Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 12 - 30 giiugno 1903

326 RIVISTA POPOL.tRE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI L'organo per eccellenza dovrebbe essere il Con sigtio regionale, qualora l' Italia avesse la fortuna di un ordinamento amministrativo per regioni, da noi modestamente caldeggiato e dit'eso da oltre un decennio, fin da quando il Saredo, il Marchetti e poi. il -Calenda, rimisero in onore la proposta - del Minghetti : idea che con intendimenti p1ù complessi e più moderni illustrò e svolse l' on. Colajanni nei suoi scritti e nel suo ~iscorso al Parlamento a proposito dell'istituzione del Commissario Civile per la Sicilia (1). E a queste idee moderne bisogna far capo oggi se vuolsi parlar di Regione. Quella proposta del Minghetti, e sotto il nome di Circoli l'iprodotta dall'on. Rudinì nel 1897, era in fondo un vasto decentramento burocratico, l'istituzione di altrettanti Maresciallati civili, co~e argutamente ebbe a chiamarla il :Montanelli che a sua volta sostenne strenuamente "la Regione rappr·esentattva, quale appunto noi non sappiamo altrimenti concepire. Ma poichè, senza condividere lo scetticismo soverchio dell'on. Bertolini, o la fede ·rivace tlell'on. Daneo (2), sulla possibilità di grandi mutamenti nei no·-;tri ordini amministrativi, ci sentiaffi(!) ben lungi da una tanto radicale riforma, preferiamo di prendere quello c;he c'è, e non esiteremmo ad affidare la speciale potestà 1egislativa di .~ui parliamo, ai Consigli provinciali, che intanto sono un'emanazione diretta della volontà popolare. E quì nuove e più gravi obbiezioni si muoveranno. Si dirà che la Provincia in Italia è un' ente anemico, di natura artificiale, di nessuna importanza, una dubbia espressione geografica, la cui.rappresentanza com posta in gran parte di detentori della proprietà fondiaria, parrà anche inidonea .:l dar leggi in materia sociale. In tale ordine d'idee v'ha chi si spinge fino alla sua soppressione: così l'on. Mazza nella su'-t ultima ardita relazione sul bilancio dt•gl'Interni, così il Com rn. Dall'Oglio in un recente suo scritto .{3). Ciò dipenrl.e molto dal considerare la Provincia come oggi venne ridotta dall'azione demolitrice del potere centrale. Quasi s accata dalla vita dei Comuni dei qua.IL non è più chiamata a curare gl'interessi morali e materiali; costretta a vivere, direbbe genialmente l'on. Prof. Orlando, simile ai principi indiani spodestati rlall' Inghilterra, di itn'assegno concessole dallo Stato sotto forma di centesimi addizionali sulla imposta fondiaria, essa ci si presenta ben meschina e trasCLnante un'esistenza fiacca e stentata: eppure malgrado ciò, non crediamo possa scomparire ad un tratto, nè essere facilmente sostituita da un Consorzio intercomunale, come talnno erroneamente pensa. Lasciamo stare le importanti. ragioni storiche della sua esistenza: diciamo solo che negli Stati (1) A. 1ti parlamentari -=-Seduta ciel 4 lug-lio 1896_ (2) V. P. Bertolini - Fasi riel potere locale in Italia. -'uo,,a .-lntolo~ia,, Genn><io-Febbraio 1902. E. JJarwo - Il problema dominante - id. Aprile HlOi. (8) Idee sulla riforma della leg-ge Com. e Prov. nell'4rchivio ili ,liriU,o J•ubblico, fase. IX-X 1902. liberi, spectalmente ove. manchi l'organizzazione re 6ionale, la provincia ha un'eminente ragione politka di sussistere in quanto restringe, o dovrebbe restringere, l'azione del Governo alla cura degi'interessi nazionali, e dovrebbe afl:'ermar.siquale organo di resisten;~a al potere centrale per sua natura invadente, soverchiante, diffidente della libertà locale, base incrollabile di tutte le altre. La necessiià di tali enti intermèdi.i fra Stato e Comune, con espressa funzione cti resistenza al potere governativo, fu proclamata perfino da Bismark quando ebbe a criticare la legislazione ac;- centratrice imposta· dallo Stein alla Prussia. Che poi il Consorzio interromunale possa sostituirsi alla Provincia,. è un'illusione ed un' errore ad un tempo. L'idea del Consorzio non è or• ganica: ha carattere di opvortunità, di temporaneità, e fu già ben notato che manca di vitalità e di coscienza. politica. I comuni si troverebbero nel Cons.1rzio moralmente dissociati, e specialmente i minori; del tutto indifesi di fronte al potere c0ntrale. · Resta l'obbiezione della inidoneità a legiferare dell'attuale ·rappresentanza provinciale. specialmente in materia sociale, perchè in maggioranza costituita come st è detto dai dententori della proprietà fondiaria. Si può rispondere che non molto dissimile è la composizione delle due Camere legislative: che ad ogni modo la: funzione saprà creare l'organo; che le classi interessate parteciperanno con più vigore alle lotte per le elezioni dei Consigli Provinciali quando fossero capaci di up.a maggiore attività sociale, beneficio codesto inestimabile in (1 nanto segnerebbe il ridestarsi delle energie locali, oggi addormentate o depresse; che infine il suggerito mezzo è l'unico oggi possibile per rendere effic·tci ed applicabili le leggi sociali sulla cui importanza non staremo quì a discutere sia che esse costituiscano una buona profilassi contro il morbo rivoluzionario, secondo il pensiero di Dii k.e,sia che vrendendo la lig-ura di Vansittart Neale, agisc;ano provvidamente come l'olio sparso sulle onde di un mare agitato, sia in ·ultimo che rapµresentino come noi pensiamo, altretbrnte importanti conquiste delle classi lavoratl'ici nel campo economicosociale. Avv. LORENZO BoRIONI. ~~~~~~~~~~~~~~~~*~~~~~~~~~~ Contlr'orgogAlnioglo-Sassone e in dil:esa dell'Alllerica Latina In opposizione di un articolo di « Un uonw di a//tlri americano » pubblicato da ila Nor·th Arnerican Reliiew nell'Aprile scorso e intitolato « È la dottrina. di Monroe un'ostacolo alla civilizzazione~ » (1), lvlarrion \Vilcox nel numero di giu- (I) Questo articolo fu da noi riassunto nel n. \;/ .,.\uno IX (15· maggio 1903) della Rivista e<l il lettore farà bene ad averlo presente per la intelligenza di questo articolo di Marrion Wilcox.

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