Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 12 - 30 giiugno 1903

316 RIVISTA POPOLARK DI POLITICA. LB1TERB 8 SCIENZE SOCIALJ San Casciano •venne suggerita dalla intenzione di offendere l' onorevole Zanardelli esaltando !'on. Giolitti. Ora per q11anto l'nn. Sonnino abbia dato prove non poche di mancare' cli un grande tatto politico - quel fiuto dell'eccellente cane da caccia _che dà valore a tutte le altre qualità accessorie -, pure, noi che crediamo di averlo studiato obbiettivamente, non lo crediamo nè così maligno,nè cost sciocco da prestargli hle intuizione E' c!Jiaro che la confessione sare.bbe stata superlativamente ingenua, perchè anela va a totale benefizio del l'on. Giolitti che potrà essere il Presidente del Consiglio di domani. Noi invece riteniamo che la forza delle cose si sia imposta anche al Capo del Centro, che non avrà potuto dim9nticare la lotta dell'ostruzionismo e non rimanere abbagliato dagli insegna~enti che scaturiscono dallo esperimento della libertà (1). • . ., Per quanto poco entusiasti ciel valore delle previsioni sociali, adesso cerchiamo di vedere dal passato in quale senso le cose potranno imporsiagli uomini nel futuro prossimo. L'ultima discussione e la maggioranza ottenuta dall'on. Zanardelli ce ne porgono il destro. Non negheremo del tutto che il lavorìo dei sottosegretari di Stato agitanti la minaccia delle imminenti elezioni non abbia influito net determinare la conversione dei ministeriali per prores - sione e per tempipramento; ma nessuno oserà sospettare che ta'le minaccia abbia potuto esel'citare la benchè menoma influenza sui deputati del gruppo Marcora, sul Dall'Acqua, sul Luzzatto e sullo Zabeo - appartenenti al gruppo repubblicano _:__ assai noti per la loro fiera indipendenza. E nel!e condizioni dei medesimi si saranno trovati parecchi altri appartenenti alla destra o al centro. Egli è che le cose si sono imposte a questi ministeriali' di occasione, che pur ieri votarono contro il ministero nella questione della Inchiesta sulla Marina. Essi si saranno domandati anche ' se convinti della impossibilità del ritorno alla reazione: chi può raccogliere l'eredità del ministero Zanardelli nelle contingenze attualj, se Di Rudini · e Sonnjno non si possono mettere di accordo, se Giolitti dichiara risolutamente di non volerla raccogliere 1- E si conceda pure, sebbene questo non sià il nostco avviso, che nel risultato non abbiano contrjbuito: l'eloquenza dell'on. Zanardelli, l'affetto grandissimo ·che a l uì molti portano, la. grande e meritata stima personale che per lui universalmente si professa. .. L'induzione dal passato - l'abbiamo avvertitonon è mai sicura pel futuro.Ma vogliamo tentarla! Le cose s'imporranno agli uomini; e in quale senso nell'avvenire immediato1 (1) Col titolo: L'Esperimento della libertà l'on. Colajanni pubblicherà nella Nuo1JaAntologia del 1 Luglio un articolo di cui ci vennero comunicate le bozze di stampa e in cui ha dimostrato · ci6 che qui è• appena ricordato. Sembra a noi che esse condannino fatalmente il Ministero Zanardelli qual'è uscito dall'ultima crisi a t'allire del tutto al suo programma ed anche alle promesse fatte colle migliori intenzioni e colla massi ma buona fede. La riforma giudiziaria e il divorzio da un lato, il problema ferroviario e la rinnovazione dei trattati di commercio dall'altro, sono in sè dei punti interrogativi assai paurosi per qualunque ministero; lo sono di più per l'attuale che ha già assunto degli impegni morali e che dai suoi precedenti è stretto come in una cerchia di ferro. Ma due sono i problemi che inghiottirannp non questo solo, ma parecchi ministeri successivi e sui quali peseranno formidabilmente le cose: la riforma tributaria e la questione del Mezzogio1·no: due anelli indissolubili ù1 una medesima catena. Una riforma tributaria, che vada al di là delle apparenze e dei nomi è resa indispensabile ed urgente pel fatto stesso che gli uomini di governo di ogni parte tale l'hanno di continuo proclamata. . A forza di ripetere che si deve fare, ch'è necessa • rio farla, hanno fatto 'nascere il desiderio prepotente della medesima nell'animo dei contribuenti. Se non venisse, la di$illusione sarebbe immensa e cagionerebbe un malcontento più pericoloso di quello che potrebbe essere se l'economia nazionale si trovasse in condizioni assai peggiori delle attuali - del resto non liete. E meno male se questa ponderosa quistione non fosse complicata dal problema meridionale complesso e minaccioso: i cui pericoli crescono in ragione diretta del quadrato del tempo che passa nel ritardo per risolverlo! \ Ora e la riforma tributaria .e il problema del M~zzogiorno per essere affrontati con serietà di propositi hanno bisogno di larghe disponibilità del bilancio che non ci• sono attualmente; che si at- . tenuano o sfumano quanto più si discutono; che non d saranno mai se non si procederà ad una forte diminuzione delle spese. Come e in qualì bilanci si può praticare questa riduzione delle spese se non nei bilanci militari 1 E le cose - si può leggere: le istituzioni- quali esse sono, permetteranno la falcidia assolutamente indispHnsabile 1 Non lo crediamo. Mancheremmo. di sincerità, in ultimo, se non avvertissimo che con quel problema meridionaie le . difficoltà intrinseche sono aggravate· dalla natura e dai precedenti degli uomini che nel momento attuale sono chiamati a risolverlo. Pensiamo infatti che gli on. Carcano, Di Broglio e Zanardelli per motivi di varia indole sono gli uomini meno adatti a tale bisogna. L'on. ·Carcano è di una rara ostinazione e crede che_pel Mezzogiorno abbia fatto tutto quello che doveva e poteva battendosi valorosamente contro i soldati borbonici, al seguito -di Garibaldi. L'on. Di Broglio non crede alle sofferenze del Mezzogiorno e reputa che esse siano una inven-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==