. . ' 314 RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA.. LETTERE E SCIENZE SOCIA.Ll l'acqua, contro la lentezza delli approvigionamenti, e soprattutto contro la ignoranza del War Offì,ce. E il Manning, ch'era stato mandato nella Somalia per riparare gli' errori di altri militari, ha subito anche lui uno scacco gravissimo. È un fatto che dovrebbe sorprendere, ma ch'e, :fin'ora, pare non aver dato abbastanza sull'occhio al popolo ed all~ stampa inglese: la ignoranza fenomenale del ministero inglese della guerra. Quegli alti ~fliciali, generali, colonnelli, capitani: quasi tutti appartene.nti alle più aristocratiche famiglie inglesi non sanno nulla di nulla. Quando il paese s'ingaggia in una guerra essi che dovrebbero aver tutto disposto per la vittoria,che dovrebbero conoscere le risorse, le possibilità, le forze del nemico e, tanto quanto è possibile, ·il terreno d'azione, e, che quasi esattamente, dovrebbero poter dire la durata della campagna - salvo casi imprevisti e imprevedibili - e dovrebbero conoscere le forze e i mezzi indispensabili a raggiungere fintento propostosi, non sanno nulla. Essi mandano pochi soldati e ungenerale qualunque a compiere un'impresa per la quale occorre un forte corpo d'armata ed un comandante che abbia capacità e qualità speciali. Affermano, dinanzi al pubblico, che la spedizione è cosa di poca conseguenzà e quando i rovesci arrivano solo allora -t> si accorgono che la cosa er,t parecchio più seria di quello che dicevano. Tale fu la condotta del War offì,ce all'inizio della guerra boera; e tale è ora in questo affare della Somaliland. Si capisce che l'Inghilterra :finirà per ave1).a vinta; ma intanto il Mad ·Mullah che pareva .finito ·è più vigoroso è più forte di prima: e, in seguito all'essere egli fortunatamente, o meglio, accortamente sfuggito all'accerchiamento Anglo-Etiopico gli rende favorevoli assai e a lui propense quelle tribù amiche dell'Inghilterra e che appunto per questa loro amicizia, hanno ·tutto da temere da lui. L'Italia non s'è mescolata più che tanto in questa questione; e crediamo faccia bene continuando a tenersene estranea .. Il Mad Mullah non minaccia i nostri possessi e le tribù d)t lui osteggiat~ son più amiche dell'Inghilterra che nostre. È bene dunqu'e - poichè è l'Inghilterra che, se mai, ricaverà buoni frutti da,lla distruzione delle orde Somale - è bene dunque che l'Inghilterra si occupi dell'affare e se lo porti a buona :fine; se le riesce. , . Per ora il Mad Mullah le dà seri grattricapi, e prima di tutti quello di dover triplicare il corpo di spedizione manda.to contro di lui: senza contare che parecchi competenti di cose Africane affermano, che fìnchè non sara'nno costruiti un paio di tronchi di ferrovia attraverso la Somalia, il Mad Mullah 11011 potrà essere definitivamente debella;~o. E se questo è esatto - e ci pare assai probabile - il Mad Mullah ,può dormire fra due guanciali; non è tanto vicino alla ·sua fine quanto il War Offì,ce Inglese· desidera e promette. Efisio 'l'ola. - Bisogna quando arrivano le date crt1.enti, ricordarle alla memoria della nostra genera- . . zione di frolli e di indifferenti. Bisogna' non dimenticare i nomi gloriosi dei forti caduti per dare, alla nostra generazione una patria. Bisogna mostrare come esempio alla generazion~ senza carattere, senza çoraggio e senza virtù, che oggi cresce, i virtuosi, i coraggiosi caratteri, perchè ella si specchi in loro e, se può, se riesce ad essere da tanto, si faccia. della loro vita, della loro condotta, e della loro morte l'esempio; la regola, della vita e della morte. E bisogna anche, in questi' tempi in cui la storia è tanto supinamente servile, tràrre dall'ombra in cui la ,Storia compiacente relega le belle :figure e le vittime della bieca tirannide, e portarle alla luce del giorno, e mettere il loro nome· e l'opera loro su le labbra di tutti; e far che per ·tutti diventi tavola di bronzo il ricordo delle loro speranze, dei loro sogni e del loro sàcri:ficio. Di questi Efisio Tola fu uno. Il 17 di questo mese sono trascorsi cento anni dal ,giorno della sua nascita - il 17 Giugno 1803 - e la cittadinanza Sassarese e la studentesc)t hanno reso onore alla memoria dell'eroe che il piombo dei soldati di Carlo Alberto freddò, perchè fo trovato colpevole di amare l)t patri::,,. Sia a lai imperitura la gloria, e viva eterna, fra gli uomini, la memoria della grande sua anima. Egli si diede, sereno ed impavido agli esecutori, certo che l'Italia sarebbe risorta un giorno a vita novella; certo di scrivere col suo sangue una pagina immortale, e di bollare d'un marchio che i secoli non cancellano, 1~ fronte a chi lo volle ucciso. Egli fu colpevole di pensare, di pensare soltanto, che l'Itali_a avrebbe· potuto essere retta da una. forma politica diversa: egli fu colpevole di sogp.are, in tempi in cui i sognatori del suo sogno erano pochi e perseguitati, che l'Italia poteva diventare una repubblica, dalle Alpi al mare di Sicilia: repubblicana ed una. Non agì. Lesse la Giovine Italia. Conobbe altri che la leggevano, ma con loro non cospirò, non agì: li conobbe e com'essi speravano in cuore, egli in cuore sperò. Ma• sic.come non fece la spia,- come quell'amico suo Degubernatis cui la delazione guadagnò la vita ed evitò la galera - nè vacillò, come quel de bple, altro suo amico che confessando si risparmiò la pena di m,orte, dinanzi ai giudici --- giudici o servi? - egli, non piegò la fronte nè colle invilire l'anima indomita; egli come gli amici suoi Degu.bernatis - fratello alla spia - e Tamburelli fu condannato e morte. Ben cercarono_ i gian,niz~eri del monarcà Sabaudo di .. j
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==