RIVISTA. POPOLARE DI POL!TlCA. LETI'ERE E SCIENZE SOCIALI 399 zionale. La relazione invece assodò che esso venne decretato per salvare pochissimi istituti di credito: il Credilo Mobiliare di Torino e Firenze, il Banco Sconto e Sete di Torino, la Cassa Generale di Genova, la Cassa di Sconto di 'rorino; tutti legati alla Banca Nazionale da molteplici, comuni interessi. (Relazione, p. 408 e seg.) Come distribuisse i suoi benefizi in Italia la famosa e patriottica Banca Nazionale, si può desumere dai dati che somministl'a la stessa Relazione: <1 Dal 1° Gennaio 1866 a tutto Marzo ·1868. sopra 366 milioni di sconto ed anticipazioni fatti dalla Banca ad Istitnti di credito, ben 303 milioni furono devoluti a quei soli quattro Istituti che per essere salvati invocarono il Corso ror:wso. Questa somma unita ai 20 milioni dati alla Cassa Nazionale di Sconto Toscana rappresentava l'ottanNnove testA ,la rompere Il illh,18tero ~ombe~: L 'l'rouillot, 2. l\laruéjouls, 3. 0011mergue, 4. (;haumé, 5. Valli', G. Pelletan, i, Rouvier, 4. l\lougeot, 9. André, IO. Delcassé, 11. Coml,es. (G,·elot di Parigi). totto per cento dell'intera somma erogata a favore degli Istituti di credito di tutta Italia!• La Banca Nazionale, per ottenere il disastroso ,lecreto che stabiliva il Corso forzoso e che salvava lo Sconto e Sete e gli altri cennati istituti - e che non venne invocato da alcun istituto del Mezzogiorno - ricorse a mezzi disonesti: restrinse dappertutto gli sconti, creando così un'agitazione, che doveva far credere al governo che la crisi economica e finanziaria era generale. La causa recondita dei maneggi criminosi della Banca Nazionale viene ricercata dalla Commissione e così si trova additata dalla Relazione: • La Commissione non può a meno di credere ed asserire che la concentrazione Jel credito del paese e del danaro dello Stato nelle mani di un solo istituto, la quale crea una situazione allo Stato piena di pericoli, nell'ordinario andamento economico ed amministratirn del paese, sia stata in un momento difficile e pieno d'ansietà per la nazione, la precipua ragione, per non dire la sola, per cui, se anche riluttante il ministro, il corso forzoso fu <lecretato • (p. 418). La Bani.:a unica! ecco il grande movente che i;pirò la condotta della Banca Nazionale nel 1866 e suggerì al governo tutti i fav·ori che lo Stato le accordò. L'.l. Banca Unica! ecco il movente che continuò a guidare la Banca Nazionale nella guerra sleale e disastrosa contro la Banca Romana, il Banco di Napoli e il Barico di Sicilia e che condusse ai ,lisastri bancari successivi, alla rovina della st':ls:;a Banca Nazionale e del Banco di ?\apoli. (l) Le potenze e la pace i \ I I r 1-'r:·'t• , . - ... .0~ ,1 ;~ •· !!!.".'..•.. e <· ~ G ~ ,. (" t .. f' ,\ L3 povera pace ... sostenuta dalle baionette, (Amsterdam di Amster,lam) Come la Banca Na1.ionale abusasse dei privilegi ottenuti a danno degli altri Istituti di emissione si può 1·ilevare da questo altro brano della accennata Relazione. « Col decreto 1 maggio 18GG si è dato corso obbligatorio al solo biglietto della Banca Nazio .. nale, cosicchè gli altri Istituti, che sono auto1•izzati all'emissione di titoli fiduciari, sono però tenuti ad ogni richiesta, a convertirli in contante, ovvero in biglietti della Banca Nazionale. Or questo costituiva un vero privilegio della Banca Nazionale, servendosi del quale la .Banca poteva compromettere seriamente gli altri Istituti domandando di continuo ed in gran copia il cambio, in contante od in biglietti suoi, di titoli fiduciari di essi istituti che le pervenissero. » « Con successivo decreto del 2 maggio il pri- (i) Clii desideri maggiori dellagli sulla coucorrenza esiziale che si lecero gl'lstituti di emissione ad iu'ziativa della B•nca Nazionale, legga: Banche e Parlamento dell'on. Cobjanni, (i\li'.ano. Fratelli Treves. 1893).
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