• • .. 620 Rll'ISTA P0POLA.RE DI POUTICA,.LETTERE E SUE/1..ZE SOCIA.LI . .. Quest_a ultim~ concl!lsione toglie ogni valore al lussc:i d1 det~a~l! che. c1 dà; il Prof. Morselli sui rapporti tra smc1d101 alienazione mentale e divorzio che s.:icr_ebberotutte conseguenze di una medesim~ causa: 11malessere sociale, la clisin teO'razione domestica, religiosa e politica della Società. Ma una induzio_ne più precisa e più generale ad un tempo che egh ne trae rende utile l'esame di tale rapporto. Rifer(sce l'illustre professore di Genova che in S!lssoma i divor~iati so_no il 2,6 owg della popolaZ\One_m, a_ sono mvece Ii l2 per I 00 dei suiciclt - c10é 1/ _quintuplo. _In B!=l-vierai suicidi sono 132 per un rmhone eh ab1tant1 m generale, e 2580 tra i divorziati -:- quasi il ventuplo; il rapporto discende al sestuplo 111 qualche anno. In Prussia, facendo 100 la cifra dei suicidi fra i coniugati, si avrà la seo-uente scala: 0 Stato coniugale Vedovanza e separazione Divorzio Uomini 100 354 1660 Donne 100 233 417 çi? _signi!ì~a che lo sta~o di divorzio moltiplica i su1c1d1 sedici volte tra gli uomini e quatt7'o volte tra le donne. Non so1;10d'ivers_e le cons~guenz_e che si possono tr3:rre ~a1_r3:pport1 tra pazzia e divorzio. Su '100000 abitanti d1 ciascuna categoria in Baviera impazziscono: Uomini Donne fra coniugati 52 63 » celibi 113 109 » vedovi 119 185 » divorziati 556 688 Nel Wurtemberg le proporzioni sono Per 100.000 abi tau ti più alte: Uomini Donne pazzie tra i coniugali 140 143 >> celibi 236 2i4 » vedovi • 338 388 l> divorziati 1484 1510 Il Morselli a chi obietta che il divorzio per l'appu_nto f!l, c~us_ato dall'essersi sv?lta la pazzia in uno dei co111ug1,risponde che « l'obiezione, se pur vale per un certo_ numero di. matrimoni, non può valere per la magg10ranza. E, mvero, le statistiche ci parla.no d~ per~one cadute in pazzia quando già e7'ano dwo7'~ia(e; m se~ondo luogo, per quanto certi codici autor1zzmo lo sc10glimento del matrimonio per una pazzia sop_raggi_un~aad uno dei coniugi, questa é eventuahta ranss1ma. Or dunque, o la pazzia precedet_te il m_atrimonio e ques~o mostra la leggerezza • e la 1mprev1denza, per non dir altro, cli coloro che si sposarono malgrado l'esistenza della infermità e dell'~red_iLà_psic~patic'.'1n-el coniuge; o la pazzia ha seguito 11d1vorz10, e m allora non si può negare l'influenza disastrosa di questo istituto. » Una contro obbiezione si può rivolgere al Mor- ~illi; _e1a lui, psichiatra _illu~tre, a_ttendo risposta: e egh sicuro che la pazzia si manifesta improvvisa in tutti i suoi caratteri più si:,iccati in un dato momdnto della vita? La pazzia prima di manifestarsi statisticamente, conducendo la· vittima al manicomio, non si trascina nelle famiglie per anni ed anni ~ E se è così, non é evidente che if perturbamento intellettuale e morale é causa ad un tempo e del suicidio e di quei disordini familiari che rendono necessario il divorzio ? · Pure si conceda ciò che sostiene il Morselli: che il suicidio e la pazzia siano effetti del di".'orzio, e non causa la seconda e fenomeno concomitante il P.rimo dello stesso divorzio; dato ciò é legittima la illazione in favore della indissolubilità del matrimonio? Lo ps\chiatra dell'Ateneo genovese arriva a tale conclusione argomentando in modo stranissimo. « Suicidjo o pazzia - egli dice - sono segni cli degenerazione; e le leggi non devono farsi in favore dei degenerati: accordando il divorzio, egli continua, si dimmuisce il senso della responsabilità nei coniugi; non si fa sviluppare il potere inibitorio, e varrà in".ece a diminuire il potere di volontà in qu~nto viene a por~ere del_le c_omode scappatoie a chi per 1?atura,_é g_1apoco mcl111atoa rijlettere sulle proprie aeterminaz10ni. li potere inibitorio infine essendo la molla più poderosa per la evÒJuzion~ progr~ssivl!