412 RIVISTA POPOLA RE bl POLÌTICA, LETTÉRÉ E -~Cll!,VtE SOC!A.Lt tra la fine del secolo decimottavo e il principio del decimonono, il cospiratore italiano tipico, l'eterno esule o prigioniero, il carbonaro, il repubblicano, il massone, il precursore dell'odierno socialismo, il ribelle sempre giovnne e indomito, disce><oper diritta linea dal grandissimo Michelangelo. Ecco, tradotti dall'origninale tedesco per opera di Elsa Patrizi - Molescholt, i ricordi _autobiografici Per gli amici miei, di quell'altro grande ribelle alla sciem.a ufficiale ed ammaesl1·ata, che fu· JacopoMoleschott, pellegrinanle apostolo della verità schietta ed inlransigenle, da Utrecht a Heidelberg, da Heidelberg a Zurigo, e da Zurigo a Torino ed a Roma, faccia a faccia col Vaticano id,·ofobo: mirabile libro, pieno d'intin1ità, di semplicità e di genialità, che ad esempio e a conforto ogni onesto studioso e ogni indipeudenle pensatore dovrebbe,·o tenere sempre con sé, fra i loro più cari, e che si chiude con fo1·Lie belle parole sul suo autore, del D'Annunzio, del Mosso, del Lomb,·oso, di Piero Giacosa. Leggete, leggete; che è qu't dentro più bellezza che in dieci poemi, e più inl,eresse che in venti romanzi,. Ed ecco, sempre dal Sandron, un romanzo appunto, un volume di novelle ed anche un poema, od almeno i Ji·ammenti d'un poema: l'autore, GuidoVerona,« senza rillellere alla misura delle sue forze », l'aveva bene sbozzalo intero; ma poi, scontento dell'opera non rispondente al sogno, la mandò in pezzi. .. e decise d.i stampare questi. Ce n'è infalli qualcuno che meritava davvero questo 01101'e;ma qualcuno soltanto.,. Il Canto Civile, poi, che segue narrando in sciolti i falli di Maggio a Milano, avrebbe certo guadagnato assai dalle generose picconale largite prima al poema. Perché, perché risparmiarglielef 'f Le novelle sono quattordici, raccolte sotto il titolo della prima, Delitto ideale: cos·, si usa, ma l'uso non mi va, perché si risolve, in fondo, in una piccola truffa a danno del compratore, il quale il più delle volte credeva cosi d'acquistare un romanzo, e le novelle le avrebbe volentieri lasciale al librajol Certo, alla sua volta il lettore ha torlo. mentre ha ragione il Capuana, che, nel dedicare il volume a Edoardo Rod, trova strano che proprio oggi, in questa ansiosa fretta di vivere e di godere che ci u,·ge, si pr·eferiscano i soggetti da novella diluiti a furia di descrizioni e di psicologia in cenlinaja di pagine, ai soggeli stessi con arte tanto più fine e matura concentrati e rellificati come l'alcole in pochi fogli, in na1•ra1.ioni brevi e suggestive, piene di chiaroscuri e di scorci, d' accenni e di sotlinlesi, d'impressioni immediate, di passioni ridotte ad essenze, di pensiero incarnato in persone vive. Ha ragione il Capuan11, ed io sono del suo parere anche nel campo scientifico e filosofico, nella concorrenza ·mortale fr11le succose memorie, fra i saggi sintetici, f'ra le rapide monografie, e i volumoni enciclopedici, i tomi ingombranti, le scoraggianti piramidi di documenti senza significato. Benvenute, dunque, le belle, semplici, animale novelle di Luigi Capuana. * E ben tornato al romanzo l'amico Luciano Zuccoli, e che per lungo silenzio parea fioco ». « I Lussuriosi», « Il Designato », « Rnberla >> hanno dopo vari anni di, sosta, un nuovo fratellino in questo il malefico occulto edito prima nella «Tribuna» ed ora in libro dal Sandron. E dico « fratellino » perché infine non si lretta neppur qui d'un vero e proprio e complesso romanzo, 11111 piuttosto ancora d'una novella, per quanto lunga: di una novella soritta come sa scrivere lo Zuccoli, cioè