RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E-SCIENZE SOCIALI 501 tanto 12 anni fa la produzione totale ddlo zucchero di barbabietola negli Stati Uniti era di 255 tonnellate; nel 1900 invece essa ha s01•passalo 150,000 tonnellate, e fra qualche anno gli Stati Uniti non avran'10 piu bisogno d'importare zucchero dall'estero, anzi ue diverranno esportatori. Allo sviluppo di questa importante industria agraria negli Stati Uniti molto ha giovato l'opera del Dipartimento d'agricoltura a ·washington, che ha dimostrato l'attitudine di speciali terreni a que,ta coltura, la quale nel Michigan dà il massimo di ricchezza zuccherina finora conosciuto. Essendosi accennato al fatto che la maggior parte delle aziende o fattorie agricole negli Stati Uniti dell'o• vest traggono la loro origine dalla colouizzaziooe di ter• reni demaniali, può interessare conoscere come si arri- .vi al possesso della proprietà negli Stati in m·enzione. In geneéale quasi Lutti i titoli alla proprietà fondiaria negli Stati ond'é parola derivano da vendita o concessione govemativa. I terreni demaniali dell'Unione furono, e vengono tuttora, alienati in varii modi, cioè: a) as• segnandoli a Società ferroviarie come premi per la costruzione delle grandi linee fenoviarie L1·ans-continentali; b) vendendoli a compratori, che possono essere Corporazioni (Land Companies} o privati; e) cedendoli gratuitamente, o quasi, a coloni (settlers) in forza di_varie leggi federali andate in vigore dopo il 1860. La più importante di queste leggi è l'homestead law in base alla quale un cittadino americano, o chi fa domanda della cittadinanza nel modo all'uopo prescritto dalla legge, può ottenere dal Governo degli Stati Uniti la concessione gratuita di 160 acri di terreno demaniale, soggetta però al pagamento, da farsi una volta per sempre, delle relative tasse di misurazione e registrazione,. che variane da 'l8 a .!2 dollari. Un'altra legge che regola la concessione dei terreni demaniali è la Pre-emption law, la quale accorda al proprietario di un homestead il dirillo di acquistare dal Governo altri 160 acri di terreno demaniale al prezzo corrente del giorno in cui gli vengono assegnati, pagandoli però posticipatamente, cioè dopo• qual.che anno dalla data dell'a~quisto. Ogni aumento di prezzo del terreno che può aver luogo nel frattempo è quindi a tutto vantaggio del compratore. Questa legge giova particolarmente ai coloni che hanno numerosa famiglia, e desiderano estendere la loro proprietà nell'interesse dei figli, ma non hanno il denaro necess81'io a farne subito l'acquisto, denaro che però possono sperare di avere dopo qualche auno di risparmi. Essa permette inoltre di arrotondare la prop1·ietà, slimola la riduzione a coltura dei 160 acri dell'homestead, ed incoraggia la. varietà di produzione. (Continua) RIVISTADELLERIVISTE . F. Papafaoa: La Bancafrancoitaliana. - Su questo grende fiasco s'è fatto, e giustamente, molto rumo1·e. Soprattutto hanno ragione tutti coloro che hanno creduto l'affare buono e vi sono rimasti sacrificati. E hanno fatlo benissimo i giornali a protestare in nome della mo1·alo e a_ chiedere che si faccia luce completa, completa giu•· stiz1a e che vengano puniti i colpevoli. Soltanto la protesta è caduta in un errore che va notato perché nuoce piu che non giovi a quel concetto morale l'he i giornali pro-· tes!anti vogliono giustamente tenere alto. E stato un errore di semplicismo e d·esagerazione. S'è· condannato tutto e tutti in blocco, senza distinzione tra l'idea ispiratrice del progetto e tra le varie fasi dell'esecuzione del progetto, senza conoscere esattamente lo svolgime11lo dei fatti. senza scindere Sùfficentemente la resp')nsabililà amministrativa dalla response1bilità morale. Se io sono l'urchiletto di una casa e faccio i disegni, e se l'avvocato fa i contratti cogii appaltatori, e gli appaltatori adoperano materiale cattivo e la casa precipita, vorrete forse