-, fia9candolo e diminuendone lo sviluppo col divorzio, s1 farebbe• opera contraria al progresso! " In verità stenterei a credere che uno scienziato come il Morselli abbia formulato tali enunziati se non foss_ero stati_ pubblicati sott9 la sua firma' nel 1893, e r1stamrati ora senza che errli a~esse protestato, tanto m1 sembrano enormi IOD"icamente contrari allft giustizia e contraddetti dalla storia.' Avrò agio di r_itornare un poco più tardi sul rapporto tra divorz10, potere inibitorio ed evoluzione progressiva; qui mi arresto alle considerazioni sulla logica e sulla giustizia. · Se ve1_1issedimos~ra_to.che entrambi i coniugi fossero dei Jegenerat1 s1 potrebbe ammettere la indissolubilità del matrimonio come pena straordinaria - non iscritta nei codici - contro la impreveggenza di coloro che l'hanno contratto. Ma questa dimostrazione il Morselli non ci ha dato, e nessuno ci potrà forse dare mai. E allora non é evidente che uno dei conjugi iniquamente, scelleratamente dovrà rimanere indissolubilmente legato a quello degenerato ? Quale giu~tizia divin_a ed umana potrà dare una condanna simile? Ed e Yero che la impreveO'- genza, il non esercitato potere inibitorio, fu la cau~a crirniJ?OSa del matrim_on!o male assortito? Bisogna non vivere nella soc1~ta con temporanea, bisogna non conoscere come s1 contraggono i matrimoni e quanta parte vi abbiano l'inganno o la iO"noranza unilaterale, per denunziare la impreveggen°za come causa del male; e bisogna essere mancanti del senso della giustizia per fare subire a due - al reo ed alla vittima od un tempo - la pena per un fallo commesso da uno solo ! Se coloro che vogliono divorziare sono dei degene7'ati, uno scienziato come il Morselli, che invoca la biologia e che scrive nell'interesse sociale dovrebbe essere logico: dovrebbe lasciare indissolubile il matrimonio per puni7'e i coniugi-impreveao-enti· ma dov_rebbe separare i degenerati per imp;dire' che essi procreando aumentino la degenerazione sociale ! • • • La scuola penale positiva ha sostenuto il divorzio come un sostitutivo penale. Morselli, Padilla e Romero !HlD"anoquesta efficacia. Morselli aggiunge: ,,_come e contro quali reati potrebbe essere sostitutivo il divorzio? Contro il conjuncicidio ? Contro l'adulterio? Contro il lenocinio'! Contro il maltrattamento del conjuge o della prole? Tutte queste e le altre consimili azioni crimino~e no_n mancano nella statistica dei paesi che pure mserirono da molto tempo il divorzio nei loro codici; né le differenze delle cifre assolute e relative depongono in questo capitolo della criminalità comparata, a svantaggio dell'Italia. che non ha ancora il divorzio, e che pur troppo ha una cifra altissima di delinquenza a paragone delle altre nazioni. » Più oltre, pur confermando che l'uxoricidio per adulterio in Francia fra il periodo decennale 1874-83 e il ll'iennale 1885-87 non é diminuito in seguito alla promulgazione del divorzio, concede che s,rno diminuiti gli uxoricidi per dissensi domestici da 29,7 O[O a 15 010-Qui l'azione sostitutiva - o meglio p1'eventiva - del divorzio sarebbe considerevole. Il Padilla, citando il Proal, conferma, però, che gli uxoricidi non sarebbero diminuiti col divorzio. Trattandosi di una sola nazione, e di percentuali di fatti molto rari, come sono gli uxoricidi, la manifestazione statistica ha una scarsissima imporLanza. P7'o bonçi pacis, del resto, si può concedere che l'azione sostitutiva o preventiva di alcuni delitti non esista; ciò non distruggerebbe le ragioni in favore del divorzio. · Ma gli avversari delle riforme restano nel campo delle criminalità per assestargli colpi che credono formidabili. Il Morselli, senza sussidio di cifre, attribuisce al divorzio in Francia un aumento di adulteri reali o fittizi ..
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