RIVISTPAOPOLARE ' DI 1-)0LJTICA LETTEREESCIENZE SOCIA.LI·· Direttore: D.r NAPOLEONE COLAJANNI (Deputato al Parlamento) Esce 10 Roma il 15 e il 30 d'ogni mese I TAL I A : anno lire 6 ; semestre lire 3,50 - EST ERO·: anno lire 8 ; semestre lire 4,50. Un nu::n1.ero separato Oen.t. 30 -.. ~ Amministrazione : Vià Campo Marzio N. 43. ROMA -«> AnnoIX. - N. 6 A. b bona:rn.en. to postale Roma, 31 Marzo t 903 · S0~1'(IARIO: Noi: Gli avvenimenti e gli "uomini (Perché non v~nne lo Czar - La repubblica svizzera protezionista. La volontà popolare nella monarchia e nella repubblica - La deposizione del senatore Cavasola nel processo Casale - Per la difesa deila Repubblica in Francia - L'arresto del socialista russo a Napoli - L'art. 31 della legge sul redutamento - Le speranze dei liberali inglesi - Una nota d'arte) - On. Dott. Napoleone Colajaoni: Preti e. socialisti contro Mazzini - Giorgio Reoard: Riforme o rivoluzione - Alfre:lo NicefoC"o: Una nuova· cura "per le malattie morali. - Francesco Morn~ina Penna: A proposito di un nuovo libro di critica religiosa - Dott. G. A.: Le associazioni fra gli insc:i;nanti delle scuole secondarie e la condizione dei professori secondari - Prof. Mario Pilo: Stelloncini letterari - RivistadelleRiviste: Le abitazioni operaie (Nouvelle Revue) - Le scuole· e l'alcool (Die Pii lagogische Zeit) - L'emancipazione del fanciullo ('l{evae 'Bleue) - La sacra città di Lhassa (Cornhill :JvCagaz.ine) - Illustrazionni el testo. GLI AVVENIMENTI E GLI UOMINI La politica estera dell'Italia. Perchè non venne Io c,ar. - Alcuni giornali italiani non hann.o potuto digerire le bombe dell'on. De Marinis, non già perchè tendessero a sospingere il governo verso la nefasta 'politica coloniale a base di conquista ma solo perchè disgustavano l'·Inghilterra mettendone in dubbio la lealtà e la benevolenza verso l'Italia. Ciò che pensiamo delle intenzioni neo-imperialisticJie del deputato di Salerno non abbiamo bisogno di ripeterlo; ma in verità ci sembra umoristica la preoccupazione di disgustare ) •Inghilterra coi nostri ingiuriosi sospetti. Al di là della ~Manica non sf bada a queste inezie si segue la politica del tornaconto, e quando fa comodo si tien fede alla parola data o la si calpesta, come si dimenticano le offese più o meno sanguinose, ' e si pongono nel dimenticatoio i ricordi di una vecchia amicizia. Le sentimentalità non trovano posto nel repertorio della politica britannica. L'Inghilterra ci concederà la sua amicizia o la sua benevola indifferenza; ci lascerà occupare la Cirenaica e la Tripolitania se queste non rappresentano che un osso inutile, e buono soltanto a rompere qualche dente, nonostante le bombe lanciate in piena Camera dei deputati, che dovrebbero ferirne la suscettibilità. Se poi in quel lembo di [terra africana· ci sarà qualche cosa da spolpare .... sarà un altro paio di maniche. Se ne impadronirà con o·senza offesa o sospetti ingiuriosi da parte nostra. Intanto non si mettono in evidenza altri aspetti della politica estera italiana rivelatori di ben altri pericoli. Non è un mistero per alcuno che in Germania e in Austria si diffida dell'Italia; e non si diffida tanto del popolo e del governo, quanto della Co;rte. La forma data da von Biilow alle sue dichiarazioni sulla Triplice dice qualche cosa. Egli attribuì le ostilità alla medesima alle correnti estere; ma questa frase non ha senso. Non è da ora, ad esempio, che la Francia avversa la Triplice; e se il Cancelliere tedesco avesse voluto alludere alla sua ostilità avrebbe rivelato un grottesco segreto di Pule in ella. Ma più che in Germania, di noi si diffida in Austria,. e molti assicurano che agli italiani dell'Impero si farebbe un trattamento molto migliore, se a Vienna si fosse sicuri che a Roma non si cospirasse ai)danni dell'Austria. Noi non abbiamo bisogno di ripetere ciò che pen-: siamo di un'alleanza coll'Impero Austro-ungarico - di un Impero alquanto diverso nella sua struttura politica dall'attuale - ; ma non sarà male ripetere agli amici della pace che lo spirito di fronda ... Montenegrina che aleggia in certi ambienti, può prepararci sgraditissime ~sorprese. Meno male se le diffidenze austro-germaniche "."enissero compensate dalla cordialità russa, e se questa arrivasse sino alla conclusione di un buon trattato di commercio. Ma a· Pietroburgo ci si tiene il broncio per certe inattese disillusioni provocate dalla politica italiana. Si contava dalla Russia sulla efficace · cooperazione delP Italia nella scelta del principè Mirko a futuro e problematico governatore della Macedonia; e la cooperazione ci sarebbe stata e di cuore - e forse era stata promessa dalla Corte - se il Nigra, ambasciatore italiano a Vienna, non fosse riuscito a indurre i nostri governanti a non favorire le predilezioni russe. D'onde la disillusione della Oort~ russa, che volle far noto il proprio dispetto sospe11.dendo e rimandando a tempo indeter~inato il viaggio dello Czar in Italia. La repubblica svizzera protezionista - Lavo: lontà popolare nella monarchia e nella repubblica. - I risultati del referendiirn svizz.ero sulle nuove
142 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI tariffe doganali non sorpresero gli ab.itanti della vicina repubblica, dove si conosceva l'intensità del movimento protezionista; ma più che i liberisti elvetici il fatto avrà addolorato l'on. Luzzatti e alcuni nostri buoni a. miei repubblicani, sopratutto Eugenio Chiesa. Il primo oon soverchia sicurezza contava sulla saviezza del popolo elvetico e, perciò, egli, che in Italia è stato uno dei maggiori responsabili del trionfo del protezionismo, si nugurava che i Comizi popolari avessero respinto le nuoye ta.riffe accentuatamente protezioniste. I secondi dev ono masticare amaro perchè, non convinti dall'esempio della repubblica francese e di tutte le repubbliche americane, non volevano adattarsi al concetto che tra re_pubblica e liberismo reconumico non c'è solidarietà necessaria, e guardavano alla Svizzera, che arrivavano a considerare come la sola retta a vera repubblica. E ora? Nemmeno questi conforti! Adesso abbiamo qualche monarchia - due sole: l'In- .ghilterra e il Belgio - ancora liberista; tutte le repubbliche protezioniste. Uno scandalo ...... per alcuni nostri repubblicani. E lo scandalo sarebbe