Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 9 - 15 maggio 1903

I I 246 RìVISTA POPOLARE DI POLJTjcA, LETTERE E SCIÉNZE SOCIAìi cristiani ·n loro Dio, s'inginocchia dinanzi a lui, ed esprime il suo stupoi·e dinanzi alla sua dottrina. Schopenhauer, non certamente timido, osa appena insinuare, dopo avere enumerato le infamie dei servitori di Gesù, ch'essi "mettono in dubbio le superiorità del Cristianesimo ,,. Pur troppo duemila, anni di cristi:1nesimo dominano le anime e gli spiriti ! Il mito di un Dio abbracciante per amore il miserabile .;:;tato della nostra umanità è troppo attraente perchè non si tenti se non di cancellare,· almeno di attenuare le macchie indelebili delle Crociate, dell'Inquisizione: delle guerre religiose, del Saint Barthélemy, tutti i delitti del Cristianesimo. Di là. q;_;esta teoria strana che vuole imputare all'umanità intiera le colpe di uu sol uomo, di Adamo, e che grazie ad alcune massime prese da altri ha imposto ai popoli una dottrina falsa e antisociale. Oggi si è vergognosi di essere stati così ingenui per tanti secoli, e ci si vergogna di confessarlo, ed è perciò che si cercano delle sottili ma insufficienti spiegazioni. La Chiesa è una istituzione nefasta, mn, essa è la figlia legittima d·el Cristianesimo da cui ha tratto la forza. Se ha snaturato il Cristianesimo è stato perchè ciò doveva accadere fatalmente, necessariamente, perchè il Cristianesimo e la sua morale sono contrarie, nella loro essen::-a, alla natura umana. Il vizio capitale, il germe morbido del Cristianesimo, è il principio delln, non resistenza: esso è la negazione della vita. E' la lotta contro il male, lott:i accanita ed eterna, che è la sorgente vitaJe dell'umanità. Ora è precisamente la non resistenza al mn,le che Tolstoi prende cqµe chiave del Cristianesimo, per base della sua dottrin:1. E' un dovere per ciascuno di vegliare alla conservazione e alla difesa della propria persona, ma Tolstoi non lo ammette. Egli proibisce formalmente di ammazzare un cane arrabbiato, di rinchiuderlo, non ammette che si privino ddla libertà. i parricidi, gl'infanticidi, i pazzi furiosi. Quando si tratta della non resistenza i moti spontanei della natura umana non esistono per Tolstoi che li sopprime con un tratto di penna. In una lettera a En- ,gelgardt scrive: " Se un zulù sgozzasse sotto i miei occhi mio figlio, io non gli opporrei. alcuna resistenza w Se gli uomini avei;sero la bestialità di seguire' la dot: trina di 'l'olstoi, n,emmeno la schiavitù sarebbe stata abolita. Tolstoi cerca di uscirne dicendo che la non resistenza non vuoÌ dire la libertà lasciata 'al male, ma che bisogna resistere al male con la bo11,teì,. Sono giuochi di parole. La non 1·esistenza per bontà, per paura o per viltà ha sempre per conseguenza la recrudescenza del :male: si fa sempre il giuoco degli oppressori. Il toltoismo, secondo noi, è un grande pericolo, perchè non è il dogma, che la sua chiara assurditii rende inoffénsivo, che Tolstoi vorrebbe imporci, ma è lo spirito cristiano così funesto ch'egli vuole inculcarci. Come dice benissimo Gide, Tolstoi lo sente e nella sua rabbia impotente di mistico, volge le sue collere contro i semplici strumenti del progresso, come le macchine, la tipografia e la scienza. Il tolstoismo è il cristianesimo spogliato del poco che ha di buono, e pazzamente esagerato in ciò che ha di cattivo. Tolstoi v1nol fare della morale cristiana, la quale sussiste in teoria perchè in pratica nessuno la segue, il codice dell'umanità.; ma non riuscirà.. Però potrà per qualche altro tempo deviarci dalla vera vi~ del progresso, dalla. vera