Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 15 - 15 agosto 1902

396 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI A noi, in verità, il loro delitto non sc,mbra gl'ave; diremmo, anzi, che non ci sembra neppure un peccato veniale quello da loro commesso. Se mai l' on. Berenini avrebbe sulla coscienza qualche peccato di omissione che potrebbe essere giudicato assai più severamente .... Ma torniamo alla indignazione della Propaganda. È il prodotto della inesperienza di quei nostri buoni amici, che la scrivono. Essi ancora non sono riusciti a convincersi che in fatto di tattica politica e di criteri morali per giudicare la condotta degli uomini politici esistono due misure: una serve pei repubblicani e l'altra pei socialisti; l' una si adopera coi meridionali e l' altra coi settentrionali. In questi ultimi tempi abbiamo rilevato alcuni tratti che caratterizzano questa differenza odiosa di trattamento; ma vogliamo ricordarne qualche altro più antico; questo, ad esempio: quando era generale e viva l' indignazione contro i corrotti ed i corruttori della Banca ci fu chi disse a Prampolini che il deputato socialista Maffei vi aveva pescato anche lui per mantenere un giorna?etto zanardelliano, (Il momento) che tira-va a palle infocate contro l' Estrema sinistra in genere e i repubblicani in ispecie. L'ottimo deputato per Reggio-Emilia si strinse nelle spalle e conservò la sua affettuosa amicfzia pel Maffei suo comprovinciale. Apriti cielo se quest'ultimo fosse nato nel Mezzogiorno' La partigianeria regionale, e non dei soli socialisti, assunse negli ultimi tempi proporzioni scandalose. In ' piena Camera si fece rp1alche charioari in onore e gloria degli on. Aliberti e Afan de Rivera; ma nessuno pensò mai a domandare ad alla voce la dimissione di qualche altro deputa-lo la cui posizio!1e legale é peggiore di quella dei primi, ma che ha la ventura di essere nato nel Settentrione e di rappresentarlo. Dei resto sono i socialisti del Mezzogiorno che hanno mostrato di meritare, quasi di desiderare, la differenza di trattamenlo. Non sono essi che !tanno inneggiato Ferri che ha proclamato tntto il Mezzogiorno abitato - salvo piccole oasi - da delinquenti f Se l'atroce calunnia fos~e venuta da un monarchico o da un socialista meridionale essi si sarebbero ribellati, e avrebbero scaricato una se1·qna di male parole o di scomuniche Cùnt,·o· di lui; venne da un socialista settentrionale - che anche a Benevento trattò da camorristi i suoi compagni di fede -, e le mP.nzogne divennero verità scientifiche e le bastonate si tramutarono in zucch'erini. E siccome i meridionali hanno debolissima la memoria e i socia listi adoperano una esegesi molto bislacca nelle interpretazioni del pensiero dei loro compagni, perciò crediamo opportuno riprodurre integralmente da una pubblicazione ufficiale del partito socialista italiano le parole calunniose p1·onunziate dal deputato Ferri contro il Mezzogiorno. Egli dopo essersi intrattenuto a lungo della corÌ'uzione della borghesia e della cattiva amministrazione dei corpi locali meridionali in risposta ali' on. Colajanni che aveva parlato di delinquenza barbara prevalente nel mezzogiorno e di delinquenza civile prevalente nel Settentrione disse: « E quando un osservatore così positivo come Cola- « janni venne a dire che le piaghe ci sono nell' Italia « meridionale, ma ci sono anche nell'Italia seUentriona- « le, io ho il dovere scientifico, morale e politico di « dirgli che sono due cose diverse. Non ci é paragone < fra le condizioni e le piaghe, che si verificano quà e « là in alcune località dell'Italia settentrionale e le « piaghe che si verificano nell'Italia meridionale. Perché « nell'Italia settentrionale ci sono dei delitti, ci sono « delle malversazioni, ci sono dei fraudolenti, ma sono « malattie isolate (Interruzioni); nell"Italia meridionale « Invece la malattia ha forma infettiva, epidemica (Ru- « mori - interruzioni - Denegazioni). Nell'Italia set- « tentrionale sono oasi di eccezione i centri di criminalità; « nell'Italia meridionale sono oasi di eccezione, tanto più « ammirabili per questo, i centri dì onestà.... » E i socialisti meridionali, compresi i cari amici della Propaganda, ha~mo applaudito a queste parole che furono tanti schiaffi assestati ai meridionali senza distinzione di classe e di colore politico ! Perché si lamentano oggi dei due pesi e delle due misure, che si adoperano verso i deputati socialisti del Mezzogiorno e verso quelli del Settentrionef Che diavolo! agli uomini delle razze superiori sono consentiti atti e giudizi che non possono permettersi agli inferiori. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~ Gli abbonati _inregola coi pagamenti che· invieranno Lire Una e cent. 20 riceveranno il libro di G. Rensi: Gli " Anciens Regimes ,, e la Democrazia Diretta. AUSTRIA E ITALIA a Carlo R01nussi. A te, che insieme ad Ernesto Teodoro Moneta ed a me, per venti anni combatti nel Secolo la politica estera del nostro paese imperniata nella Triplice alleanza, affrontando le più stolte accuse e l'iugiu;ia che ci si voleva fare chiamandoci Galli Cisalpini, indfrizzo questo articolo invitandoti per un momento a meditare sulla direzione che riuscirebbe più utile alla nazione nostra, alla gente a civiltà latina, a quanti amano il progresso àell'umanità e lo credono meglio favorito dalla pace anziché dagli allori insanguinati raccolti nelle guerre; te lo indirizzo nella speranza di indurti a lavorare colla stessa fede e colla stessa perseveranza con cui combattesti la Triplice, affinché la d~mocrazia italiana in fatto di politica estera miri ad una méta assai diversa ed anzi contraddittoria con quella che ebbe sinora. Invitandoti a questo lavoro non intendo trasformarti in un apologista della Triplice, che aH'Italia fu imposta prevalentemente per· interessi dinastici e con intenzioni di reazione all'interno. Se le sue origini ei suoi fini primitivi non bastassero a farcela avversare, certamente dovremmo combatterla per gli oneri militari ch'essa ci impose e che, affermati una volta dalla sola parte nostra, ora non vengono 1,egati neppure da coloro che sino al momento in cui non ne fu messa in pericolo l'esistenza o la scrupolosa osservanza vennero, scrupolosamente nascosti. Ma se non possiamo mutare il giudizio severo sulle origini e sui danni che arrecò all'Italia la Triplice, peccheremmo di soverchia leggerezza e meriteremmo la taccia affibbiataci ingiustamente di sentimentali- J sti della peggiore specie, se non tenessimo conto dei I mutamenti avvenuti nella situazione europea e nei ~ sentimenti di coloro che rappresentano i massimi, se non esclusivi, fattori della nostra politica estera. Anzitutto il tono della musica triplicista non é più quello di una volta - quello dei tempi di Crispi, ad esempio. Di che é prova lampante il ristabilimento dei buoni rapporti colla Francia, di cui si ebbe un indice eloquente nell'ultimo discorso di Delcassé. Questo avvenimento h

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