con molla vivacità e con mollo stile, e quindi con affascinante suggestione; ma che a lettura finita, non lascia nell'anima che 111sostanza d'una novella, nè più nè meno d'una di quelle, squisite e potenti, di cui si compone l'altro volume di lui « La morte d'Orfeo »: a chi non l'ha letto, consiglio vivamente di leggerlo ancor11; a me, ha lasciato un'imp1·essione indimenticabile. * * * LuigiDonali prosegue da anni, con tenace 11more. l'o• pera santa di richiamare alla vita dell'arte. già che non lo può a quella della male1·ia, l'infelice poeta della Romagna, l'amico suo e mio antico condiscepolo, Giacinto RicciSignorini, spentosi giovanissimo ancora, mesto volontario della morte, quando appena, attratto d'ai pochi ma sicuri saggi del cuore e dell'ingenuo di lui, ,, il mondo incominciava a rendergli giustizia >. Sono parole di Giosuè Carducci: il quale, insieme con l'Abba e col Fogazzaro, col Martini e col Graf, col Pascoli e col Mazzoni, fa voli per un'edizione postuma dei versi e delle prose del suo valente scolat'o, dispersi tut• tora in pochi opuscoli introve.bili o in ignorali periodici di provincia. Questa edizione l'ha 01•a assunta lo Zanichelli, ed uscirà in luce nei primi mesi dell'anno prossimo, decennale della morte, in volume di olt,·e seicento pagine con prefazione del Donali intorno alla vita, agli studi, ai caratteri fisio-psichici, alle basi eliche, all'ingegno, alle idealità dello Scrittore, di cui si darà pure il ritratto e qualche documento grafologico. Ai prenotali,l'opera, tutta una vita d'a1·te e d'affetti, sarà spedita, annunzia l'editore, per sole lire 5.50, invece di 7.50 che costerà ai compratori comuni. Riferisco a malincuore questo dato mercantile: ma se può giovare a far conoscere ad uno di più, in Italia, cioè a far rivivere, sia pu1·poco, più largamente, questo che non avrebbe dovuto cosi preslo mo1·ire, sia benedetto anche l'accenno al prezzo venale del libro. 'f -+e • Ho nominato il Carducci: ed il suo nome mi ha subilo rievocato un vibrante e sdegnoso articolo di Rastignac nella « Tribuna », a proposito della cosidella sconfilla del Poeta nelle ullim•.! elezioni provinciali di Bologna: del quale 81'licolo la sostanza era questa: che quei mode1·ati che un tempo avevano lavoralo con zappe e con forche per impedire al Carducci l'accesso a Montecitorio, hanno commesso ora, a rovescio, il medesimo crimine profanando il suo gran nome, per farne un candidalo del loro piccolo partitello impotente e rabbioso, ad un'assemblea manipolatrice di troppo scarsi e limitali interessi: e che invece di sfogarsi contro gli eletto,·i che hanno avuto il buon senso di non prestarsi al loro sacrilego gioco, dovrebbero semplicemente domandare perdono al Poeta, e ringraziarA l'on. Zanardelli di non avere a suo tempo inserito nel Codice Penale nn 111·licolo adatto alla loro bricconata. Per conto mio, poi, aggiungo cbe pensatori ed artisti poss3no e debbono partecipare allivarnente alla vila politica del loro paese, in Lulla l'estensione della parola, dal comune allo SI.alo, e dagl'interessi della provincia, alle aspirazioni della razza : ma non confondendosi con gli a vvocali e coi negozianti, coi banchieri e coi funzionarii che, eletti dai politicanti o nominali dal governo, maneggiano materialmente e direllamente gli affari comuni ; bensì stando fuori delle loro brighe piccine, e sludia11do e divinando dal di fuori e dall'alto l'anima della patria, ammonendo, c,)rreggendo, flagellando, inspirando, purificando, dicendo nei momenti solenni e decisivi la parola luminosa che conquide, la.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==