Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 12 - 30 giiugno 1903

21S lUVJS'fA POPOlAR11DJ POLlTlCA, lltTTÉRE E sciENZÈ SOClAll L'on. Alessio in un articolo pubblicato nella Nuova Atttologia del 16 maggio ((Il problema /lnanziario e le sue attuali dit{icoltà) sinteticamente espone come causa della attuale inferiorità rlel Mezzogiorno le seguenti: 1 ° Le infelici condizioni geologiche del suolo agricolo di gran parte del Mezzogiorno (1) ; 2° La lontananza delle provincie meridionali dal Settentrione d'Italia e la confìµ·urazione lo-çigitudinale della penisola; a0 La ripartizione della µroprietà fondiaria; 4° La struttura sociale e l'impiego del redrlito comple8sivo; 5o La condotta economica e politica delle cla~si dirigenti; 6° La solu:;ione uÙiforme di problemi lPgislativi ed amministrativi connessi a tradizioni e condizioni di fatto intrinsecamente diverse. Ho poco da obbiettare a questa enumerazione delle cause naturali e storiche della inferiorità presente ·del :Mezzogiorno. Qualche punto può esser meglio chiarito, rettHìcato e completato con deduzione di conseguenze logiche. L'ultimo che ho sottolineato,rnostra la stra,lache ha ))ercorsa l'a vversione contro l'infausta unità e uniformità legislativa: prima venne il Sonnino, ora l'.A.le~sio.Altri verranno ! L'Alessio fa altre dichiarazioni importanti di cui si deve tenere conto speciale. Egli, ad esempio, illustrando il punto secondo riconosce che « l'azione di 4uesto fattore - la lontananza de.Ile pro-· vincie Meridionali dal Settentrione - « riesce af- _, fatto deleteria sia nei riguardi delle comunica-· « zioni morali fra le popolazioni della penisola, - ritiene colpa gravissima dersettentrionali di non percorrere e di non visitare con maggior frequenza le provincie MeriJionali - ~ sia per quanto si « riferi~cé al t.rasporto di quelle materie prime e « sussidiarie della produzione, da cui si può ate tendere una qualche compensazione dei difetti • della costituzione geologica del suolo agricolo ,>. Questa causa d'inferiorità ha ben altra influenza: deprezza tutti i prbdotti del Mezzogiorno perchè li tiene lontani dai grandi mercati di consumo nazionali o internazionan; e intanto nei riguardi dell'imposta li fa trattare alla stessa streO'ua dei o prodotti settentrionali! Onestamente l'Alessio ammette « che il gabi- « netto Zanardelli coi suoi progetti non mira a « medicare il problema meridionale ... » È qu~llo che dimostrai, senza che nessuno mi contraddicesse, nell'articolo: Verso la (ìne della commedia /Uomeridionale 1 Infine l'Alessio ricorda un precedente legislativo e tributario, che suona rampogna asprissima al governo italiano: (( In Austria, egli dice, il « Kaizl ha ottenuto di devo1vere a benefi- ' e zio delle zone più povere dell'IInpe- • ro i lll.aggiori pr-..>dotti conseguiti « nelle zone più ricche ». (1) Chi vuole avere un 'idea esatta di questa disgraziata inferi o• rità•1natuPale del •Ml!zzogiorno legga: La penisola italiana di Teobaldo Fischer ('l'raduzione italiana. 'l'orino. Unione Tipograttco-Editrice, 1902). Che cosa ~i è fatto invece in Italia 1 Il governo ha sampre gravato la mano sulle zone più vovere; e i ))iù ricchi, i settentrionali, si sono accaniti per anni ed anni a riversare parte della loro pressione ti·ibutaria sui più poveri, i meridionali! Erl. ora eccomi al dissenso coll' ..\lessio. Il deµu tato di Padova seri ve : « E' pericoloso e (( dannoso che si facciano delle frasi e si smarri- « sca il senso della misura e della verità. storica, « enunciando espressioni o colorendo concetti, che « dati poi in pasto alle moltitudini, le fanno tra- « viare da quella serenità di giudizio, che ogni « uomo amante dfl suo paese e dell 'unità « della patri.a dee in esse educare ed inculcare. « Da questo aspetto hanno· torto i settentrioni:lli. « che non voglio no riconoscere una disuguaglianza « di condizioni e cli tollerabilità contributiva evi- « dente µer ogni osservatore imparziale. Ed hanno 4 torto del pari i meridionali, che accennano di « continuo ad uno sfruttamento a loro ·danno o « con piena coscienza dal Settentrione. Essi di- « menticarono l'opera illuminata e patriottica eser- <~ citata da capi di governo d'ogni provincia d' I- « talia da quarant'anni a questa pc1,rte,sia pure « con scarsi risultati, con metodi più spesso vi- « ziosi ed erronei, ma con l'altissimo fine di con- « solidare materialmente e moralmente l'unità po- « li tica », Qui .-iamo in piena rettorica a base di falso - s'intende che le falsità non sono volute e coscienti. Ma è falso, assolutamente falso, che vi sia stata l'opera illwniaata e patriottica con quel che segue, ed io sfido formalmente l'Alessio ad uscire dal rt::toricume vago ed indeterminato indicando i. : fatti che corroborano la sua gratuita asserzione. Quando ciò egli avrà fatto, io spero di potergli dimostrare: 1° che lo sfruttamento - poco importa alle popolazioni se cosciente o incosciente : i risultati nell'uno e nell'altro caso sono identici - che lo sfruttamento, ripeto, del Nord a danno del· Sud c'è stato e c'è nelle imposte, nelle spese, nelle cost~uzioni ferroviarie - quasi tutte a benefizio di grandi ladroni, qualcuno divenuto deputato o senatore-, nella politica doganale, nella politica economica, in tutto; 2° che l'opera illuminata in favore dell'unità è stata tutta mal,er'iale sott0 forma di manette, di fucilate e di cannonate nel Mezzogiorno durante il brigantaggio, in Sicilia dal 1862 al 1864, nel 1866, nel 1893-94... L'on. Alessio nella sua eccellente intenzione di essere e di mostrarsi eq_uanime verso il Mezzogiorno poi scrive: « L'aggravio dell'ingente mole dei tributi, pe- « santissimo per tutta l'Italia - dacchè la Russia « o forse ap1 )ena la Spagna possono competerci il « sinistro primato di una pressione tributaria « tanto onerosa - divenne ancor più pesa:µte per « il Mezzogiorno, la cu{ costituzione economica era. « debole e dotata di non minor resistenza. Non • fu adunque un voluto spostamento di spese o « una deliberata volontà di far contribuire il Mez- « zogiorno ai bisogni del Settentrione, come con

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