stato più grosso se i Cantoni di Ginevra, Neuchatel, Basilea città e Ti· cino, per motivi economici e geografici specialissimi, non avessero dato la maggioranza contro le nuove tariffe. Noi non abbiamo la pretesa di dare consigli alla Svizzera. Noi che guardiamo da lungi avremmo giudi- , cato più utile alla Svizzera un regime liberista. E ciò affermando 11011 cadiamo in contraddizione. · Ricorderanno i lettori nostri che noi siamo soltanto sperimentalisti, o se ci si vuole dare un titolo meno dignitoso accettiamo anche quello di empirici; perciò riteniamo che liberismo e protezionismo possano riuscire utili a q_uesto o a quell'altro popolo, ed anche allo stesso popolo in momenti diversi. Ad ogni modo gli svizzeri devono saperne più di noi Essi meglio di ~oi avranno dovuto pesare le ragioni dei consumatori e dei produttori, mentre i nostri amici repubblicani, dimenticando le considerazìoni di Bismark, troppo si preoccupano dei primi senza tener conto alcuno dei secondi, che pur non· sono una quan· tité negligeable. E quì avremmo finito; se non sentissimo il desiderio di riprodurre ùll brano di un· cappello dell' Avanti! ad una corrispondenza da Ginevra sulla. Svizzera prote:::iuriista. · . Dopo aver affermato, in modo alquanto involuto, che gl'interessi economici prendono il sopravvento attraverso alle diverse forme politiche, con·ch.iude : " Se un insegnamento può venire dalla Svizzera è " semplicemente questo: che le ampie libertà repub- " blicane offrono un campò aperto a tutte le competi- " zioni di classe, e danno agli interessi economici un " modo facile e rapido di manifestarsi e di contra- " starsi a vicenda. Ma la giustizia sociale, la libertà " economica, le milizie 11011 costose, ecc. ecc., non ven- " gono da questo o da quel regime politico, ma ven- " gono_ dalla volontà popolare ,,. Ora tutto questo non basta a dare la preferenza alla repubblica sulla monarchia? La volontà popolare si esplica forse con altrettanta semplicità e facilità in Italia e in Svizzera ? Vero è che l'ultima parola dell' Avanti'! è degna di uno dei più grandi filosofi: non osando noi dirla degna di Monsieur de la Polisse. Il giornale di .Roma infatti gravemente ammonisce: " la volontà popolare anche quando è libera e sufficientemente educata, può, come, ora nella Svizzera, ·commettere rovinose follie ,, Sicuro ; il popolo neppure in Svizzera possiede il dono della infallibilità. Bisogna attendere il trionfo del collettivismo, anche a base di Monarchia,' per non vedergli. commettere più delle follie. I...a depotiiizione del Senatore Ca,·asola nel processo Casale. - .Quando in Senato si discusse il progetto su Napoli, Giannetto Cavasola prese la palla al balzo per fare la difesa dell'opera. propria quale Prefetto. La cosa era umana; di più alcuni dati di fatto, non smentiti dal senatore Saredo ch'era presente, sui contratti per la luce e per i trams c'indusserò a dichiarare, che alcuni giudizi della Inchiesta su Napoli erano inesatti e formulati con soverchia precipitazione~ Le parole nostre dispiacquero ad alcuni amici, ma noi non ce ne pentimmo, perchè sopra ogni altra cosa ·cerchiamo di trovarci di ac~ordo colla nostra coscienza. Oggi, però, dopo la deposizione del senatore Cavasola nel processo, Casale, non possiamo non rilevare, sdegnati, che egli non solo ha fatto la propria difesa, m.a trascinato da biasimevole risentim~nto personale contro coloro che hanno osato dubitare della bontà dell'opera sua, sconvenientemente ha fatto l'apologia degli accusati. Ed avremmb compre?o, che egli si fosse posto contro tutti, se convinto che gli accusati meritassero la sua difesa; ma questa convinzione egli non l'aveva, e per di più precedenti sue dichiarazioni si è posto nella triste condizione di un falso testimone. Lo ha di mostrato La Propaganda del 22 marzÒ, pubblicando la deposizione fatta dal Cavasola innanzi alla Co!Ilmissione d'inchiesta, il giorno 16 novembre 1900. Egli allora riferì le gravi voci che correvano in Napoli su taluni degli accusati attuaii del processo Casale e particolarmente sul Summonte. Ma se si fosse limitato _a riferire i si dice, lla sua posizione non ;sareb-. be disastrosa, e non potrebbe essere accusato di falsa testimonianza. Egli invece affermò la convinzione della disonestà di alcuni degli accusati che ha difeso innanzi al Tribunale. Il Cavasola, infatti, innanzi alla Commissione d'inchiesta, a proposito di un mutuo di 4,180,000 che stava per contrarre il Municipio di Napoli a condizioni usuraie, e che egli impedì, testualmente dichiarò: " Si dice che il Casale si fosse recato apposi- " tamente a Milano per controllare il prestito, ed io " ritengo che egli f'osse realmente interessato, insieme collo " Scarfoglio, nell'opern;;.ione; pur non avendo motivo di " ritener vera la voce corsa dell'andata sua a Milano. ,, Se l'ex prefetto di Napoli non fesse un -Senatore del Regno, certamente sarebbe stato incriminato. Due parole ancora. Ci duole il constatare che il Presidente del Tribunale Dusio e il Procuratore del Re Lucchesi-Palli - che in questo processo napolitano che prende nome dall'Alta. Camorra sono stati giustamente lodati ed ammirati per la energia e per la imparzialità dimostrate - di fronte al Cavasola abbiano dato prova di debolezza, non solo non incriminandolo per falsa testimonianza, ma tollerando anche la sconvenientissima attitudine sua di fronte alla Parte Civile. Al governo poi va ricordato ché se hanno qualche fondamento' le accuse che gli muove La Propaganda, esso assume una grave responsabilità che a tempo opportuno sarà certamente rilevata alla Camera. E in vero tale responsabilità sarebbe addirittura spaventevole, ~e la Camorra politica amministrativa antica, riprendendo il suo dominio su Napoli, si potesse dire l
