238 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, lETTERE E SCIENZE SOCIALI ,urali non sfruttate (ciò che i poeti dell'economia pubblica hanno scambiato per moneta contante) - e, se vuol camminare col suo tempo e non cadere nella corsa, deve, in ogni impresa, incominciare sempre da ciò che costa meno. Così uno dei pochi mezzi atti a diffondere seriamente l'istruzione agraria in· Ifalia sarebbe - secondo il mio povero avviso - la pubblicazione di saggi critici sull'agricoltura di una piccola regione, contraddistinta non geograficamente od amministrativamente, ma dal presentare quasi gli stessi caratteri tellurici e climatici. Ogni regione, anzi ogni paese, ha indubbiamente il suo· patrimonio di cognizioni agricole, la sua ,prisca tradizione locale sopravvissuta - con ben lievi mutamenti ·- attraverso i secoli; ora, se è vero che si può guadagnare di più con l'eserciziò dell'agricoltura moderna o razionare, questo patrimonio, questa tradiz\one bisogna esaminare diligentemente e ampiamente discuterlicon la scorta delle scienze fisiche e naturali e con quella del calcolo. Alla vecchia tradizione agricola locale, di cui si dovrà sempre rispettar la parte sana, bisognerà sostituire un nuovo patrim?nio di cognizioni pratiche,appoggian.:.. llosi per·ò sem,pre a fatti compiuti. rizzo raggiungono sovente - in parecchie località d'Italia - una mèta pur troppo negativa. E' vero che ,certi inconvenienti sono inevifa.bili in sul nascere di una istituzione; ma c1ui il ca.so acquista una gravità eccezionale. Il nostro ambiente agrario è ignorante e refrattario a tutto ciò che non proviene dall' agricolo o dal proprietario terriere, il quale, se non :::;afar nulla o se si è. procacdato l'ornamento di qualche diploma, si crede sempre un sapientone in agricoltura; di qui la grande prudenza e circospezione di cui deve circondarsi tale nuovo instituto. La parola accademica dovrebb'essere bandita, e bisognerebbe presentare unicamente fatti ai proprietari ed agli agricoli. L' acc3:demia può di- . truggere in sul nascere questa uti_le istituzione.Ora penso che l'attribuzione principale cli tale istituto doveeb• b'essere appunto. c1uella di compiere il lavoro suindicato, lo studio ci.oè dell'a{JJ"ù:oltw·a appticata in ogni singola regione d'Italia, a patto che il Governo con legge obbligas~e la fonclazione di Cattedre ambulanti agrari9 - o di ag;·ononti Gonclotti - circondai-ial i, pur accordan do ai Comuni un lungo lasso cli tempo per compiere tale fondazione. Come dev' es~ere compiuto~ questo la voro? Occorrerà innanQuesta è l'alta missione !dell'agricoltura moderna, e la sua grande finalità a.cui deve pervenire. Questo bravo Abdul Hami<l ! Se martirizza~così !a 7povera Macedonia, e i tiene però ad avere per ricordo jsuoi capelli. zi tutto un serio eù esauriente s fu d,i o sull'ambiente,equ inIn Italia si predica assai sui giornali e nei libri, ma. la vera pr·atica agr·ar·ia, <)nella locale, non si studia affatto; nè pos8iamo tener qui conto di poche per quanto lodevolissime eccezioni; e ciò non per colpa degli scrittori di cose agrarie, ma perchè a questi manca l'occasione di poterlo fare, di esplicare altrimenti la loro attività. Allora chi compirà quest'opera~ Non certamente i priv3.ti, i quali ignorano persino che l'agricoltnra sia oggetto di serio studio; ma ne incombe al ~ìoverno il grave pondo, ed ecco come. Una delle poche cose imbroccate in Italia è la cosi detta Cattedra ambulante di agricoltura, la I quale costituisce una istituzione di un interes e altissimo per la incalcolabile utilità destinata a prolurre; ma il· di cui funzionamento ed indi- (Fisvhietto <li To1·iuo). di sul te1Teno sotto il riguardo topografico, geo 1ogico, orog,·afico, iclroor·afico ed ccur·onornico; sul ctinia per quanto concernono i suoi rap11orti con l' ~1gricoltura; :m I la flora e sulla fauna nei loro ri:petti agrari; chiudendo questa prima parte con uno stiulio demogra(ico, da cui· ·caturisca lo stato dell'uomo in quella data regione, e c1uindi quanto profitto ritragga dall'ambiente in cui vi ve. Bisognerà poi esaminare l'agricoltura locale sotto le sue molteplici forme, quanto si fa e perchè, per poi compiere - dedotto da sana pratica già applicata - lo studio Gl'itico dette ~ottuJ·e, clel bestiame e elette indust'i·ie aoJ·ayte esistenti, e per potere così determinare il nuovo indirizzo da dare all'agricoltura di quella data regione. Lo studio dell'aml)iente ci dirà la somma delle forzelnatu-
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