soluzione della questione so- . ciale, e questa ci sembra sia una ragione sufficiente per combattere la sua dottrina. (Revue Socialiste - Aprile). ~ Un iiomo d'affari americano - La leggedi Monroe è unostacoloalla civilizzazionP.r (1) - La grande maggioranza,probabilmente anzi il novantanove per cento dei cittadini americani sono favorevoli al mantenime'nto della leo-g·e ' b di 1\fonroe. E cluhbioso però se fra la generalità. degJi. elettori americani la vera grande maggioranza sappia che cosa è veramente la dottrina di 1VIonroe e se abbia, un concttto chiaro dei suoi effetti su ln, civtlizzn,zione ed il commercio nel mondo e specialmente nell'America Centrale e Meridio1~ale. Per conoscerne la vera h1 - fluenza è necessario esaminarla in rapporto con le istituzioni, gli usi, il carnttere dei popoli che vi sono direttamente interessati. Chi viaggia nell'America Meridionale s'accorge tosto che le pompose dichiarazioni in favore della libertà,, della giustizia, della eguaglianzn, non sono che vuote parole, e che fra questi popoli l'anarchia regna sovrana, quantunque i decreti dei dittatori sieno sottolineati di solenni dichiarazioni di patriottismo, di benesser~ pub-. blico e di ferventi invocazioni n.lla Divinità,. Non si sta, a lungo sul suolo_ dell'America Latina senza accorgersi che si è fuori dei legami della civiltà. Non si muove un pn.sso senza passaportb, senza essere annoiati dal gendarme; non si manda un telegramma senza previa approvazione della censura, e non si spedisce una lettera senza che si .dia il caso, cento volte su unn., che la lettera sia aperta e letta dalle autorità postali. Invocare in un caso qualunque l'aiuto del console ò inutile; la bocca del funzionario è stata previamente chiusg, dalle concessioni governative. Eccezion fatta per il Messico, il Chilì e la Repubblica Argen~ina questo può dirsi per tutti i paesi dell'America Latina. La loro costituzione prescrive le elezioni a data fissa, prescrive le modalità. della elezione del presidente e dei membri del potere legislativo; prescrive che le leggi devono essere discusse e votate delle assemblee leo·j. b slative dei vari stati o dai Congressi della Unione .Federale; prescrive come e in qu::ili casi possono essere modificate; invece nessuna di queste disposizioni è osservata: le leggi son promµlgate da un decreto del pre-• sidente il quale a suo beneplaçito modifica la costituzione, l'abolisce, o ne ada,tta un'altra che, pe' suoi fini, gli comocla di più. Naturalmente, i giuristi e penalis~i abili e di cara t tere - e ce ne sono molti - non sono scelti come giudici in questi paesi; essi fuggono la politica come la peste, ed il personale governativo è alla mercò di dittat.ori brutali, ignoranti, corrotti .e v1z1osi. Si dice che queste condizioni sono temporanee, non bi• sogna però dimenticare che questa è da lungo tempo la condizione normale della Coloro bia, del Venezuela e di m,olti altri paesi dell'America Latina, con la eccezione dei bl'evi intervalli durante i quali un dittatore • è riuscito a far rispettare la sua autorità con la forza delle armi. Per circa venti anni il grande dittatore venezuelano, . Guzman Blanco, riuséì a dominare l'oppisizione ma dovette usare dei mezzi più violenti ed arrivare fina.1- • mente all'assassinio del suo principale oppositore. · La popolazione di questi paesi può essere divisa in quattro gruppi: (1) Questo articolo e stato riassunto anche da altre Riviste, tuttavia, data la sua importanzn, crediamo opportuno farlo anche noi conoscere ai nostri Jettorr. (N d R . . . )

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