RIVISTA POPOLARE Di POLJTJCA, LH1/'l:!,'HH H SCJH.VZE ,\'UCJA.LI 143 . che al tristissimo avvenimento cooperò, direttamente o i3+diret,tamente, il ministero presieduto da. Giuseppe Zanardelli. .o Per la dii"csa della Repnbhlica in J•'rancia. - Coloro che speravano che le ultime furiose polemiche avvenute in Francia, avessero prodotto qualche piccola lesione, per lo, meno: nel blocco formato dalle sinistre in difesa della .Repubblica, sono stati completamente disillusi. Nel suo discorso., fermo e reciso, pronunziato alla Camera il 24 marzo, Combes ha dimostrato che il ministero non mirava a fare della persecuzione religiosa, ad offendere la libertà dei cattolici, ma soltanto voleva mettere un argine all'insegnamento politico congregazionista, diretto. a minare le basi della Repubblica coll'allontanare la borghesia dall'istituzione e coll'allargare sempre più le divisioni fra ricchi e lavoratori. Il resultato della discussione, fiàcchissima da parte degli oppositori 1 fu che il governo ebbe 300 voti favorevoli e 257 contrari, i quali. ultimi però dimostrano quanto grande sia la forza del nemico di cui la Repubblica ha bisogno di liberarsi, come avrebbe bisogno di liberarsi del Militaris~no per poter procedere spedita e alla testa del Progresso europeo. Intanto in Vaticano si tace, e non si accenna nemmeno al contegno che si terrà circa l'ultimatum sul Concordato, che Combes ha intimato dal Senato francese, ormai non più la cittadella della reazione. In Francia., per ora, non si agitano cho le piccole suore che con Coppée e le dame 'dell'alta aristocrazia vanno svolgenào una resistenza a· base di Magnificat e di Te Deum intrecciati coi Viva la Libertà!; ma questa resistenza di gonnelle e di tonacelle sembra destinata a far la stessa :fine della resistenza all'esattore delle tasse, fallita subito dinanzi agli atti giudiziari e ai primi pagamenti di multe intimati dal medesimo. ··• L'ar1·esto del socialista ru!Òoso a Napoli. - Il vento di Fronda .... slava che spira in alto pare si faccia ·sentire così potente da per tutto da far perdere la testa anche a chi parrebbe la dovesse avere più equilibrata sul collo. Non si spiegherebbe altrimenti .l'ordine d'arresto fulmineo dello scrittore socialista russo Mikael Goetz avvenuto a Napoli, dato dal ministro dell'Interno ..Giolitti, e tanto m~no si spiegherebbe la perquisizione delle su.e carte eseguita alla presenza del vice console russo, che certo anch~ il più cretino dei poliziotti non avrebbe chiamato senza un ordine esplicito da Roma. Se il vice console russo De Hueck assisteva a quella perquisizione - e vi assisteva per garantire (!!!) il suo connazionale, ha detto alla Camera il sottosegretario di Stato Ronchetti .-, certamente non sarà stato alla finestra a fumare un sigaro _mentre gli agenti di polizia italiana facevano la cernita di carte scritte in una lingua che non conoscevano. Tutto dà quihdi a credere che il Don Jvlarzio di Napoli abbia detto il vero a:ffer- ., mando che il vice console russo ha letto tutto dalla prima parola fino all'ultima, facendo naturalmente grandissimo tesoro di quella lettura, come rilevò molto bene l'on. Riccardo Lu.zzatto nel suo discorso alla Camera. Ma il ministro dell'Interno Giolitti ha assicurato che tutte le carte del Goetz sono in mano su.a, e sotto chiave, e che senza averle ancora lette le ritiene a priori perfettamente innocue, che è a sperarsi tutto si risolvarà in una dimostrazione ~ell'isterismo~con cui si danno certi ordini, senza pensare che siamo in Italia che deve la. sua ricostituzione proprio ai proscritti, e che 11011 si dovrebbe concepire, in Italia dove è abolita la pena di morte, nemmeno il pensiero di potersi prestare n,lla cons_egna di u.n_delinqu.ente"politico al carnefice. y. x. L' art. 31 della legg·e sul reclutamento Con nostro dolore, ma senza nostra sorpresa, nel Mattino di Scarfoglio del giorno 18 leggemmo questo trafiletto: MI LIT .A.RIZZAZIONI " Ci telegrafano da Roma, 17: - Visto che l' osservazione non è stata fatta, richiamo la vostra attenzione sopra un fatto molto interessante. " L'art. 31 del nuovo progetto di legge sul reclutamento presentato alla Camera dal ministro della guerra, on. Ottolenghi, concede la chiamata sotto le armi per corri-uni e anche individualmente, sia per ragione di ordine pubblico che per qualsiasi altra eventualità. " Questa disposizione adu.nque può contemplare la militarizzazione di intere categorie di popolazione secon~o le professioni, le arti o i mestieri che esse esercitano, e non· secondo i contigenti di leva, perchè in questo caso si chiamerebbero sotto le armi le classi. " Queste militarizzazioni raggiungono poi una portata anche magg(ore per il fatto che i contingenti di terza categoria non sono più soggetti ad una regolare visita medica, ma sono dichfarati quasi per intero condizi~natamente abili ,,. Come i nostri lettori vedono questo trafiletto è tolto quasi con le stesse parole da uno stelloncino pubblicato nel n. del 28 febbraio della nostra Rivista. Il corrispondente del Mattino, il Uantalu.pi, non ha creduto opportuno rilevare che la osservazione sulla enorme importanza dell'art. 31 - rassomigliante, quasi copiato dalla legge tedesca - era nostra ; e non gliene vogliamo per molte ragioni. Ci ha disgastato invece la settaria partigianeria del corrispondente socialista del repubblicano Giornale del Popolo di Genova che non si accorse dello stelloncino nostro del 28 febbraio, ma rilevò quello dell'Avanti! di quindici giorni dopo! ( • Le speranze dei liberali inglesi. Due elezioni avvenute recentemente in Inghilterra in due ambienti diversi - uno industriale e l' altro agricolo - hanno rialzato le speranze dei liberali inglesi, perchè a due deputati conservatori sono stati sostituiti un trade unionista. ed un radicale, entrambi avversi all' imperialismo. Qu.~ste elezioni parziali in Inghilterra, dove fortunatamente il governo non può esercitare ·pressioni dirette sul corpo· el~ttorale, sogliono essere sintomatiche delle correnti che prevalgono nella pubblica opinione. I fattori del mutameuto, a parte tutte le considerazioni di ordine morale, cui sembra inaccessibile il popolo inglese in questo momento, sarebber<J' ·diversi; e principali questi: 1 °.. l'aumentata pressione tributaria, resa necessaria dai cinque miliardi spesi nella guerra africana; - pressione molesta ben constatata da lord Roseberry nell'ultimo discorso uella Camera dei Lords sull'ordinamento militare; 2°. il ritardo nella presentazione di alcuni provvedimenti promessi da lungo tempo ed attesi con impazienza dalla classe operaia: ad esempio,- la legge per ~a pensione nella vecchiaia ; 3°. la legge scolastica che contentò anglicani e cattolici irlandesi, ma disgustò i dissindenti. Noi vorremmo sperare che le non lontane elezioni I..
