Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 15 - 15 agosto 1902

410 RlVJSTA. POPOU,.RE DI POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI produzione fosse sufficiente ad evitare una forte depressione di prezzi, s'indussero a diminuire i saJari e a licenziare squadre numerose di operai. Cosi mentre nel 1808 si lavoravano a Gand 565,000 kg. di cotone ed erano in opera 115,000 fusi, nel 1811 si lavoravano 350.000 Kg. di cotone ed erano in movimento solo 74,632 fusi, quali nel 1813 si 1·idu%ero a 60,708. E lo stato di crisi si prolungò fin verso il 1822. Da quest'epoca comincia un periorlo di vita nuova per l'industria gantese percllè g'li industria Ii - data la ristrettezza <lei mercati interni - si unisono per tentare i vasti mercati coloniali, e specialmente quelli delle indie :Veertandesi. E la vittoria fu completa. Nel 1830 un' altra forte perturbazione doveva subire il cotonificio gantese, perturbazione dovuta alla lotta per l'indipendenza politica che travolse nè suoi gloriosi fasti numerose industrie. ~Ja gli industriali, addestrati dalle lotte precedenti e potendo usufruire di mezzi meccanici prima sconosciuti, reagirono si vigorosamente a.Ila depressione del 1830 che da quest'anno fin a.I 1835, più che un periodo di vera crisi può dirsi un periodo di radica.li trasformazioni e di geniali innovazioni. .. Però se un tale periodo l'u fecondo di utili riforme tecniche, non fu tanto benefico per le classi lavoratrici, le quali si videro d'un tratto ridotti i sa.lari in modo che gli adulti per 12, 13 e più ore di lavoro continuato percepivano appena fr. 2 e fr. 1,40: e le schiere numerose di fan• riulli, rese net;0ssa.rie dall'impiego della macchina, erano rimunerate con pochi centesimi il giorno. . Secondo u11a statistica ulliciale il 1° marzo 186::J v'era a Gand il 63 0tO di operai disoccupati, e quelli occupati aveva.no un s:.tlario ridotto a 21::J di quello normale. In tradotti nel le grandi li laturn e tessiture ganl,,,si i processi di lavorazione automatica, i vecchi filatori e tessitori o vennero assorbiti ,lalla grande industria meccanica, oppure, e furono pareccl1ie migliaia, si ritirarono nelle sparse case di campagna ove possono ancora tener in vita una manit'attura specializzata. Quindi a poco a poco più per. fatai ità di 0ose elle per volere degli uomini risorse nei villaggi attorno a Gand la piccola industria llomestica, la quale si accentrò a Wetteì·en, Sleydinge, Waerschoot, Beltem, Some1·gem, Lae1·ne. Si verificò insomma lo stesso fenomeno avve• nuto per la tessitura serica nel nostro comasco ove fino a pochi anni fa la lotta fra tessitori di città e quelli di camvagna as~unse proporzioni inquietanti. UGO TO1.IBESI. ~~...:9;:òoò,i;()Co?A06XXYXXY)CoaoooXYXXY)QQ( Pm• abbonwrsi alla " RIVISTA POPOLARE,, manda1•e ca1•tolina-vaylùt alt'On. Dr. NAPOL. 00.LAJANNI. Roma. STELLONCILNEITTERARI -----o ~ VI. Il Campanile •X· Tre poet.i •X• Un nwnumeul,o ,x. Ouc 1•h,oluziona1·1 •X· Un poe111a, val'Ìe no,·clle, e un l'Olllanzo •x Un redivivo ,,. Arte t! politic·a ,,. Il razzo lin~llc. Dunque, grazie ali'« autorità compeleule », g1·azie ai vigili commendatori ufficialmente periti d'arte e di statica, il Campanile di S. Marco è crollalo, me11t1·eil solo saggio, l'umile popolano che aveva preveduto il disastro, era lontano, in esilio, per aver troppo fol'Lc gridato al soccorso. Dunr1ue, il vero, il g1·a11pall'iarca di Venezia, è stramazzalo al suolo, schiacciando col suo cadavere imruauc le meraviglie d'arte che il Sansovino aveva deposte, sublime omaggio, ai suoi piedi. Ed io, che dctesto e derido cordial111enle gl'iuuumc1·cvoli snobs che diuLul'namenle c'infastidiscono e ci disgustano col loro uon siuccl'o l'eticismo per ogni più inutile ed ineslelico rudcn.i od incunabulo o coccio r·imasli d'una qualunque epoca aulica; io che vedo nel la grandissima 111aggiora11za di essi nient'altro che dei rca·donari politici travestili da accademici della Crusca, da arnici dei Monumenti, o da devoti dell'Arte; io mi sono a stento Lraltcnulo dal piaugere, quand'ho appresa la morte improvvisa del grau Vecchio. Poicl1è anch'io amo appassionatamente Venezia, quanLUrI']UC in parte mio rnalgrad0, a causa dell'antipaticissima gente con cui questo amo1·e rrii accomuna; me ne consolo, soltanto, pensando ch'i<• l'amo in LuLL'allromodo dal loro, e per ragioni atfallo diverse: rngioni che sono uei sensi miei 1·apiLinell'incantesimo, nei miei intimi e dolci· ricordi sentimentali, nelle mie lunghe estatiche contemplazioni, insomma in Lutla l'anima mia pe1·so11ale, e 11011c, ome pe1· quei bra,·i signori, nei libri alL1·ui,uclle dale apore;;e faticosamente a 111emoria, nelle a111mirazioni el'lldite, di seconda e di terza mano. Il Campanile non è più! Mi :;i stringe il cuore, al pensiero di non più rivededo giganteggia1·e laggiù fra la Piazza e la Piazzella, 'luando fra un anuo Lo1·11e1·òa Venezia per la v• Esposizione. P111·c, io non 111i ::;ou punto rallegralo, apprendendo elle già s'è deciso di ricoslrui1·lo, Lai quale, nel suo identico posto. Il uuovo Campanile sa1·à se111p1·eper me un campanile falso, u11 intruso, una frode: sarà fallo, dicono, con le slcsse pietre, con gli stessi marmi, con gli stessi fregi del vecchio; ma 11011sa1·à più vivo, almeno per me: sarà un fantoccio macabro, composto con le ossa, la pelle, il vestilo d'un morto .... La sola idea d'una simile profanazione, mi di~gusla; e più mi disgustano le solloscrizioni-ricallo clic già s'iniziano all'uopo per la Penisola, e più ancora l'accattonaggio che già accenna ad estendersi alt' estern, malgrado le molte parole dure, le molte recrimiuazioni sprezzanti, che ci vengono d'oltre monte e d'ollre rna1·e.... Ah, no, perdio ! O facciamo da noi, da nei :;oli, o 11011 facciamo niente del tullo. Anche cosi, la Piazza è sempre un prodigio di bellezza. La Basilica, senza il Campanile che la schiaccia va con_la sua immanità, parrà più grande, e la Piazza più armonica .... E in ogni modo, scompa1·so il Gigante, meglio, mille volte meglio, pel' l'immortale poesia di Venezia, il suo posto vuoto: quanti grandi ricordi, quanli dolr.i rimpianti, quante accorate evocazioni, a chi vi tornasse in pio pellegrinaggio !

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