Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 9 - 15 maggio 1903

• RIVISTA. POPOLA.RÉ DI POLITICA. LETTERE K SCIENZB SOC/ALJ . 245 vescovo vVilberforce, sir J ames Clarke furono consultati, e il barone Stockmar scrisse anche un libro in proposito. Quando si passò dalla teoria a,lla pratica, si cominciò col confidare il giovane principe fino a 6 anni, ad una governante, poi a diversi. governatori, finchè si mandò nelle Università di Edimburgo, di Oxford e _di Cambridge. Gli si dette una tintura delle conoscenze più variate fino alla chimica industriale e alle matematiche specin,li, e lo si lasciò protestare inutilmente. Se il principe e:i;editario una volta emancipato fece delle pa21zie, la disciplinà ferrea alla quale si, era assoggettato nella prima gioventù non vi era estranea. Quanto al carattere di Alberto Edoardo esso era fatto di cordialità e di franchezza. Nel 1860 cominciò a viaggiare e fece quella crociera nel mare che gli valse il soprannome di " commesso· viaggi'a,tore del loyalism,o ,,. Il suo -soggiorno in Irlanda nel 1868 gli fece amare la verde Erinni, e d'allora cominciò a compatire le sue miserie. Da allora egli si circondò sempre d'irlandesi, e si dice che il suo voto più caro sarebbe di regolare con soddisfazione delle due parti il conflitto che arma una contro l'altra le due isole sorelle. Il principe di Galles ama mediocremente lo studio, ma ha una conoscenza superficiale delle cose molto svi~uppata, il che è una qualità di prim'ordine per un sovrano. La sua potenza d'assimilazione non è meno notevole, ed egli parla il francese, l'italiano, il tedesco e un poco anche il russo. Alberto Edoardo s'è sviluppato nel senso che si_ augurava la regina Vittoria, qu~ndo indirizzava al Ciel'? questa preghiera: " Fate, Signore, ch'egli rassomigli in tutto suo padre? ,, Questa preghiera il Cielo non l'ha esaudita, almeno moralmente. Gli errori dell'erede presuntivo son:o conosciuti. Le sue scappate sono state ampiamente oggetto della cronaca scandalosa. Si può allegare a suo discarico che i principi di Galles ebbero sempre una riputazione detestabile. Il re Giorgio I fu costretto a mettere alla porta il suo primogenito, e il re:Giorgio IV, che regnò prima di Vittoria, visse anche lui'una gioventù sregolatissima. In paragone dei suoi antenati gli errori di Edoardo VII hanno un peso minimo. , · Il fare un po' leggero non ha impedito al principe di Galles di essere uno sposo passabile e un pàdre eccellente, e non è stato un cattivo figlio per quanto il suo carattere non s'accordasse con q nello della madre. Alle osservazioni di lei perchè egli aveva trattato con eccessiva civetteria un deputato repubblicano, il principe rispose che bisognava essere· del suo tempo e che credeva di servire la monarchia mostrandosi liberale e democratico. A tempo di uno dei più rumorosi scandali nei quali fu mischiato (l'affare dei giuochi in casa vVilson), · il J?rinci_pe di Galles rimproverato fortemente dalla madre, .·piegò tutto e.on l'ozio a cui lo si condannava, e disse che invidiava il suo nipote Guglielmo :U a cui le occupazioni multiple non lasciavano il tempo di pensare al male. Questo linguaggio colpì la regina che aveva tenuto sempre il :figlio lontano dagli affari dello Stato, ed essa volle portare a questa regola severa qualche addolcimento, ed insistette perchè suo. :figlio fosse nominato presidente di diverse commissioni, e nel 1897 pensò persino ad abdicare in suo favore. I ministri vi si opposero con energia perchè avevano fatto tutto il loro comodo con l_ei, mostrandole soltanto ciò che volevano mostrarle. In quel che riguarda la guerra del Transvaal è noto che essi le avevano con cura gelosa nascostalla verità Temendo di