144, ' RJVJS1¼ PùP.OhARE DI POLJTICA., LETTERE E SCIENZE SOCIALJ generali realmente spazzassero da Vv estminster, dove si riunisce il Parlamento, la maggioran:Ga che è stata complice del governo conservatore nella guerra scellerata. I liberali certamente non potrebbero nel Sud-Africa ritornare allo statu quo ante bellum, ma potrebbero '.fare opera di pace più efficn.ce e sinceri tra i boeri. E forse questa speranza entrerebpe per qualche poco nell' intravisto mutamento. Però le entusiastiche accoglienze fatte a Chamberlain di ritorno dall'Africa, dove è andato ad ammirare da trionfatore la propria opera di distruzione, ci fanno dubital.le sulla estensione del movimento di cui sarebbero un indice le due accennate elezioni. , Peggio, poi; se in un avvenire prossimo dovessimo vedere un ministero pseudo-liber1:1,le in cui si darebbero la mano gli unionisti di . Chamberlain e i liberali imperialisti di lord Roseberry. Sarebbe qualche cosa di peggio del trasformisnio italiano : la ma~chera del liberalismo servire.bbe per giustificare la violenza e la di- , s~nestà imperialista. * Una nr>ta d'arte. - Togliamo da una corrispondenza, mandataci da Malta da E. P. Potenza : ·n pittore romano Attilio Palombi nell'affrescare la Chiesa di S. Paolo in Valletta, si è fatto immenso onore, e ha ricevuti meritati encomi. Ha- illustrato i fatti salienti della vita reale e postuma dell'Apostolo. Nell'abside ha svolto la ConversioAe, dove l'effetto della colorazione è veramente sorprendente. Nella volta campeg·gia il Battesimo di Saulo - con prospettiv:>. aerea chiarissima, su cui palpitanti emergono i disegni delle diverse figure inseritevi. Nella cupola sone raffigm;ati quattro tra gli effetti lla dottrina del Santo, di cui splendido Magister Doctorum, che ricorda l'impareggiabile maniera del De la Roche nell'Emiciclo, composizione di carattere animatissimo. Il tambur0 della cupola è di decorazioni in rilievo, d'insieme garbato 'e piacevole, che avvince lo sguardo. Sulle pareti, le figure dei due discepoli e dei due compagni di Paolo, richiamano alla memoria le fortunate pitture del Pinturicchio nell'appartamento di papa Borgia, tanto la freschezza del colore e l'intona-zione schiettamente s'impongono. Nei disagevoli spazi triangolari dei festoni, rivivono . i quattro Evangelisti, ciascuno ammirevole per la linea e la positura, che distingue la soggettiva loro espressione mistica. Nell'insieme l'intonazione è. sobria, il tutto legato gentilmente anche i quadretti e' i putti in rilievo attaccati alla pittura, e il Palombi merita gli elog~ di chiunque s'intenda d'arte e di bellezze. Noi Dòtt ANTONio· VACIRGA ILPROBLEMA AGRARINIOSICILIA con prefazione di N. Colajanni Palermo. - A, Reber Editore 1903 Prezzo Li.i-e 2. Riduzione del 50 °ro per gli abbonati della Rivista Por✓otc.;re. ············w.············ Preetisocialicsotni tro Mazzini · . I. . • Morti> Mazzini e q•uando parve elle la sua memoria e la sua dottrina politica si fossero affievolite nella mente ct.. •gli italiani, cominciò tra gli uomini elle l'aYevano avversato vivo, un lavorio critico, che sospinse non poclli s'cl'ittori ad· asse- / gnargli negli avvenimenti che condussero alla formazione dell Italia, una piccola parte del merito che la storia in maggior misura gli assegnerà in un prossimo avvenire. La manifestazione della Carnera dei Deputati che di recente è stata ricordata fu mesdlina cosa; e non poteva esser quello che• doveva. Troppi uomini c'erano lì dentro che l' d. ve vano abbandonato o tradito; e troppo rece'ìte era il ricordo della cospirazione del 1869, del tentativo di pronunciamiento di Pavia, della f'udlazione di Barsanti e delle bande repubblicane del 1871, perchè non si. sentisse rimorso o paura di commemorarlo degnamente. · Ma la riabilitazione cominciò poco dopo nei· _libri. e nelle riviste; e tra le altre nella Nuova Antologia. A poco a poco, si può dire eh~ anche i partiti che furono più avversi al grande genovese cominciarono a mostrarsi disposti a rendergli giustizia. Così si spiega come un mese circa fa si potesse pubblica.re nel Giornale d'Italia un articolo magnifico J i Girolamo .Rovetta, in cui, discorrendosi di Nfaz.zini a Lugano, ci si presentava l'uomo senza le sciocche e cal unnio$e osservazioni che vennero dalla scuola di antropologia crim inale del Lombroso. . . Ancora.· Il lavodo lento che era avvenuto. nella coscienza pubblica in favore dell'organizzatore della Giovane Italia potè permettere la grandiosa manifestazione di Padova, con relativa compartecipazione di generali italiani, in occasione ·ctella inaugurazione,• del monumento inalzatogli per la ge·nerosità del Petr'occhi. La calunnia e la, menzogna alternale con .la cospirazione del silenzio,· ·però, avevano esercitato la loro azione deleteria, cui si deve se Mazzini non divenne .popolare~ se alcuna, sua biografia completa e popolare davvero non vedesse la luce in Italia (l); se egli sopratutto Ìlon venisse abbastanza apprezzato come scrittCJre e come educàtore (2). Come educatore sopratutto. Al profeta dell'idea nazionale, al grande taumaturgo che aveva restituito la vita ad· un organismo politico (1) Per nostra· vergo.~na se n •è· pubblicata uua che la dicono ottima .. in inglese. E' di tlolton King. Auguro che venga presto tradotta in italiano e c011sigliodi aggiungervi l'articolo di Rovetta. (2) Di Mazzini scrittore mi parlo sempre con vero entusiasmo, un politico, che possiede finissimo senso estetico e che nulla ha che veJ dne colla dottrina politica mazziniana: Giustino For,tunato. Il valore dello scrittore ha cercato di 1ttenuare Benedetto Croce in un suo eccellente studio su Carducci, che vide la luce nel suo primo numero della 'Critica.
.. ì . . .. .. \ ' . RIVISTA POPOLARE Dl POLITlCA., 'LETTERE. E SCIENZE SOCIALI 145 .. che sembrava morto, si. erano innalzati ·p·arecchi movumenti; èd urio in Roma gliene decretò il Parlamento. Ma lo scrittore e l'educatore ne meritavano un altro nella' scuola, nell~ ment~ e nel cuore degli italiani. . Tra i tanti libf'i del grande ce n'era uno piccolo di mole, ·meravigliosamente adatto per penetrare nel .cuore e nella .,mente degli,italiani,e ch'era la sintesi deg~i altri; e _che lo rivela sopratutto nella sua , qualità di educatore: I·de/Jeri dell'uomo. &uglielmo Ferrero, che per t~mper~1meuto e per le abitudini· mentali' è alieno· d·all'entu~iasmo scrisse or •ora: «· I do·veri dell'uomo· sono un libretto mecc' ra vigliosamente scritto, lucido, ferv'Oroso, ma · « troppo mistico e trascendente in certe parti, che • cc io mi ricordo di aver letto· con straordinaria « commozione a diciotto. anni, e. che non potrà « non commuovere tutti i giovani nelle cui mani << sarà messo ». , Come Emrn.anuele Celesia sin da! 1877, inaugurando nell'Università di Genova il suo corso di letteratuta italiana, aveva osservato• « ch'era or- (( mai tempo che la scienza u{fìciale s'inchinasse « dinanzi all'austera figura di Giuseppe •Mazzini. • così il Carducci, 'ed altri valentuomini di parte monarchica, riconoscendo il· grande valore educativo morale e nazionale det libro, consigliarono ripetutamente di fare penetrare I dooeri dell'uomo nella scuola d' Italia. Una lettera di .E. Nathan (1) fa sapere con precisione di data, c~ieinsieme a "Bertani pìù di venti anni or sono cercò d'indurre alla misura il ministro Coppino; e che d'allora in poi rinnovò· più volte i tentativi presso tutti i ministri della pubblica istruzione ricevendone assicurazioni non seguite da fatti. Riuscì CQnNunzio Nasi che, sciogliendo la promessa fatta in luglio 19Ql alla Ca• mera nella discussio1,e del bilancio della Pubblica Istruzione, ha raccomandato ai funzionari da lui dipendenti .l'adozione dei Do/Jeri dell'uomo come libro di testo nelle scuole~ , • II. Al Ministro che ebbe il'coraggio, venuto meno a tanti sdoi predecessori, non sono mancate le lodi per questo omaggio ufficiale reso al Profeta eò al massimo fattore dell' Unità na1,ionale, e che è ad un tempo nn :savio provvedimento educativo; ma · i biasimi fioccarono ed nspri. In verità c'era d;i aspettarsi che le critiche gli fossero venute dai bigotti della monarchia; invece da questa parte le proteste sono state fiacche - forse per la fiacchezza stessa della coscienza itali:ina e per la deficienza di siI?