confondere la responsabilità mia con quella dell'avvocato e degli appaltatori~ Cerchiamo pure se l'architello avesse l'obbligo di scegliere altri appaltatori, cerchiamo pure se aveva la possibilità o il diritto d1 sorveglia1·e e vedficare i materiali e l'opera del1'appaltalore, e se lo abbia fatto in templ•; ma questa responsabilità secondaria non va confusa con la responsabilità principale, e non è lecito, 11011 è onesto, presumere a pr·im·i che vi sia confusione tra l'architetto che vede crolla1·e il suo edificio e l'appaltatore c!1e l'ha fatto crollare. Neppure sono d'accordo con l'opinione unanime dei giornali: « i deputati non devono occuparsi di banche» . Mi pJre del cattivo puritanismo. Se vogliamo escludere dalla Camera, per incompatibilità di fun,.ioni, chi si occup1 di banche (di banche si noti bene, private, indi• peudenti dal Governo) a più forte ragioni dovremmo escludere chi non soltanto si occupa ma vive esclusivamente d'industrie molto dipendenti dal Governo perché molto proletle. Dai proprietari (ministeriali finché il Go• verno mantiene il dazio sul grano) agli operai (ministeriali purché il ministero governi con criteri di classe) tulti dovrebbero essere esclusi. Del resto, dopo le lettere dell'on. Pantaleoni, l'opinione pubblica s'è alquanto modificata, e molti app1·ezzamen ti furono corretti e anche intieramente ritrattati. Ma non basta. Le lettere dell'on. Pantaleoni mostrano una preoccupazione che onora altamente l'animo suo, ma nuoce all'esatta esauriente cognizione dei fatti : la preoccupazione di non nuocere difondendo sé, né alle due banche, né .a taluno di coloro coi quali ha creduto di cooperare, e ai quali ha disgraziatamente prestalo in fatto l'alta posizione morale e scientifica del suo nome. Ma, dopo che azionisti e magistrati avranno definitivamente deciso sulla sorte delle due banche, spel'o r.he !'on Panta. leoni, abbandonando il riserbo che oggi s'è imposto, vorrà SCl'ivere la storia completa di tutto l'affare con piena libertà di giudizio, obbiettivamente, spassionata• mente. ( Giornale degli l!,'conomisti - Settembre). · ♦ Giooanni Jaurés: Alleanzaeuropea. - Veggo che alcuni braui, mutilati e falsati, di una lei tera da me scritta ad Andrea Cosa, !tanno provocato i piu svariati commenti. Ci tengo a dichiarare innanzitutto che non ho mai mai avuto l'indiscrezione d'indirizzare un comunicalo pubblico. al Congresso dei socialisti italiani; non avevo per far ciò né qualità né mandalo. Io scrissi una lettera affatto personale al Costa, in risposta ad un invito personale. Ma il Costa ha creduto di dar lettura della letlera al Congress,i, ed io non ho assolutamente nulla da sconfessare; mi sia soltanto pP.rmesso di domandare che i nostri avversari non ne falsifichino né il testo né il senso. Lo scopo essenziale della politica estera dei socialisti è il consolidamento della pace, e, come conseguenza naturale e necessaria, il disarmo generale e simultaneo delle nazioni. Cos·1 noi serviamo la patria, la cui sicurezza è garantita, ed il cui genio originale può espandersi liberamente. Noi serviamo la democrazia, sbarazzata a un tempo degli oneri che la schiacciano, delle ossessioni che la paralizzano, del militarismo che la violenta e la minaccia. Noi serviamo il socialismo che co~i può disporre, per l'attuazione del suo ideale, di tutte le risorse e di tutte le energie della nazione. Secondo questo criterio noi valutiamo tutti gli ag~rup• pamenti che dominano la vita internazionale dell'Europa, la Triplice alleanza al pari dell'alleanza francorussa . ... La Triplice Allean~a fu detestabile quando la frazione militare prussiana, che inquietava talvolta lo stesso Bismark. volle farne uno strumento di offesa. Fu detestabile quando Crispi cercò di appassionarla e trascinarla contro la Francia. Ma è buona quando non ha che un ~arattere difensivo e quando è una garanzia di
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