Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 9 - 15 maggio 1903

. . RIVISTA POPOLAR.B DI POLITICA, LBITERB .B SCIENZE SOCJA.LJ di cui ci occupiamo, le parole non dicono precisamente ciò, è certo che tale ne è lo spirito. In tutto questo l'ingiustizia è molta ed evidente; perchè si dimentica che la riforma doganale di Bismarck del 1879, che la genialità e l'ardimento di Miquel ecc. sono i maggiori e veri fattori di ciò che maggiormente si loda in Guglielmo II. E non va obliato, infine, quando si pongono paragohi tra la Germania e l'Italia dal punto di vista dello sviluppo economico, che la natura accordò all'una ciò che negò all'altra: il carbon fossile e il ferro. A noi dette il sole .... E pur troppo per metà d'Italia questo dono riesce spesso esiziale! " che ad un' azione suscitatrice di nuove e potenti e- " nergie ,,. Con lui ci· compiacciamo vivamente nell'avere riconosciuto " che abbiamo un paese vario e " disforme come forse pochi al mondo, e abbiamo vo- " luto sempre fare leggi generàli ed uniformi, non pen- " sando che queste potranno, giovare in maniera e mi- " sura differente dall' una all' altra regione ,,. Alla buon'ora ! ! ! Ma quando veniamo alle sue proposte concrete in favore del Mezzogiorno, disgraziatamente •ci appare completa la sua ignoranza sulle reali condizioni del Mezzogiorno. Esaminiamone alcune. Dimenticando che siamo nell'anno 1903 e non nel 1887 ripete la romantica canzone cantata dall'on. De Viti De Marco e da altri giovani e valorosi economisti \ - Giretti, Einaudi, Cabiati - sui benefizi che verrebbero al Mezzogiorno da un regime liberista che favorisse le sa.e esportazioni. Qui siamo in piena utopia Con ciò non vogliamo negare che Guglielmo II possa avere certi lati simpatici, che vengono dalla sua esuberante vitalità ; rileviamo sopratutto che egli dice e scrive molte sciocchezze e molte pazzie, ma che ne commette poche. Ed ~i non lasciargliele commettere ci pensa il popolo suo ! · regressiva; e lo dimostreremo un' altra volta. Perfettamente di accordo sulla necessitii ed a.tilità di una opportuna. politica ferroviarfa,, che tenga conto della disgrazi~ta configurazione geografica dell'Italia, non lo siamo sulle illusioni per i benefizi attesi dalla cooperazione : per questa mancano nel Mezzogiorno le opportune condizioni economiche morali e intellettuali. ~ Il discorso Sacchi e la quist.ione medtliooale. - Dichia.riamo, tout court. prima di scendere a qualche osservazione di dettaglio, che siamo assai lieti del discorso pronunziato dall'on. Ettore Sacchi nel teatro Balbi di Torino il giorno 3 corrente. Ne siamo oltremodo contenti perchè con questo 1discorso la importanza e l'urgenza della quistione · meridionale sono state formalmente riconosciute da un .ettentrionale autorevole: e in un centro dei più importanti per coltdra, per ricchezza e per tradizioni patriottiche del Nord d'Italia. Di altri punti del discorso Sacchi non ci preme oecuparci; notiamo soltanto che le punzecchiature dell'on. Ferri gli hanno fatto vedere finalmente che la pregiudfriale collettivista deve valere di fronte ad un liberale almeno quanto la pregiudiziale repubblicana. E pel momento non insistiamo neppure sulla canzonatoria denominazione di grammatici della politica - che ]_)Otrebbero essere i repubblicani - affibiata a coloro che danno importanza a questo o quell'altro articolo dello Statuto. Qui ci sembra che cadiamo in perfetto agnosticismo I o indifferentismo politico, facendo dipendere tutto dalla coltura e dalla educazione nazionale. _Il s'lio ci sembra un semplicismo che avrà preso aprestito dagli ex suoi amici, i socialisti italiani, ma che è contrario alla realtà. L'on. Sacchi che vuol essere un vero positivista non dovrebbe dimenticare che la coltura e l'educazione nazionale sono fattori. importanti della politic::. interna ed estera; ma che non sono i soli, e che il loro sviluppo sta in intima relazione colle forme. La coltura è grandissima in Germania; ma la sua efficienza è scarsa nella politica interna ed estera perchè si trova in contrasto colle forme costituzionali poco democratiche, se non addirittura feudali. (1) E torniamo al Mezzogiorno. L'on. 8acchi occupandosene, ha cercato di supplire• colla molta buona intenzione alla poca conoscenza del ponderoso problema. Siamo di accordo con lui. nel riconoscere che i provvedimenti proposti dal governo " sono frammentari e più adatti a normali circostanze (1) L'on. Sacchi, come sempre, ebbe parole cortesi pel nostro Direttore, di cui lo ringraziamo. In nota egli avverte eh~ l'on. Colajanni, benchè repubblicano sineero, nell'azione pratica si comporta da radicale. Così dev'essere. Noi siamo evoluzionisti; perciò promovendo tutte le riforme che ci s0mbrano utili non solo dobbiamo trovarci di accordo su molti punti éoi demacratici costituzionali; ma non lesiniamo il nostro appoggio alle proposte buone anche se vengono da Sonn1no o da Di Rudini. L'on. Sacchi ripete il vieto pregiudizio che il Mezzogiorno deve rirru:1nere un paese prevalentemente agricolo che si de p ba consacrare alle industrie marittime - pesca del tonno, dalle spugne e del corallo · - per le quali ha attitudini e tradizioni. Qui siamo in tema allegro : con q nelle industrie il Mezzogiorno potrà sempre crepare d'inedia ! La teoria delle attitudini alle industrie, che vediamo ripetuta da tanti valentuomini, è semplicemente fantastica. All'on. Sacchi non ricorderemo- ciò che si è fatto e si .fa in Russia, in Ungheria ecc., ma vogliamo rammentare soltanto che circa quarant'anni or sono un . . oratore del Cobden Club sostenne che tutta l'Italia non aveva attitudini all'industria tessile ..... Quintino Sella gli rispose da par suo; ed oggi chi visita la Lombardia, il Piemonte e la Liguria sorriderà del giudizio dell'anglo sassc,ne. Le attitudini all'industria si creano. Se il Mezzogiorno dovesse rimanere sempre agricolo sarebbe condannato alla miseria e alla inferiorità. Non potrebbe funzionare - come attualmente fµnziona - che 'da cc•lonia del SettentrioÙe ! Dulcis in fundo. Dopo queste obbiezioni sentiamo il dovere di conchiudere con una parola di vivo plauso all'indirizzo dell'on. Sacchi. Egli discutendo sui mez:::i adeguati per affrontare· il problema meridionale fà una proposta ardita onesta e savia. Se le condizioni' del bilancio, egli osserva, non consentono di spendere ciò ch'è indispensabile ed urgente, si ricorra al debito pubblico., I debiti fatti per un tale ponderoso problema soggiunge, rappresenteranno un buon affare. E per parte nostra rincalziamo: ciò che l'Inghilterra si apparecchia a fare per l'Irlanda indica la via da battere. Dio nella scuola. - L'affermazione contenuta nell'articolo e poscia nell'opuscolo: Preti e socialisti contro Mazzini, che nei libri 'delle scuole elementari e straniere ricorra più o meno frequentemente il nome di Dio, ci ha procurato unµ, lettera-rettifica cortese di persona •colta e amica. · Questa persona ci fa sapere che l'asserzione non cor- . risponde a verità interamente; ed_ a prova ci si ci-

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