Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 12 - 30 giiugno 1903

RIVJSTA POf ·JLARE DI POLITICA. LET'TltR.E E SCIENZE SOCIALJ 311 si sentì una voce di protesta per bocca dell'on. Oolajanni e poscia di altri; e speriamo che anche ora la cosa non passi inosservata, pur essendo convinti che il nostro Governo non può rispondere che con un fin de non recevoir. L'Inghilterra, che si è resa sempre solidale col suo J oè nella lotta contro le repubbliche africane, anche questa volta ne approverà le brutalità., tanto più laide in quanto si sa che non possono provocare una resistenza armata come non la provocano quelle della Russia contro la Finlandia : troppo grande è h sproporzione tra gli oppressori e gli oppressi. L'Inghilterra, com'è rappresentata in Parlamento, come avevano previsto ha lasciato libertà di azione ; ma abbiamo appreso con piacere. che anche nella Camera dei Comuni si sia levata la voce autorevole di Bryce, l'illustre storico della Repubblica Nord-Americana, -a biasimare vivamente il ministro delle colonie ed a smascherarne, insieme al Boughey, i sofismi. Nella stampa la causa del diritto è stata sostenuta dal J)aily News, dal Daily C,;oniclee dal MornÌ1'f!JLeader. ' Le elezioni al neichstag. - Era un fatto facilmente prevedibile che i socialisti sarebbero riusciti vittoriosi dalle elezioni al Reichstag. L'Imperatore Guslielmo aveva preso troppo chiaramente posizione contr' essi e troppe volte aveva dato occasione all'intelligente capo del partito socialista tedesco, Augusto Bebel, di rimbeccarlo e di fargli rimangiare le proprie mirabolenti affermazioni. Prima fu la lezione _di storia e di serenità storica che gli ebbe a dare Bebel a proposito della lettera all'ammiraglio Hollmann sulla questione che va sotto il nome di: BibelBabel-Bebel; _poi venne l'indipendenza delle opinioni dei deputati al Reichstag; poi l'affare Krupp ; l'ultimo disastroso affare, nel quale l'imperatore si lasciò sfuggire una bellissima occasione di ... stare zitto. I discorsi di Guglielmo a :proposito dell'esercito, il suo volerne fare quasi una casta separata dal popolo, J nemica del popolo; la sua altezzosità contro tutto ciò che è veramente opera e aspirazione di masse popolari e che quindi contrasta e contraddice al " diritto divino ,, di cui egli è strenuo campione; tutto ciò non poteva a meno di alienargli la parte maggiore delle simpatie popolari; e gliel'ha alienata. Ma un'altro fatto anche ha meravigliosamente contribuito al trionfo dei partiti socialisti; ed è stato l'incredibile egoismo del partito agrario. I socialisti avrebbero n;v:uto qualché voto di meno, fors'anche molti voti di meno, se la minaccia della politica agraria che, trionfando, av_rebbe cagionato la rovina della Germania industriale, cioè della grande maggioranza dei lavoratori, non fosse stata a far capire al popolo che, in queste elezioni, si trattava, più che altro, del suo diritto al pane o della consacrazione della s.ua servitù morale e materiale ai pochi latifondisti del paese. E il popolo ha votato:per quelli che egli pensa essere i suoi difensori contro le bra- ' me egoistiche, contro i monopolii e li sfruttamenti dei partiti che pur dicendosi amici suoi, altro interesse non hanno e non rivelano che fare .l'interesse dei ricchi e dei potenti che ne sono a ca po. I socialisti hanno guadagnato al primo scrutinio parecchi seggi; sono stati eletti in numero di 58; i ballottaggi ne mandarono al Parlamento altri 25. Il gruppo socialista al Reichstag sarà composto di 83 membri. A loro s'impone dunque una grande opera. Berlino è ora intieramente rappresentata da socialisti, e così Oldemburg