vedere la:loro libertà compromessa essi si opposero, e il principe di Galles dovette attendere prima di poter dar libero sfogo al bisogno · divorante di azione da cui egli pretèn- · deva essere invaso. Oggi il momento è venuto, l'ora del baccarà è passatà, e quella dei lunghi disegni e dei vasti pensieri è suonata. Alla morte della regina Vittoria i prognostici sul nuovo regno ebbero tutto il loro corso. ·L'opinione generale fu che il nuovo sovrano sarebbe intervenuto il meno possibile nella direzione degli affari pubblici. Solo, o, presso a poco solo, Stead, il direttore della Review of Rei·iews, dichiarò, che si ignorava il vero carattere del principe di Galles, e disse ch'egli s'aspettava dalla sua ascensione al trono una vera rivoluzione nella politica inglese. Finora Edoardo VII non ha giustificato intieramente i prognostici di nessuno. Non è stato un re tr&.vicello, ma non ha nemmeno rovesciato niente. I suoi ministri sono però meno liberi che sotto s/a madre. Sembra ch'egli abbia pesato energicamente in favore della conclusione della• pace col Transwaal. Sembra che il miglioramento sopravvenuto delle relazioni dell'Inghilterra con certe potenze continentali rispoiidesse al suo intimo desiderio, e sotto di lui l'Inghilterra si è avvicinata ad un tempo alla Germania e alla Francia. Oertò però· le sue predilezioni sono per la prima per quanto il suo spirito a base di scetticismo, lo debba far sorridere delle fantasie archeologiche e medioevali del Kaiser. Ma apprezzare i boulevards non è amare la Francia; e il principe di Galles adora quelli quanto ignora questa. Però, fatta quest::t :i;iserva, l::t sua visita a· Parigi segna un miglior::trnento nei rapporti tra le due nazioni. Edoardo VII amerebbe, si dice, poter dedicare tutte le sue cure ai grandi problemi interni della politiéa inglese. Egli vedrebbe la possibilità di una federazione brittannica, e il suo voto più caro sarebbe una so: luzione pacifica della questione irlandese. Pacificando l'Irlanda, egli conquisterebbe la fama, e la posterità giudicherebbe meno severamente un regno la cui alba spuntò su di una guerra unanimemente riprovata dall'universo civilizzato. (Revue Bleue :__ 2 Maggio). ·¼ · E. Eberlin: Il Cristianesimoe il Tolstoismo. - Non si può negare il successo, almeno in letteratura, del Tolstoismo. ·Eppure, dieci od undici anni or sono, To\stoi non era ~onosciuto in Europa. Non• è stato il romanzo che ha determinato la sua gloria, non le sue dottrin_e estetiche, ma la .sua concezione del mondo, la sua filosofia. Egli è :filosofo nel se·nso largo della parola, vale a dire teologo, moralista e sociologo ad un tempo. Ma la sua dottrina non è originale. Le sue idee sulla divinità e sulla morale, le attinge dtLl Vangelo che commenta e interpetra secondo un suo metodo speciale. Il tolstoismo, secondo il suo a..utore, è una ristaurazione del cristianesimo primitivo " snatnrato e sfigurato da co-· loro le cui opere erano cattive ,, (La mia religione). Disgraziatamente l'autore non si occupa di questa ristaurazione come un archeologo, per relegarla poi nel museo delle antichità, ma per dichiararla la sola religione che dia il vero senso della vita. · ' . Si è detto che la morale cristiana è femminile e che rappresenta la donna nei suoi abbandoni e nelle sue esaltazioni ; ma noi la paragonia:gw piuttosto a quelle ragazze delle grandi città, graziose, fini, ma fragiÙ, anemiche, morenti per mancanza d'aria e di sangue. Malgrado ciò si trovano ancora degli scienziati e dei filosofi che tentano di salvare il cristianesimo! Tolstoi pretende che Gesù precedesse di migliai~ di anni i suoi contemporanei. Renan, pm· togliendo ai

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