-cere convinzioni, che non pqssono essere consigliatrici di ribellione contro un mi11.istro clie si atteggia a democratico, quand.o corre la moda democraticai I biasimi vivaci sono partiti, invece da una. frazione di repubblicani,· dai_ preti e sopratutto dai socialisti. . : È bene avvertire che il malcontel}.to dei repub-, blicani non è sostanziale~ non è contro l'atto. in sè t1) Tr'ibana N. 82, 190~. almeno per la grandìssima maggioranza - ma l)er àlcune modalità che l' hanno accompagnato e che in gran parte lo giustificano. Si spiega subito la protesta dei repubblicani colle muti!azioni che ha subito la quattordicesima edizione dei Doveri dell'uomo da parte della Com- 'missione Editrice delle opere di G. Mazzini, e coll'esplicito consenso di Ernesto Nathan,che fu l'amico intimissimo e per tanti anni il compagno di fede dell'ospite della sua famiglia in Lugano. ln una sciatta Prefazione a questa quattordicesima edizione si confessano le brevi soppressioni là dove non alterarono la economia del lavoro (pag. X) (1). Se fosse vero che le brevi soppressioni non abbiano alterato la economia del lavoro, sarebbe sempre da biasimare la Commissione che si è , permessa di dare Edizioni rivedute · e corrette quali erano in uso sotto i caduti regimi; audacissima poi la profanazione commessa sostituendo la propria prosa alla Prefazione del 1843 ed' a quella del 23 aprile 1860 dedicata agli operai d'Italia da Giuseppe Mazzini. . E non è poi vero che le brevi soppressioni non alterino l'economia del lavoro se con questa frase, forse lojolescamente adoperata, si deve intendere il pensiero inte~grale di ·Giuseppe 'Mazzini. · Si legge nella dedica agli-operai d'Italia (2) soppressa nell'Edizione purgata che! « la missione « degli operai italiani è missi'one di P'f(Og1·essore· « piibblicano per tulti e di emancipazione per voi ... (( GCistinti repubblicani di mia 'madre m'ingegna- « rono a cercar8 nel m•io simile l'uomo, non il « ricco o il potente.:. ,.. Sorpassando sulla soppressione di alcuni brani delle pagine 31-32 e 42-43 e della nota a pag. 90 della Edizione tredicesima che non hanno grande importanza, e che indicano la balordaggine della Commissione Editrice, rilevo questa altra a pag. 41 della Ì3a Ed. Ivi si legge:·« La Patria de~ « Popolo sorgerà, definita ~al voto de i liberi, sulle « rovine della Patria dei -Re, delle caste pri vile- « giate.». SopiJressa la frase: Patria dei Re. Dalla pag. 45 si soppresse questo brano: e, Quacc lunque pri/Jilegio pretende sommessione da voi « in virtù della for.Ja, d'eredità, d'un diritto che « non sia comune, è usurpazione, è tirannide; e « noi dovete combatterla e spegnerla ». Infine nella pag. 61 furono tolti questi altri due brani: .,, Non v'è liber·tà dove una casta, una fa- « miglia, un uomo s'assume dominia sugli altri e, in virtù d'un preteso clir-itto divino, in virtù « d'un pri/Jile,qio derivato dalla·,, ascita o in virtù « rli ricchezza ... òqni uomo chiamato al governo . . , deve essere eletto, e sottomesso a reooca ogni « quabvolta ei lo fraintenda o deliberatamente lo (1) Mi rifiJJ.lOa credere che qu;,sta Prefazione sia dal Nathan; sup11ongo uoa l'abbia, neppur letta. Egli non av~ebb~ lasciato passare lo ·strafalcione ·storico che asse/!na al Papa l Abruzzo, che faceva parte del Regno delle Due Sicilie prin,a cif>l. 18~0. . . · '(2) Per le citazioni mi servi~·6 _dellatr~d•~es1ma echzione publ.,licata a cura della stessa _Cvrnm1sr;1oneEd1tr1ce,
146 RIVISTA P,OP.OLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOèIALI • , combatta. Non può esistere dunque, rz'peto « casta o famiglia c_heottenga il Potere per di- « ritto proprio, senza violazione della vostra li- « ùertà. Come· potreste chiamarvi_ lz'beri davanti « ad uomini az' quali spettasse facoltà di comando « senza vostro consenso ? La Repubblica è l'unica « forma legittima e logica di governo ». Insomma dai Doveri dell'uomo di Giuseppe Mazzini è scomparso qualunque accenno al suo pensiero repubblicano, all'azione repubblicana consigliata agli operai, all'avvenire repubblicano auspicato all' Italia ... Ma s' inteIJ.de un Mazzini non repubblicano, i cui insegnamenti non facciano capo alla repubblz'ca? È assolutamente inconcepibile; perciò in quelle soppress_ioni c'è l'atterazz'one sostanziale ed essenziale del pensiero di Giuseppe Mazzini; c'è la sua mutilazione che equivale ad una vera e disonestissima falsificazione. E la Commissione ,Editrice della 14: Edizione, colla menzogna e colla falsificazione intende educare la gioventù italiana ... Triste, triste, triste ! C'è per la Commissione Editrice qualche attenuantei Qualcuno ha già insinuato che essa pur di far entrare l'aureo libriccino nelle scuole, per farvi opera educativa morale e 'nazionale accetta a tutti gl' italiani, ha dovuto sacrificare quella parte politica. che sta a cuore ai pochi rspubblicani, e che in yista del bene maggiore si è acconciata al male minore. Senza discutere il valore intrinseco di questa scusa, c'è da rilevare una circostanza che la distrugge. Il Ministro Nasi nella circolare che· annunzia ai suoi dipendenti l'adozione nelle scuole dei Doveri dell'Uomo osserva: « I Doveri non lì..;. « gurarono mai tra i' libri di testo per un vieto • << pregiudizio, le nostre istituzioni politiche non « hanno bisogno di simili difese e di siffatti ostra- « clsmi ... » Questa dichiarazione politicamente spavalda del Ministro della Pubblica Istruzione dice categoricamente: che esso conosceva le affermazioni repubblicane contenute nel libro, che prevedeva che sarebbero penetrate nella scuola e che non ne temeva per le istituzioni monarchiche. La mutilazione dei Doveri dell'Uomo e la falsificazione del pensiero politico di Giuseppe Mazzini, dunque, rimangono senza s-:usa, e costituì- _ scono un delitto, una profanazione, contro cui i repubblicani con giusto motivo hanno protestato. Peggio provvede alla propria difesa Ernesto Nathan, le cui benemerenze di fronte a tutto ciò che concerne G. Mazzini furono e rimangono gran- . diss~me, scrivendo che « alcuni repubblicani ana- « temizzano una morale mazziniana che il maestro « predica nelle scuole di uno Stato monarchico co- <' stituzionale senza invoc(!,zioni a rivoluzioY?i, << barricate e repubblica ... >> Egli, credo, che inventi questi repubblicani. L'invocazione colla repubblica c'è nel libro, o l'accettava il Ministro della Monarchia. Perchè mostrarsi addirittura più req,lista del r.e? . . In quanto alle invocazioni a. rivoluzioni ed a barricate ... non ci sono nel libro e non credo che · ci possano essere repubblicani tanto stupidi' da pretendere che lo si falsificasse in senso inverso per far piacere a loro. . III. 