Altemburg, Duisberg e parecchie altr~ grandi industriali città tedesche. Tutto, o quasi - 22 collegi su 23 - è in mano loro. Il movimento socialista s'è esteso in seguito alla a,gitazione agraria, e per la politica del-. l'Impero che non è stata _consona ai sentimenti del popolo tedesco. L'indifferenza verso i Boeri, dopo che un telegramma dell?Imperatore gli aveva quasi spinti alla lotta; l'atteggiamento remissivo verso l'Inghilterra; l'ostentazione della visita di Guglielmo al Papa il rincaro del pane, e le proibizioni di riunioni pubbliche a Berlino, a Essen e altrove hanno prodotto i loro frutti, che sono amari, per il palato dei conservatori. Ora tutti predicano la cosa impossibile: - e in parte durante i ballottaggi hanno cercato di attLrnrla - unirsi in blocco con.tro i socialisti. Senonchè i socialisti non rappresentauo soltanto un programm.a politico ; essi sono il resultato di un fatto politico ed economico dell'Impero tedesco. La politica Imperiale estera ed interna è ·stata sbagliata: i socialisti raccolgono - era facile prevederlo - il beneficio dell'errore. A loro ora starà il compito, uon facile, di dimostrare al popolo che essi, dal Parlamento, possono veramente qualche cosa per lui. Fino ::i,dieri essi potettero dire noi siamo pochi e non possiamo ave1·e che una efficacia negativa, che una influenza di critie,a; con gli eletti ai ballottaggi essi saranno uno dei più forti gruppi politici al Reichstag per numero sono secondi solo al Centro. Il popolo aspetta da loro un opera forte e duratura d'iniziative e di riforme. Essi sono abbastanza numerosi per potere; avranno l'energia di volere? Li vedremo presto alla prova, che per il popolo, e per il partito sociali.sta tedesco dovrà essere decisiva. .... I.a diplomazia Eui:•opea e la Serbia. - Dunque il temuto e potentissimo popolo serbo ha deciso che dei suoi misfatti nessuno deve parlare; non solo, ma ha stabilito che agli assassini morti durante la esecuzione del loro misfatto si innalzerà, a spese pubbliche, un monumento; e che l'Europa deve occuparsi dei proprii affari interni e basta. Noi 'non vogliamo seguire i polemisti Serbi che confessano francamente di non essere - in fatto di civiltà - più avanti dei signorotti e bravacci dei secoli XIII e XIV'; discutere con barbari che per confessione propria si riconoscono tali, è tempo perso. Noi vogliamo piuttosto mostrare all' Euroopa - e per lei alla diplomazia Europea - il pericolo grande dell'esempio che ci viene di Serbia. Poichè l'atto compiuto da quelli ufficiali, e più ancora l'amnistia e le lodi ed il plauso dal popolo Serbo concesso a codesti notturni aggressori, sono il rovesciamento di tutte le idee di morale, di giustizia, di lealtà, di coraggio che fìn'oggi ci hanno guidato ne' nostri rapporti e ne'. nostri giudizi nella vita pubblica e nella vita priv·ata. Un atto che commesso da uno è criminale, diventerebbe per caso meno criminale o più onesto se commesso da molti? In questo caso i Serra-Sauna (emeriti banditi Sardegnoli) sarebbero più onesti di Varsalona (l'introvabile)? E questi, a sua volta, sarebbe meno onesto di Achino che lavorava... in compagnia? È vero che gli aggressori Serbi hanno lavorato nell'interesse ... del popolo, dicono loro. Perchè dunque i primi lamenti, le prime querimonie - anzi quasi le uniche - che si siano intese , riguardano l'esercito? Riguardano gli ufficiali? Vogliamo riassumerle? Draga spregiava l'esercito; Draga vo1eva imporre al re, quale erede al trono, suo fratello Alessandro, il quale era mal visto dagli ufficiali. Gli ufficiali éd i soldati non erano pagati; si

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