Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 9 - 15 maggio 1903

{ 232 RIVISTA POPOLARE Di POL111CJ\., LETTER.l!: E SCJENL H SUClALJ vede lontano e che conduce la sua nave con una straordinaria prudenza. ~tolto meno abile di Millerand in fatto di tattica parlamentare, per l'arte di spezzare un emendamento in quattro e per imbrogliare la questione al momento del voto, gli è incomparabilmente superiore come capo partito, perchè sa prevedere a lunga scadenza e lavorare pazientemente -nella direzione che Ila scelta. Si è stati spesso sorpresi di vedere Jaurès mostrarsi tanto anticlericale e separarsi r.osì vi0len temente dai teorici più noti della democrazia sociale; le persone supr.rficiali hanno spiegato ciò col difetto di et1uilibrio, ma non vi è uomo più equilibrato di lui. La sua politica è molto semplice: bisogna trascinare il governo verso le misure violenti; bisog·na appassionare la disputa riaprendo l'affare Dreyfus; bisogna identificare l'affare Dreyfus e la caccia ai frati. Il grande dis-~orso ch'egli ha pronunziato il 6 e 7 aprile 1903 è una r~tiuisitoria t:ontro la Croix; non si è abbastanza notato con quale insistenza egli intimava ai deputati della Destra di sconfessare o di rendersi solidali con la Croix e giornali analoghi; sembra che i deputati di Destra non abbiano ben r.ompreso la rete nella quale J aurès voleva farli cadere. Ormai per J aurès l'affare Dreyf'us sarà soltanto un'occasione per lanciar delle i.nvetti ve contro l'intiero partito clericale che sarà responsabile di tutta un'infinità di menzogne e di falsi ch'egli descriverà con termini appassionati. Questa campagna è cominciata nel momento in cui si stava ver trovarsi in presenza delle prime difficoltà sollevate dall'espulsione dei frati; e non è una piccola cosa una tale operazione della quale il pubblico non comprende affatto la necessità. Jaurès spera, rimettendo in piedi raffare Dreyt'us e dandogli una nuova andatura, di sommuovere abbastanza il paese per soffocare le prote~t.e dei cattolici e per impedire al governo di piegare di • nanzi alla resjstenza dei vescovi. I radicali e molti socialisti sono così felici di poter condurre le loro mogli nei saloni ministeriali e di contare per qualche r.osa nelle prefetture, che hanno paura di veder cader giù un governo che è loro così profittevole; la loro ingenua soddisfazione è completamente grottesca Quando essi hanno inteso Jaurès parlare di riprendere · l'affare Dreyfus, il loro spavento è stato grande ed hanno creduto che questa ripresa facesse pe'rder loro tutti i profitti che procura il potere. Al1:epoca del primo affaire, già Millerand, r,he non brilla punto per una vasta intelligenza dell'a vvenire, non voleva seguire Jaurès, e credeva più abile· urlare con De Mun contro un governo che non faceva rispettare abbastanza l'esercito. Ribot lo ricordò con eloquenza alla Camera e potè anche sostenere che il partito socialista non aveva cercato di far trionfare 1a giustizia, ma soltanto di creare disordini soffiando il caldo e il freddo ser,ondo il tempo e i luoghi. Jaurès comprende che la politica anticlericale ., ,~ttuale 1 on ro1•rf sponde alle aspirn~ioni del 17r,,ese; questa politica è comoda per formare una maggioranza nel Parlamento, ma l'esperienza pr-uova che molto raramente le coalizioni parlamentari soddisfano il pae. e. Bisogna dunque aspettarsi che questa politica faccia fallimento, come ha fatto fallimento quella di Ferry cl1e era più forte di Combes. A tempo di Ferry la persecuzione religiosa non era stata che un episodio nella lotta per la trasformazione de.Ile scuole primarie e per la lo_rorapida laicizzaz"ione; acC;anto alla guerra ardente ai frati v'era un ca.mbiamento materiale da portare nelle istituzioni, .e quando questo cambiamento ru assicurato, la commedia anticlericale cessò. Ma oggi che v'è di solido'e rli ~erio sotto la nuova persecuzione1 Assolutamente niente, cosicchè il pal'tito radicale è alla mercè del minimo colpo di vento; in un pa8se tmpressionabile come la Francia, non si può aver fiducia nell'avvenire di un tale partito. 1 radicali, che sono generalmente degl'imbecilli, non possono immaginare cl10 il paese non ammiri punto i loro profondi pensieri; ma Jaurès sa perfettamente r,he la cosa non è cosi . .Taurès ha veduto che l'autorità dei socialisti sul governo sparirebbe il giorno in cui l'anticlericalismo cessasse di esser violento; gli occorre una vera pel'secuzione che sollevi degli odi e che faccia paura; bisogna elle ~rada così avanti con l'anticlericalismo che non sia più possibile arrestarsi ;. aè un tratto, -:ome si è potuto fare anni or sono, e concludere una specie di tregua coi cattolici. E' possibile che la Corte di Roma non ~bbi.a molta paura di ciò che si fa in Francia 1 For~0.non ne ha paura perché essa crede poter giudicare i presenti avvenimenti e secondo l'impronta che ad essi ha dato la politica degli amici di Feny I e di Spuller. Ma essa ha da fare con un uomo cento volte più forte e più accorto di quei due antichi grandi uomini dell'opportunismo; se essa penetrasse ciò che vi ha d'avvenire nella politica di Jaurès, tremerebbe. Se Ribot ft,sse stato veramente un uomo di Stato capace d'opporre a Jaurès una politica preveggente, avrebbe arrestato· subito la campagna che questo ha ingaggiato; egli avrebbe domandato alla Camera di procedere ad una inchiesta parlamentare completa, a mezzo di una comm issions rivestita dei poteri di un giudice ù'istruzione. Una volta una tale soluzione, votata dalla Camera, Jaurès non avrebbe avuta più alcuna ragione per ., fare dell'agitazione; del resto. gli amici di Dreyfus sarebbero stati interessati di domandare loro il silenzio nell'interesse della vittima; nessun dubbio r..:heuna tale inchiesta non avesse fatto uscir fuori qualche fatto suscettibile; di con·durre a~la revisione. Ribot, che in politica non è mai andato al di là del giorno dopo, ha creduto abile di opporsi anche all'inchiesta amministrativa che proponeva Jaurès. Se la Corte rii Roma fosse veramente ispirata da uomini pnlitici che avessero una conoscenza

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