, per la gazza che riesce a ritrovare il nascondiglio degli oggetti. che ruba, per tutti questi animali -· qua.udo vivono addomesticati nelle ca.se - quale legge può essere invocata;-> lo ho potuto studiare una volta, e lungamente, un Loughing - lakass : il senso del.la topografia in quell'a. nimale era sviluppatissimo; ed era tanto esatto che l'ho creduto un carattere di razza. Ebbene io mi sono più volte provato a trasportare in vari luoghi la 8U:=t gabbia quando egli, durante il giorno se n'andava ad appollaiarsi su una, :finestra ove c'era il sole. L'animale finiva sempre per ritrovare la gabbia: e se durante la notte trasportavo la gabbia fuor della stanza ov'ora la sua :finestra, egli finiva sempre per ritrovarla. Ora quale senso, quale qualità guidava questo animale e quelli che sono simili a lui nella ricerca del suo nido? Il Prof. Claparede ha ragione quando afferma che questa è una questione che rimarrà senza risposta :finchè una grande massa di fatti sia stata osservata. E' probabile che gli animali mettano in opera, come noi, . diverse facoltà, quando vogliono ritrovare il loro cammino ; e che la vista, l'udito, il senso della direzione, capacità meteorologiche, e memoria topografi.ca ereditaria si fondano insieme per costituire quella facoltà che guida gli uccelli nel loro volo; ma questa legge ci è ancora nei suoi intinl.i particolari, assolutamente - ignota. la colorazionedeglianimalinell'inverno - Una osservazione superficiale ha fatto credere che il cambiamento di pelame da fL1lvo o nero d'estate, a bianco o grigio d'inverno era una proprietà esclusiva o quasi di animali delle regioni artiche. Il fatto è, in verità, un po' diverso, e molti animali delle nostre regionftemperate, ed anche dei tropici cambiano il colore del pelame, col cambiare della stagione e d'inverno sono bianchi o grigi e d'estate neri, fulvi e bruni. E non solo questo,' ma accade qualche volta che il loro pelame sia, specialmente nelle nostre latitudini, più capo d'inverno che d'estate. Questo fatto che il Dott. E Beddard ha studiato accuratamente, sembra contraddire alla teoria della formazione dei tipi animali per adattamento ; come molti fatti · vengono a mettere in discussione la teoria dalla variazione delle specie per il fatto della selezione, uno dei capisaldi della teoria Darwiniana fatti dei quali dovrò parlare la prossima volta. Il Dott. Beddard osserva che la teoria per la quale le specie bianche o che imbiancano sono le specie in decadenza e poco solida, visto che le sopravvivenze antidiluviane, l'ipopotamo, il rinocerente, i marsupiali tatti - che sono indubbiamente specie sul declinare dell~ vita - son brune e nere ; che l'orso è là nero e quà bianco ; e che l'ermellino che è bianco nelle regioni artiche, porta.to in Francia fa razz~ ; non però razza dal pelame bianco. Certamente il freddo ha una certa influenza sul più o men bianco pelame degli animali ; ma non può essere la sola spiegazione del fatto. Si dice che fa, selezione naturale esercita la propria

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==