'Il C'è un repubblicano, forse,;unico solo, che merita un posto speciale, e pel valore suo è per la natura' delle ·obbiezioni, tra coloro clJe combattono e trovano inopportuno l'introduzione dei Doveri del- · l'Uomo nella scuola: Arcangelo Ghisleri. Il e.aro e valoroso amico 08serva: , se ci aves~ sero dorna.ndato il nostro parere didattico circa l'idea d'introdurre i Doveri dell'Uomo nelle scuole elementari, pur senza castrazioni di sorta, avremmo • risposto in senso decisamente con.trario per le seguenti ragioni:· · « 1 a Perchè il libro di Mazzin i è troppo teologo e « troppo dogmatico ed esprime idee personali, la « cui accettazione deve essere riseriata a età e a « coscienze più mature, non venire aprioristica- « mente introdotta in ~n insegnamento elementare « apprestq,to a ragazzi dai 6 ai 10 anni; » « za Perchè nelle scuole elementari devesi inse- « gnare soltanto ciò che può essere chiaramente « compreso dalla intelligenza infantile: mentre le « pagine d'ei « Doveri dell'U orno,» scritte nel 1860, . • « anche dove- parlano di rapporti sociali e concreti, « non sono un « libro per .ragazzi. » Esse vennero « dettate per degli operai, ossia per delle menti « già maturate e temprate nella esperienza della « ':ita, se non negli ·studi. «L'Autore stesso non « pensava alla scuola scrivendolo. » ~ « _3a Perchè vi sono pagine polemiche, le quali « non possono venire equamente spiegate e intese, « se non collocandole nel· tempo e nell'ambien~e « per cui vennero scritte. Pericolose, dunque, allo « stesso pensiero del maestro, perchè feconde di• » .equivoche o er-rate interpretazioni. » « 4a Perchè maestri capaci di equamente inten- « der;e e ~piegare nelle: scuole il pensiero integrale « del Mazzini, la Monarchia non li fa - nè li farà.:> In quanto all'accusa lii troppo teologo e troppo dogmatico avrò agio di oc...:uparmene più• ampiamente rispondendo ai socialisti. Qui, di passaggio, ad Arcangelo Ghi~leri conoscitore wofondo dei libri di testo domando: nelle scuole italiane ci sono libri di testo del genere ~rossirno ai Doveri del- · - l'Uomo c?e non siano impregnati di teologia e di dogmatismo? Nelle scuole elementari, che egli tiene presenti particolarmente, non c'è forse il Catechismo, la Dottr-inella, la quintessenza della teologia e del dog_matismo della. Chiesa cattolidai Si comprenderebbe, perciò, l'obieziop.e del Ghisleri, se il libro di Mazzini dovesse -introdurre ex novo ii dogma e la teologia nella scuola; ma questo non è il caso: per disgrazia o per fortuna, secondo le convinzioni. Ora egli dovrà convenire I ch'e teologia per teologia vale cento volte meglfo introdurvi qu~lla di Ma,zzini, anzichè quella dei preti, dei nemict d'Italia, della. libertà e d.i ogni I • / f
RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA. LETTERE • SCIENZE SOCIAl.J 147 progresso. 'Almeno nel libro di Mazzini stesso c'è l'antidoto contro la sua teologia! • ·Egli stesso, del resto, bellamente rileva 1~ enorme differenza tra le due teologie rispondendo ai ..socialisti e criticando il Bakounine, a cui attinsero i primi. I • La stessa risposta su per giù si adatta alla 2a e alla 3a ragione. Non si tratta di libera scelta tra libri di testo che rispondono ai desiderata dei liberi pensatori e dei positivisti non solo, ma anche a quelli dei migliori scrittori di pedagogia· Proprio il Ghisleri ha fatto la critica spietata dei libri di testo per le scunle italiane, e dovrebbe quindi rimanersi contento che ne venga adottato uno che accanto alle denun- • . portanza; - ma anche ai Presidenti dalia Ciunté di vigilanza par gl'lstitutl Tecnici a Nautici. Non risulta evidentissima - sia ricordato a suo onore - l'ampiezza maggiore di quella assegna · tale dai critici, che • il Ministro della Pubblica Istruzione. volle dare alla propria misura I consigliandolo come libro di testo nelle Scuole 1 L'ultima obiezione didattica del Ghisleri non riesco a comprenderla in bocca sua; da lui convinto evoluzionista. Il suo ragionamento si riduce ad un cir'colo vizioso: la repubblica dev'essere il prodotto della educazione; ma la monarchia non può fare gli educatori! Dunque1 ziate deficienze contiene altissimi pregi: il poco che · c'è di male almeno vi viene Prudenza inutile. Ma la repubblica che cosa può sperare dall'entrata uf-• . compensato del mol~o di buono che contiene. Del resto, a parte ciò che si riferisce a Dfo, ugualmente incomprensibile in tutti i libri e di . cui si parla in tutti i libri di testo per le scuole ele• mentari italiane ... e straniere, vorrei sapere quali sono i punti davvero incomprensibili per un giovanetto che frequenta la quinta elementare,e se essi sono più incomprensibili degli1 altri che si ri- .scontrano nei libri di testo sopracennati. Non sarà compreso dagli scolarH Ma almeno impareranno a conoscerlo i 50,000 maestri delle scuole elementari; dei quali forse nove decimi conoscono un Mazzini ficiale di Mazzini nella scuola t Certamente se il fatto . potesse determinare l 'avvenimento della repubblica,i monarchici non sarebbero tantò gonzi da lasciarvelo entrare e da portarvelo essi stessi. I Doveri dell'Uomo non saranno il cavallo di Troja; nè '/ funzioneranno da boi;nba el//1/m'Hn/, splodente. Ma se è vero che la lettura dei buoni libri . giova; se è vero che le idee si tra~formano in sentimenti o il genera-no, è sicuro che l'aureo libro nella scuola eserciterà la· sua azione benefica. non degno di entrare nelle Prima di dar il libro alle Scuole, il lllolstero lo La repubblica verrà. colla maturità dei tempi se dev'essere il risultato della educazione; e I Doveri dell'Uomo anche col desiderio che susciteranno della lettura degli altri libri di Mazzini, avranno esercitato la loro funzione educàtiva utile. Se scuole, ma semplice arnese da galera e pendaglio da forca. E- Mazzini, che sapepu.-ga delle parole scandalose che contiene ! (Uomo di pietra di Milano) va come era giudicato nel mondo ufficiale - sino al 1866 sul suo capo pesò la condanna di morte! ..:.. sarebbe stato un imbedlle se avésse pensato a • scrivere il suo libriccino ... per le scuole. · Il Ghisleri, poi, non ha· badato ad una circostanza importantissima che elimina in grandissima parte la opportunità della sua obiezione. Nella circolare del Ministro Nasi non è· detto afpoi lo avvenimento pev'essere precipitato dagli errori e dalle colpe dei monarchici - come sinora è accaduto - quel grado di preparazione che può dare sarà tanto di guadagnato; saranno tanti errori evitati e tante difficoltà di meno pel suo retto funzionamento. ' IV. • fatto affatto che I Doveri dell'Uomo debbano ser- Contro Mazzini, non perchè sia stato mutilato, vire per le classi elementari; ma è raccomanda:o ma per .motivi più sostanziali, si sono lev~ti fieagli insegnanti in genere - non sono nominati rissin:ii tutti i socialistì italiani - o meglio tutti quelli elementari - come libro da servire per i loro organi; poichè vorrei sperare che la massa l'insegnamento morale. La circolare, infiné, non socialista italiana sia più equanime, anzi meno é diretta ai soli Regi Prov 1veditori agli studi, che imprudente e meno settaria. si può immaginare che presiedano all'insegna- Nella loro ribellione contro l'atto compiuto dal . mento elementare e classico - e presiedono pure. Ministro ci si sentonò· tutti i loro antichi rancori alle scuole normali: ciò. che ha particolare im- ed anche un poco di paura. Temono che la parola .
