Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 11 - 15 giugno 1902

RIVISTA POPOLARÈ DI POLITICA, LJ11TERE E SCIENZE SOC!A.LJ VI. La Consociazione repubblicana romagnol.1; \.illa _Rutli_- L'arresto di Fratti - VII. A Roma nel Dov~re - Il giornalista ed il tribuno - VIII. li Dovere - Le polemiche con Alberto Mario - li Comizio dei comizi pcl suffragio universale _ IX. Gu~liel1110Obcrdank - L'arresto di Fratti - Gli arresti di Piazza Sciarra - X. Nelle Società Operaie Italiane Affratellate (1371-1393) - XI. Il vi,1ggio della Dcleg~zione repubblicana italiana in Francia - XII. La m~rte_d1 ,_1,-urclio Safli - XIII. Il Patto di Ro1111i di Cavallotu - Fr:uu ed il !egalitarismo - XIV. L'a~tension_e- Le co_ntr~ddizioni nei mel01li e Mazzini- Il Paruto decide la partec1paz1onealle lotte elettorali - XV. Fratti candidato politico-li Comizio internazionale dei Diritti del lavoro a Milano - X\'!. Fratti deputato - X \·11. Fratti non si presenta nelle elezion! del '92 - Suo giudizio sul Parlamento - XVIII. Le ~le:_10111del 1395 - La lona epica di Ra\"enna - Il 'Popolo d1 hrcnze - I radicali lec,a[i1,1rie la Giunta delle elezioni - XIX. li Pensatore rep~bblicano e socialista - XX. La 'R._ii•istaPopolltri: - XXI. li risveglio del P'artito repubblicano - Il Congresso repubblicano laziale del 20 settembre 1396 - XXII. L'.Appeuui110 di Faenza - L'anticlericalismo di Fratti - XX!ll. Nella consociazione repubblicana del Lazio - XXIV. La vittoria elettorale di Forlì - XXV. Fratti cd il gruppo repubblicano parlamentare - XXVI. L.1 partenza per la Greci_a - XXV!l. L'ultimo saluto - XX\llll. In Grecia· Le ulumc lettere - XXIX. Domokos - XXX. ::--lell'intimità. Un volume (21 per 14) di 103 pagine in fittissimo carattere clzcvir e con copertina: centesimi cint1uaota. Dirigere commissioni e cartoline vaglia all'autore: Artnro Catelani, Via .'vfernlana N. 43 Roma. - Pagamento aotici1>ato. Gli abbonati della RivistaPopolare che, con la cartolina vaglia, rimetteranno la fascetta avranno lo sconto del '20 010.- @@@@@@~@@@@@@@@@@@@@@@@@ RIVISTADELLERIVISTE A. Vialtate: Le finanzeinglesie la guerrasud-afrlcana. - Raramente un popolo ha provalo una disillusione più amara dell'Inghilterra nella sua impresa contro le repubbliche olandesi. Le truppe che si preparavanq nel 1899 a invadere le repubbliche contavano di celebrare il Natale a Pretoria; il governo immaginava la campagna più una passeggiata militare che come una guerra vera, e le previsioni finanziarie dovevano naturalmente risentire di questo stato dello spirito pubblico. Quando, in otlobre, il segretario della Guerra, vVyndham, presentò una domanda di credito, 250 milioni di franchi gli parvero più che sufficienti: egli non p1·evedeva ch_e una mobilizzazio:'le di 470000 uomini e il loro mantemmento in Africa per quatlro mesi. Più prudente, per na• tura e per funzione, sir Michael Hic!,s Beack dichiarava che queste previsioni forse sarebbero potute esser sorpassate, ma aggiungeva anche ch'egli « non vedeva alcuna ragione per supporre che la camp11gna non potesse esser felicemente terminala nei limiti nei quali il diparlimenlo della guerra aveva stabilito i suoi calcoli » I falli smentirono prontamente queste previsioni ottimiste, Nel febbraio 1900, il segretario della Guerra era obbligato a domandare un nuovo credilo di 3~5 milioni, e nel maggio il Cancelliere dello Scacchiere presentav~ il suo bilancio che valutava a 950 milioni le cifre dei crediti necessari per la continuazione delle ostilità durante il nuovo anno. Nel luglio chiedeva 212 milioni di crediti supplementari, e alla fine dell'anno finanziario altri 462. Al giorno d'oggi si può valutare, a 5 miliardi ciò che avrà costato all'Inghilterra questa gu~rra contro due piccoli popoli la cui popolazione