350 RIVISTA POPOLAR.a DI POLITICA, LETTERE • SCIENZE SOCIAU monte vi furono 14 espropriazioni, in Calabria as<'esero a 773 (m. dal R 506) e oltre le 50 lire, mentre in Piemonte vi furono 36 proprietari espropriati, in Calabria ve ne furono 471 (m. R. 216) - Sono dunque le proprietà gravate d'imJ_Josta fino a 50 lire che sono maggiormente e poste alle vendite forzate: è la piccola proprietà che, assottigliandosi sempre più, va ad ingross~re le già pingui possessioni del demanio e dei grandi proprie- . tari. Si noti, intanto, che le cifre riporta.te risalgono a otto anni fa. <( Uno dei caratteri - scrive il Carbone Grio nella Relaz. delta Cainera di Commercio di Reggio per il 1899-900, riferendosi alla sola provincia di Reggio - uno dei caratteri della depressione economica è datodagli atti di trapasso di generale, e, poichè il lavoro dell'officina è meno degradante e più rimunerativo, avvia i figli lJiù atti ad un mestiere, oppure li fa arruolare rra i <.:arabinieri o fra gli agenti di finanza e di pubblica sicurezza. Rimangono così i giovani meno forti, più ignoranti, destinati a vivere nella luce sfolgorante della campagna, ma nell'o curità.clella mente che abbrutisce l'animo e lo condanna al disprezzo. Anche tra questi ultimi, però, vi son c1uelli che, spinti .da1la ner,e~sità di rialzarsi rlal la loro umile condizione e di spezzare, almeno per un po' di tempo, la catena che li tiene avvinti alla miseria, i-asciano i propri affetti e, dato un addio al luogo, elle racchiude la miglior parte della loro esistenza, si avviano dolenti oltre il cielo ed il proprietà immobiliare avvenuti per espropriazioni forzate. Questi che nel i898 erano già stati assai più numerosi che in tutto il precedente quinquennio, cioè N. 261, nell' anno passato (1899) _ raggiunsero N. 364 .espropriazioni compiute senza contare le procedure in corso che sono più del doppio>,. Nel paese dei regicidi. mare della patria. Là, almeno, nelle lontane Amer,- che il lavoro è più umano e più remunerativo e libererà da uno stato presso che di s~hiavitù. E così l'esodo continua, le falangi di coloro che s1allontanano Jalla terra diventano sempre più gros:::;e, e l'agricoltura che, povera di capitali, oberata da imste e da debiti, si vede togliere, con un crescendo al. larmanie, le migliori braccia, l'agricoltura de_r>erist.:e continuamentecon gravedan no della pubblica prosperità. ., ._, (> <:.::) e, .• }t ç~, :~{J;,.~ ~·1_-1;~7 ◄' ~ ~~-t·;;. j ··-~- ·1•· .. ,,,.: ~=-..' ......... ,;: - -- ;--~ ';)~ ~ -G,---~ f;g ,_ . ç\,: ·,. • Ile t•iet1·0 I: Presto, venite ad asciugare questo sangue. La sc1•1ritù scrha: Aspettiamo ancora un po' per asciugare tutto insieme. II. Per avere un'idea delle condizioni economiche dei lavoratori della terra basta considerare i. rapporti e:::;istenti tra questi ed· i proprietari, rapporti elle si desumono dai contratti agrari, Ane gravi imposte bisogna aggiungere l'enorme debito ipotecario, a proposito del qual~, nota la Camera di Commercio di Reggio (Relaz. 1893), « è forza rico:p.oscere che il debito ipotecario , gravante sulla proprietà rurale, pr9viene in gran parte da cause diverse da quelle d~ll'aver trasformato e dell'aver infisso al suolo il capitale ·.mutuato · ». Questo debito nella prov. di Cosenza ascende per ab. a L. 209, 7 (Lu tige Bltifter di Berlino). i quali, in Calabria, come, l'infruttifero e a L. 251 il fruttifero; nella prov. di Catanzaro a L. 263 il primo e a L. 235 il sécondo, nella prov. di Reggio a L. _413,6 i1 primo e a L. 772 il secondo. Un'altra causa, non meno importante, che ristagna la vita agricola è il frequente esodo dai campi. Esso avviene sopratutto nella borghesia, gran- <le e piccola, perchè questa ha cura di avviare i figli a.Ile professioni e agli impieghi; avviene anche nella classe operaia dove i figli sono avviati all'esercizio di un mestiere. Non rimane quindi che la classe dei contadini ·a dare sempre il contingente necessario al lavoro dei campi. Ma anche in essa si va operando una selez\one continua. Il padre che, nel lavoro della zappa, ha consumata la sua vita per dare alla famiglia solo un po' di legumi o di erbe non sempre condite, sente un non ·so che di ribrezzo al pensi.ero di rlovor condannare anche la sua prole ad un lavoro che f'a vivere in 11nç1, miseria continua e in un disprezzo • in generale, in tutta .la regfone mediterranea, prevalg~no con la forma dell'atfttto, della colonia parziaria e· della mezzadria. Di tutte queste rorme di contratti la pitì van - taggiosa per i r,ontadini è, senza dubbio, la mezzadria, sebbene questa sia, talvolta, più di nome che di f'attQ. Nelle coltivazioni 'arboree, predominanti nella provincia di Reggio ed in alcune zone delle altre due provincie, il contadino, obbligato ad irrigare e concimare la terra, gode, oltre che di una parte degli ortaggi, del sPsto' del prodotto degli agrumi e della metà o di clue quinti ed auche meno del prodotto dellè~ vite, per cui si può dire che a seconda che prodigando alla terra tutte le cure cli? la sua deficiente cultura agraria e il suo braccio gli permettono, vjva, <l'ordinario, una vita relativa.mente agiata. r on poche cause, µer<'>,contribuiscono a togliere . empre più que ta relativa agiatezza nella çla. e dei mezzadri. Gli elevJ.t.i prezzi deg:Iiagru- ..
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