.. ... 104 RIVISTA POPOLA.RE DI POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIALI non si hanno cinqué salari annui, ma sette; e, dopo l'applicazione della legge or modificata dalla Cam8ra, per i casi d'inabilila permanente si avrà per base di liquidazione dell;i'ndennità la somma dei salari di 8 anni anzichè quella di sei. çosicchè, alla gravità eccezionale derivante dal rischio p_rofessionale, si aggiunge quella dipendente . dal sistema di calcolare il salario annuo, consideeato uguale alla somma di salari relativa a 300 gioenate di effettivo lavorn. Dunque, se questa è la condizione reale, eccezionale dell'industria e del rischio ; se tali sono le abitudini degli operai; se l'esperienza dei primi anni di applicazione della legge 17 maezo 1898 ha dato tali risultati con danno eccezionale o degli industeiali o degli stessi· operai delle solfare, considerati in rapporto agli industriali e agli operai d'altre regioni, si ha ben diritto di chiedere: 1. - che dagli aumenti di onere di cui allo art. 6 del disegno di legge approvato dalla Carne, ra il 23 aprile 1903, siano esclusi gli esercenti delle solfare siciliane ; o che in rapporto agli operai occupati in quella industria, nei casi d' infortuni seguiti da morte o da inabilità permanente, l'anno di lavoro sia calcolato uguale a 220 giornate ; 2. - che per gli operai ocbupati nei lavori a cottimo, avendo l'esperienza provato che non si possano adattare nè le disposizioni dell'art:· io della legge vigente, nè quelle dell'art. 6 del disegno di }egge approvato d·ana Camera, si stabilisca, in aggiunta. allo stesso articoio 6, la facoltà al Governo di potere compilare di semestre in semestre, le tabelle dei salari convenzionali, servendosi delie informazioni degli uffici competenti subordinati al Ministero di, Agricoltura, Industria e Commercio. E questo che noi chiediamo, facendoci interpreti di tutti i coltivatori di solfare della Sicilia non tende a determinare nè privilegi in favore di essi nè ingiustizie in danno degli operai, ma più sicuramente ed evitare che una legge sociale manchi di equità e si renda rovinosa per le industrie nelle quali troyano oggi lavoro da 40 a 50 mila ·operai, i quali lo troveranno in avvenire a condizione che l'industria consenta l'utile applicazione dei capitali e dell'attività degli industriali. POMPBO COLAIANNI. RASSEGNAGRICOL-EACONOMICA L'assenteismo ed i Contratti Agrari. Tralasciamo di intrattenerci sulle condizioni abbastanza note della nostra agricoltura, discutiamo e di un colpo sopra· una delle tante cause che ostacolano il progresso agrario in Italia: l'assenteismo ed i sistemi di contratti agrari. L'assenteismo è un male gravissimo che affligge diverse regioni italiane. La Lomb~rdia, parte del Veneto, dell'Emilia e delle Marche, l'Abruzzo, il Lazio e tutta • l'Italia meridionale ne· risentono chi più chi meno danni. Come conseguenza dell'assenteismo abbiamo'nei contratti della coltivazione del suolo, l'a:ffltto; e quale risultanza generale lo sfruttamento continuo della terra, la mancailza di migliorie, e l'empirismo della coltivazione con tutti i suoi tristi effetti. Una legge che colpisca direttamente l'assenteismo non c'è, nè noi abbiamo l'illusione di reclamarla nelle attuali condizioni politiche; ma una, legge che ne possa attenuare i mali, e che indirettamente obblighi i proprietari a migliorare i loro fondi, si deve invocare energicamente, mediante l'azione dei rappresentanti delle classi produttrici al Parlamento. Questo provvedimeto consiste nell' " autorizzare i gabelloti ad a.ffettuare miglioramenti fondiari e colturali senza il consenso del proprietario ,,. I miglioramenti fondiari, che consistono nella coBtruzione di caseggiati, di strade e di abbeveratoi, nella piantagione di alberi, nella sistemazione di corsi d'acqua, nei lavori di drenaggio o di colmate, nell'apertura di pozzi o cisterne, cioè in tutti quei lavori agricoli che hanno per effetto di modificare utilmente e con effetti duraturi, le propriet~ :fisiche del suolo, e di rendere la ·sua coltivazione più faciJe, sono indispensabili all'esercizio di una agricoltura razionale e lucrativa. Questi lavori però, per effetto della loro durata, delle spese d'impianto, e del loro carattere immobiliare non possono essere intrapresi che a spese dei proprietari. Gli affittuari non possono ne hanno in~eresse ad intraprendere simili spese se non quando vi sono incoraggiati da un lungo affitto, o ancora quando stip'll:lazioni speciali assicurino loroil rimborso durante il corso dell'affitto delle spese fatte. Le migliorie culturali che consistono nell'adozione di buone rotazioni, nell'applicazione di razionali concimazioni e nell'introduzione di lavori sistematici ed accurati, cioè in tutte qu.elle operazioni che modificano le proprietà chimiche del suolo, sono anch'esse indispensabili nell'esercizio di un'industria remuneratrice, che ha per fine l'aumento della produzione. Questi lavori eh.e danno luogo a miglioramenti più o meno tempo:canei spettano al coltivatore, cioè nel nostro caso all'affittuario. Pertanto nell'agricoltura italiana, salvo piccole eccezio'ni, nè il proprietario, nè il coltivatore eseguiscono neanche in piccolissima parte i lavori che loro COII}- petono. Perchè avviene ciò? Il proprietario non eseguisce alcun .miglioramento nel suo fondo perchè ne sta lontano, non vi ha affezione, e perchè percepisce le sue rendite, lo stesso. • Il gabelloto non eseguisce alcun miglioramento perchè la brevità ael termine dell'affitto e la mancanza di garenzie legali non gliene danno il tornaconto. Per fertilizzare il suolo, trasformare la cultura, investire quindi capitali nella terra, occorrono affitti a lunga durata. Potendo avere per un periodo di 24 o 29 anni il possesso di un dominio, il gabelloto non è più tentato di sfruttare il suolo _in tutti i sensi. Anzi al contrario egl~ è interessato a rialzare la fertilità del suolo per accrescere la produzione e i suoi guadagni. Gli interessi del proprietario in questo caso saranno comuni a qtÌ.elli dell'affittuario, poichè elevandosi la fertilità del suolo, si eleverà anche la rendita ed il suo valore. Tuttavia in Italia s01io r~rissimi gli affitti a lunga durata, e proprietari e gab~lloti anzi preferiscono affitti a breve durata; tendenza generale che si spiega - .. . . . :, I . I
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