era appena di 320.000 person13. Un"all1·a 1li~il:usione non me110 penosa era I is(ilr\'aLa a popolo inglese. Gli si era fatto sperare che il Transwaal, di ,:ui le miniere erano state tanto stimate dai finanzieri, rimbo1·serebbero facilmente una parte importante delle spese di guerra; ma sir Oavid Balfour, l'esperto fi. nanziere incaricato di studiare la situazione economica delle nuove colonie e le prospettive ch'esse offrano, non ha giudicalo che fosse possibile far loro sopportare un · forle carico come contribuzione alle spese di guerra. Devastate, completamente 1·~vinate da una terribile lolla, occorrerà a quelle colonie molto tempo per ritrovare l'antica prosperità. Quanto alle ~iniere, la sola ver,a ricchezza del paese, sarebbe follia ~perare di realizzar~ il fantastico sviluppo che non ce~sano di annu~ziare i lanciatori di affari della City. Le miniere hanno lavoralo febbrilmente dal 18;:,9, tutlo il paese è stato esplorato, e non si può sperare su altre scoperte importanti. Per far fronte alle enormi spese, sir Michael Hicks Beack ha dovuto ricorrfre ai prestiti e all'imposte ad un temp,1. Le domande di prestito furono nel 1899 di 200 milioni, nel marzo 1900 di 8i5, e quindi 1 verso la· fine dell'anno, di 600 milioni in buoni dello _Scacchiere a 3 e a 5 anni. Infine, per far fronte alle spese del nuova anno finanziario. Hicks Beack ha dovulo emettere, lo scorso aprile, per 800 milioni di consoÙdato. In quésto i,1timo pe1·iodo il debito inglese è slalo aumentato di 3.97f> milioni di franchi. Quanto alle lasse la income tax, che alla vigilia della guerra era di 8 denari per hra sterlina, é slala p_orlata a 12 denari nel 1900, a 14 nel 1901, e a 15 denan quest'a!lno, salendo dal 3.33 al 6.2-3 OtO Riguardo alle tasse che colpiscono il consumo, sir Hicks Be_ack si contentò nel 1900 di elevare i diritti sullo spirito, il tabacco, )a birra e il Lhe. Poi venne la Lassa sullo zucchero di un mezzo denaro per lira, poi quella di I scellino per tonnellata di carbone esportalo, e quest'anno quella di 3 denari su mezzo quintale di grano importato. Questi aumenti di tasse, queste nuove imposte sono flsse destinate a sparire, finita la guerra i' I contribuenti inglesi si preparino ad una crudele ilisi!lusione _se _carezzano simile speranza. Lealmente, del resto, sir H1cks Beack non ha nascosto h, difficoltà finanziarie nelle quali si t1·ova il Tesoro per far fronte alle spese o:din~rie che sempre aumentano. Il Regno Unito non è sfuggito allo accrescimento delle spese che ha colpito tulle le potenze europee nell'ultimo quarto ~i secolo._ Nel_ 1892 le_ ~p~se erano 2180 milioni, nel 1890,2350 m1ho01, e alla v1g1ha della guerra, nel 1899, erano 2760 milioni; oggi esse raggruppano i 3.325 milioni. . _ _ Si può sperare che quesl11 cifra restera staz10nar1a per parecchi anni"{ Nemmeno per idea, e lutti sono conc,ordi nell'ammettere che dopo la pace, e anche per le spese che questa porterà con sé nel sud-Africa, le SP.ese annue dell'Inghilterra si avvicineranno rapidamente ai 4 miliardi. L'Inghilterra è alla vigilia di abbandonare una politica finanziaria di cui la durata e il successo avevano fatto credere che fosse stata immutabile, La resistenza sarà viva ma saranno numerose le ragioni che invocheranno i pr~tezionisti per trascinare gli esi~an_tie prod~rre d_elle defezioni tra i liberò-scambisti. In ogni modo 11 primo passo sulla nuova via è stato fatto, e sarà difficile arrestarsi. I bilanci del 1901 e 1902 segneranno molto verosimilmente, come ha detto John Morley, una data nella storia finanziaria dell'Inghilterra. Questi bilanci non saranno la fine di un periodo, ma il principio di un'era nuova, e non saranno che la resultante fatale della po

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