148 • u1v1.~TA POPOLAR!!, DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALI dell'uomo sorpassato ne disturbi o n_earresti anche per poco, la prop.aganda. · Superiamo la nausea che suscitano le l<:>romenzogne, e 1eggiamo l'atto di accusa, chè hanno formulato contro I Doveri dell'Uomo. tale atto di basso e vituperevole gesuitismo, che dovrebbe st1scitare l'indigné\Zione non dei soli repubblicani, ma di ogni animo onesto, di ogni .coscienza 'retta ~he predilige la sincerità. V . .: Il Ìibriccino (Dover·i dell'Uomo di. Giuseppe L'accusa fondamentale contro Mazzini è quella '.Mazzini) che la borghesia italiana metterà fra le che si· riferis'ce al suo misticismo; da questa derimani dei giovanetti, è « arnese di morale conser- vano parecchie delle altre. Quasi tutte sono vecvatrice. Dio è il fondamento, l'aspirazione, l'ani- chie di più di trent'anni e vennero formulate da ma di tutto il 'mondo rnorale che quel l_ibro rias- Bakounine _ l'anarchico c·elebre elle i suoi strali sume nelle sue poch~ pagine. . rivolse contro Marx, e che i marxisti combattono. «,Nessuna apoteosi della morale mistica è au- L'età e l'origine nè tolgono, nè aggiungono; b.isotm·itaria » fu.mai scritta con maggior passione, gna vedere il valore dell'accùsa. Per intendersi· nè costituì pertanto; più temibile « insidiq, '> alla meglio si dovrebbe cominciare colla definizione libertà della coscienza e, per contr<wcolpo, alle dtilla parola. , Mistico, dice Fanfani, è ~olui eh' è " liber·tà civili ... >. • dato alle cose mistiche,· alla contemplazione, cioè, <t Mazzini era troppo prete, troppo profeta». dei misteri della religione». « L'attuazion'e delle idee di Mazzini farebbe del- Si potrebbe dire mistico Mazzini• perchè crede l'Italia una nuova Cina teologica. in Dio e a tale credenza connette la morale, cer- . Si ha pàura della morale evoluzionista è posi- •cando vigorosamente di rarne scaturire la fede tivista; perciò· si vuole introdurre Maz,;:ini nelle nell'azione sulla terra, e per la terra, senza il mescuole « per inchiodare l'anima dei giovani ad un nomo accenno ad un di là dove gli uomini trovecredo che convenga alle classi dominanti > • ranno pene O ricompense per gli atti compiuti ilella « Mazzini vagheggiava una più grànde Firenze loro vita 1 Non mi pare. E. mi pare poco ·mistico con Cristo capo della Repubblica e con relativo chi si serve ~i Dio per ~aotificare la terra: « Agli frate Savonarola; la sua conqezione politica er·a altri eh.e vi parlano del Cielo, scompagnandolo in sostanza assolutista e Uispotica; non diversa dalla terra. voi direte che cielo e terra sono, cofondanientalmente da quella deli'lnquis~~•one me- me la via e il termine della via, una cosa sola. dlevale. Non dite che la terra è fango: la terra è ·ai Dio: · « La filosofia di Mazzini è quella di Chateubriand Dio la creava perchè per essa salissimo a Jui.•La e della Santa Alleanza. terra non è uB. soggiorno di espiazione o di tene Il significato del libro di Mazzini è nelle ulti- tazione: è il luogo del nostro lavoro per un fine. me pagine, ove la sacrosanta teologia spiega la di miglioramento, dei nostro syiluppo verso· un sua coda velenosa e si sostanzia nella difesa del o-rado di esistenza superiore .... Dio ci creava non sacrosanto istituto della prop.rietà. privata contro ~er la contemplazione ma per l'a~ione ». Così nei il socialismo. D · overi. . « I figli e le figlie del popolo udranno nella se questo è rnisticismo vorrei cJ;le_i 1nistici pulscuoia dall'autorità ·~eli'apostolo geno;vese tutte le lulassero. volgari obbiezioni contro il socialismo, che sento- Si sa quale senso odios'o, in Italia specialmente, no già ripetere ogni <lomenic:1 dai preti in chiesa. si attacca alla· parola prete; t socialisti, quindi, Potnan forse dedurre, che il prete abbia ragione; che colla maggiore insistenza di<!ono prete Mazzima1certamente poi uniranno in un sol disprezzo ni commettono l'atto della più deplorevole irrivela parola del prete e quelle di Mazzini > • • renza verso l'uomo che chiamano grande, che am- · 1 « M~zzini è stato sorpassato. I suoi insegnamenti mirano. Si falsifica nel modo più volgare e più non varranno ad ammazzare v· movimento socia!. sfacciato il• sign.ificato delle parole chiarna'ndo lista. Il suo Dio nebuloso ed ·impossibile, senza prete Giusep.iJe Mazzini: un prete senza _altar.e, paradiso e sopr·atutto senza inferno non riescirà senza culto, senza inferno, senza paradiso I Si è nella lotta contro la ·classe proletaria, meglio che degnato riconoscerlo lo stesso signor Tre stelle. • non sia riescito il vecchio Dio cattolipo armato ùn prete, che fu in guerra spietata in vita con i. · dal fulmine punitore come un brigadiere Centan- preti per eccellenza: con quelli della religione catni q~alunque. ,. tolica, che volentieri lo vorrebbero attanagliato e « Dell'atto del Ministro N~si, in fine, potranno bruciato vivo in pieno secolo XIX se avessero pocompiacersene soltanto i preti e i conservatori ». tuto averlo nelle mani. Con questa sicurezza sùlla impotenza assoluta E dopo averlo calunniato come prete, forse cercadi Mazzini ad arrestare l''avanzarsi del socialismo, no deriderlo chiamandolo profeta, immemori che la i soci~listi italHmi avrebbero potuto dtchiararsi derisione è di antica ed infelicissima data. Il Marpaghi, abbandonando preti, conservatnri: ., ·e re- chese Gualterio, morto ministrò dell'Italia una, pubblicani alle loro illusioni. n~l- 18~3 si rideva del p~zzo che pred!cava l'~niLo avere aggiunto essi che sentivano ammira- ta italiana. E Profeta ch1~~ano _molti_, a cag10n ·one venerazione per lui il riconoscere la g1~an- • d'onore, Carlo Marx. Tra 1 due profeti corr~ qu~~ ~~zzd dell'uomo e dell'ope~a sua,. francamente è sta differenza: l'unità profetizzata dall'uno _e gia
