RIVISTA POPOLARE Dl POLITJCA., LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI 313 ramento di condizioni dei lavoratori, a,umento di paga, otto ore di lavoro, protezione dei minorenni, leggi su l'infortunio; se fra gli operai russi, :fino ad ieri stupidamente devoti ai loro santi ed allo Czar, si è manifestata una forte corrente socialista; si deve agli Ebrei. Il governo Russo aveva bisogno di far sentire che può se vuole, aggravare la mano su loro; e rinfocolando l'odio di religione e di razza ha dato loro un terribile monito. Un avvertimento di sangue. Ha fatto capire che farà loro pagare a furia di massacri la pr.opaganda e l'azione contro l'autocratismo. A ricordare adesso i massacri di Kichinev ci offrono propizie occasione gli articoli pubblicati da B. A. Henry sul giornale " Le Siècle ,, dei 14 15, 16 e 18 Maggio u. s. e che ora ci giungono riuniti in opuscolo. Egli racconta spassionatamente gli orribili fatti e dalla narrazione sorge la convinzione spontanea che il governo centrale e le autorità locali vollero la strage. La folla era stata suggesti0nata durante lungo tempo da un giornale libello " Il Besarabek ,, il quale da à:ue anni faceva, senza contrasti, una sfrenata propaganda antisemita. Nella città nessun altro giornale era tollerato. Un giorno fu trovato assassinato un bambino. Si era vicini alla Pasqua, il Bessarabetz insinuò il sospetto dell'omicidio rituale. Il giorno di Pasqua scoppiarono i tumulti e durarono due giorni. La domenica, il lunedì, poi improvvisamente cessarono. Il governo centrale, fece sapere che, pér un'avvertimento, quel che era stato fatto bastava. C'erano sessanta morti, ottantasei feriti gra.vemente, e cinquecento più o meno leggermente, Duecento donne erano state violate; quattromila famiglie erano e sono senza asilo. Il go-verno russo ha proibito che sia spedito a questi miseri il denaro raccolto in Europa per venire in loro soccorso; il governo russo ha proibito che essi si rivolgano con circolari pubbliche ai loro correligionari; il governo russo ha proibita la loro emigrazione! Ed è un governo che la diplomazia Europea chiama civile e come tale lo tratta! Ed è un governo che osa, a proposito di altre stragi, parlare di umanità! - Ipocriti, dice Cristo, voi vedete il bruscolo nell'occhio del vicino; e non vedete la trave che è nel vostro! Ah! il monito dato dal governo dello Czar non anderà perduto. Gli Ebrei sono una razza tenace e paziente. Sono essi ora alla testa del nuovo movimento rivoluzionario russo . Essi pagano col sangue la loro azione, e la loro propaganda: eppure, di questo può bene persuadersi il governo dello Czar, essi sono determinati a sommergerlo, e dovessero, per ciò, affogarlo in tutto il loro sangue; essi son pronti a darlo. E i massacri di Kichinev ad altro non servono che a vieppiù spronarli nella loro implacabile azione liberatrice. • Il significatodella elezioneSyveton. - Pareva cl;i.e il nazionalismo, battuto :fieramente in breccia da tutte le forze coalizzate in difesa della repubblica, non avesse, ormai, altro che da morire in pace. Invece ecco che , • con l'elezione Syveton rialza la testa, e, a detta dei suoi maggiori corifei. si rivela più vivo di prima. Il fatto è più apparente che real~. Mentre durante l'agitazione anti-dreifusista il popolo, se a torto o a ragione non è ora il caso di discutere, parteggiava per il nazionalismo e lo credeva una forma di difesa della repubblica; ora il popolo s'è staccato da quel movimento e o vi assiste indiffereute, o vi si schiera risolutamente contro. Egli è che esso s'è accorto del pericolo che c'era per la rep1lb bticu. ~ lasciarsi pol't&.re a spasso dai generali, dai gesuiti, e dui realisti camuffati da repubblicani. Egli s'è accorto che il movimento nazionalista era, in fondo, un movimento diretto contro la repubblica; e che i principali meneurs della agitazione - ancorchè nascosti - erano i preti e i frati. Ora il popolo Francese quantunque più credente del popolo Italiano non è un popolo bigotto. Egli ama che il prete lo confessi, lo comunichi, gli dia l'olio santo; lo metta in buoni rapporti col Padre Eterno; ma non gli piace che il suo curato sia anche il suo rappresentante politico. Pe1·chè dunque la riuscita de' Syveton, che rappresenta appunto il nazionalismo, il militarismo, il clericalume e l'odio alla repubblica? Lasciamo da parte che l'elezione di Syveton ha avuto luogo nel più reazionario dei cfrcondarii Parigini; lasciamo andare che tutta la forza e tutto il veJeno delle classi che odiano la repubblica s'è riunito là in uno i:iforzo disperato e supremo; l'elc:done ha un significato più alto che non la semplice lotta di partito: essa vuol dire che il governo, ha sconfinato dai suoi limiti; ha esorbitato nel suo potere; ha esagerato nella difesa dei diritti repubblicani. E questo è un male; è nn male che diventa una debolezza. Era logico che il governo Francese difendesse la repubblic::t daglt atta.echi dei realisti alleati ai clericali; non era logico però che nella difesa egli arrivasse a ledere la libertà delle opinioni e della fede. Poichò nessuno può affermare di possedere la verità assoluta, di fronte ad una opinione, ad una fede in una qualunque 0reduta verità: il governo non aveva il diritto d'intervenire. L'educazione civile è una cosa; la religione è un'altra; il governo può imporre che la educfLZione del popolo sia impartita in una certa maniera; non ha però il diritto di impedire che quelli che credono insegnino ai loro figli la loro medesima l'ede. Può darsi che arrivati alla età di ragione, i giovani abbandonino le al)itudini della infanzia; e non credano più agli insegnamenti dei loro genitori, in materia di fede: questo è un'a±fare di coscienza; e stà a loro stessi il risolverlo. Il governo non deve, in fatto di credenze religiose, di insegnamento catechistico, ,di fede, frapporsi fra i membri d'una medesima famiglia. Egli ha il dovere e il diritto di difendere quella-forma di reggimento che il popolo liberamente s'è data; . ma ha anche l'obbligo strettissimo - e l'elezione Syveton ricorda questo al governo - ha anche l'obbligo di non esorbitare nella difesa e di non farsi oppressore in nome della libertà. L'IoghHterra e il !\tac.I ì\1ullah. - Ormai nessuno più in Inghilterra nega c-he lo scopo della spedizione contro il Mad Mullah sia fallito intieramen te . Per :fino le dichiarazioni del 1'Var Office, per il solito sibilline tanto da non permettere a chicchessia di tapirci qualche cosa., e redatte in modo da far sì che ognuno ci può leggere quello che gli comoda, o che gli fa piacere, abbandonano questa volta la consueta ambiguità e dicono c4iaro e tondo che il Ma.cl .Mullah è sfuggito a quell'accerchiamento che doveva liberare le tribù amiche dell'Inghilterra, del loro incomodo e temuto vicino predatore. Il generale :tlfanning ha fatto tutto quello che era possibile per riuscire. S'è trov[LLo ad avere un. insu(:. ficiente numero cli soldati; lrn dovuto lottare contro 1ft difficoltà dei mezzi logistici, contro la esuberante mortalità dei cam:ffielli, conti·o la impossibilità di avere ..
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