. . . . '- . RIVISTA POPOLARE DI POLI11CA. LBITERE K SCIB'NZE SOCJALJ 149 un fatt?, il collettivismo profetizzato dall'altro ~ del clericalismo e dei. preti italiani, che scrive: ancor una speranza, un desiderio. << Ora che la Massoneria ottenne l'intento di pePer questo Arcangelo Ghisl·eri, che nel mistici- netrare nelle scuole mediante il libercolo di Giusmo dei Doveri dell'Uomo trovà uno dei motivi seppe Maz~ini sui Doveri dell'uomo », ten:ie che pei .quali non· vorrebbe che entrassero nella scuo- • ben presto la gioventù venga avvelenata da una la, reputa che i critici socialisti non abbiano letto lettura, tanto più pericolosa, quanto rp.eno aperil 'libriccino detestato e non conoscano il pensiero tahrnnte atteggiata d'émp.ietà ». Incita quindi a integr:ale di Mazzini. · confutare « gli errori, le inanità e le empietà, che· « Non posso, egli dice, come professore di infarciscono i Doveri dell'uomo· del Mazzini} e de- ' filosofia, per quanto non laureato dalle Uni nuncia la dottrina mazziniana c.ome « la negaversità regie, consentire in .certe serpplicistiche zione della dottrina ·cristiana > e il Dio di Mazaffermazioni sulla « teologia » e sul « mi- zini come « una finzione ».' sticismo » del Mazzini. Anzi dico, che quando· Per l' Unità catto?ica « i Doveri dell'uomo si l'Avanti! afferma che « il misticismo di Màzzini riducono al~a pratica di un fanatismo patriottico . è fratello germano· del misticismo cattolico come · in favore d'una repubblica anticristiana, di cui la di tutti i misticismi >> fa grave ingiuria all'intel- Massoneria sia regolatrice ed arbitra · suprema ». ligenza e. alla coltura del suo direttore, il quale Designa Giuseppe Mazzini quale « ripetuta;nente io conobbi giovane intelligente e· studioso di (ilo- accusato e condannato per complicità in attentati sofi,a, e non posso ora figurarmelo nell'atto di di regicidio >, e soggiunge die se « tale è il Ìnaeconfondere il Dio di Mazzini, col Dio uno e trino stra che insegnerà la morale ai nostri bambini», di Torquemada o di Sant' Alfonso. Non certo egli « egli inculcherà loro che il fine giustifica 'i mezfarebbe, tra « inteliettuali » una semplicistica con- zi •. Onde apprendiamo finalmente che tale masfusione di Rosmini con Spinqza, di Alessandro sima non è dei Gesuiti, ma di Giuseppe Mazzini I Manzoni con Ernesto Renan; meno ancora pareg- E conclude J' Unità cattolica eroicamente: ·. gierebbe, nella concezione e nelle conseguenze, lo . « Urg~ adunque far conoscere ai genitori e ai gioi~perativo categorico di Kant con la morale del vanetti il triste maestro che loro vien dato per Concilio di Trento e di Leone XIII; il Dio di Vol- volere della· Massoneria. Se i monarchici italiani, ta~re e di Rousseau non sarebbe· uguale a quello accieca ti dall'anticlericalismo unitario, inghiottono di Lojola; nè l'Inconoscibile di Spencer al misti- un mae~tro di tal fatta:, noi cattolici non possiacismo della don.nicciuola, che attende le grazie , mo, nè vogliamo, nè dobbiamo tacere. Le nostre dalla Madonna di Caravaggio. scuole non devono essere uffici 'di arruolamento ·.« Io invito gli scrittori dell'Avanti I a leggere per le logge massoniche. Fuori il regicida!» - sempliçemente a leggere - senza propositi in- Il Cittadino di Genova, L'Avvenire di Bologna, quisitoriali e senza pre.concetti di sett~rie dene- L'Italia reale di Torino, Il Sole del mezzogiorno gazioni -· tutto il libro dei Doveri di Mazzini.Non di Palermo - insomma i giornali clericali batpretenderò che, da «evoluti• e ·«intellettuali» tono la stessa solfa dei socialisti. Altri giornali usino collo ~crittore repubblicano quella rispetto- clericali. mettono 'in guardia i fedeli .contro il Dio sa e doverosa delicatezza, ·che ormai la buona cri- di Mazzini, che non· sarebbe altro che il popolo; tica 'insegna come « metodo positivo >> da seguirsi l'Osservatore Romano 1'organo . autorizzato dalla • nell'interpretazione esatta di ogni grande scrittore: Curia, infine, propone contro l'introduzione dei . vale a dire, di non fermarsi a quel libriccino (spe- Doveri dell'uomo un'agitazione legalo fra tutti I cie di epitome, in forma dogmatica, perchè diret- i padri di famiglia cattolici invocandola come dot9 al· popolo, di pensieri che· l'autore svolse o di- verosa e urgente. scorse più distintamente in·. numerose altre sue Questa la soddisfazione dei preti, signori critiscritture) e di commentare lo scrittore con lo stu- ci settari e in mala. fede. La mala fed~ risalta edio del suo tempo. Li ignorino pure i XVII vo- vidente dal fatto che voi che• vi affrettaste a lumi delle altre opere di Mazzini; mi contento che p,reanunziare la soddisfazione non avete sentito il leggano almeno, nella sua edizione intera, questo dovere di una elementare rettifica ai fatti evidenti ~ibriccino dei Doveri•. . . come la luce del sol~. E non mi indugio sulla Ba differenza tra il misticismo di Mazzini e . giustificazione storica che Tre stelle ha fatto quello degli altri è tale' che sono i cattolici ita- . con belle parole del Dio• di Mazzini nell' epoca liani, per lo appunto, che si sono arrabbiati per in cui esso fu evocato per la prima volta, l'atto del Ministro Nasi· e ci è voluta molta sfac- e. della funzione rivoluzionaria e benefica esercì- . ' ciataggine e· molta ignoranza di ciò che si stampa tata dal binomio: Dio e popolo. La giustificazione per potere affermare che ,dell'atto stesso solo i è vecchia, e venne ·ratta con frasi scultorie trenpreti potevano essere contenti. tun anno fa in ·un meraviglioso discorso cammeBene ha fatte quindi Il Giornale del popolo di morativo ,Pronunziato da Giova1;1ni Bovio nella Genova a ricordare che gli estremi si toccano, e sala del Vico Nilo in Napoli, p•oco dopo la morte . che nell'ira contro Mazzini i socialisti vanno d'ac- del Grande di Stag·lieno e mi rammarico che· il cardo coi preti. . grande re.pubblicano positivista_ non possa, lui È l'Unità cattolica, l'organo più caratteristico stesso, adoperare la sferza contro i profanatori
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