RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ 255 « fiducia. E, dopo averle disfaLle, le rifanno. E' così il « giro si chiude: il Ministero disfà le Camere per mezzo a della Corona, e le rifà per mezzo dei PrefeLli. E alla << Camera, se Rncora vuole essere qualche cosa, non ri- « mane che affrellarsi a buttar gili i Ministeri appena « costituiti. Dopo, sarebbe troppo tardi. E il parlamen- « Lnrismo si riduce ad un circolo e ad una canzonatura « reciproca fra il Ministero e la Camera, in cui vince « il pili furbo. Il sistema non ha che un attenuante, la quale, « per allro, lo rende inutile; e, cioè che abitualmente le « noslre Camere non bullano gili nes5un Ministero. Sono ,« i Ministeri che si ammazzano da sé. E così che il no- « slro Governo padamenlare poteva venire seherzosa- « mente definito come un dispositismo temperato dal « suicidio. » Il Fusinato non si limita alla difesa del Parlamento ma propone rimedi per elevarlo. Su questi rimedi noi non possiamo essere di accordo con lui. Egli vorrebbe « ridotto il numero dei deputati; radunate le due Camere « normalmente in due sessioni annuali per volare i bi- <• lanci ed ogni legge di finanza e per giudicare la po- " litica del Gabinetto, che ha bisogno di potersi svolgere « con una certa durata e Se avessimo tempo e spazio di;:ponibili, ci diverliremm~ a contare il numero delle volte in cui dal 1860 in poi venne proclamala solennemente l'agonia o la morte, ultima e definitioa, del Partilo repubblicano italiano Allra volta si disse che il Partilo nostro era composto da 20.000 filosofi. Fu una sciocca lrase e, forse perché sciocca, ebbe una certa fortuna. O,·a, invece, si vorrà sostenere che esso è rappresentalo da un pugno di pazzarelli che riuscirono a mandare circa 30 deputali alla Camera per la grottesca gene,.osità dei socialisti. Purtroppo Lullo induce a pensare che nel'e future elezioni politiche verrà meno la così della unione dei pa,•- titi popolari. Allora si vedrà realmente quanti sono i i•epubblicani nelle falangi elellorali. Vogliamo concedere ai nostri avversari che i risultati mostreranno che essi sieno davvero ridotti molto al disotto dei su nominati ventimila filosofi di un tempo, e che la propaganda socialista sia riuscita ad otleneie un risultalo non potuto conseguire dalle manelle, dalle galere e ·dalle fucilazioni monarchiche. Non invidieremo la sod « continuità per essere con- « venienlemenle apprezza- « to; infine, amerebbe ve- « dere la funzione legisla- « tiva, tecnica propriamen- « ta della, pili utilmente « affidata al Ministero col- (< l'assistenza di Comitati di « legislazio11e composti da o: poche persone. >J ~- .A~ 1 r·Prngh;~mo, n:::='"~~u~alo-··1 li disfazione che proveranno i socialisti ilaliani quando sapranno ridotto al lumicino il partilo repubblicano italiano; ma ai socialisti ad ai monarchici, allora noi potremo rammen lare che le forze e l'avvenire di un roso che per noi si possa, tutti gli abbonati del la Rivista in arretrato coi pagamenti a volersi mettere su.- bito in reg·ola coli' Auunini- partito politico male si mistrazione, perchè altrimenti saremo surano dal numero degli E quest'ultima proposta sopratutto che noi non possiamo accettare, mentre siamo convinti fermarnenle che una riforma profonda benefica del regime parlamentare, si potrebbe otteIl costretti, a nostl'O malincuore, di man- aderenti di un dato modare ai ritardatari la ricevuta per l'in- mento. Chi non sa che in j . : casso gravata di tutte le spese,:~:.J;t,. ~~~:~~:• s:,~t~oi 1 ~I n~ 1 ~ 1 ~ondde~ \\,\~ ... . ·---·-------- socialismo cesareo, che for• ~ ~ se non dispiace a qualche nere soltanto coll'adozion 1 del sistema federale. Solamente con questo sistema da un lato si potrebbe ridurre il numero dei rappresentanti al Parlamento Nazionale, e ridurre la funzione di quest' ultimo ai supremi interessi generali, rinviando alle assemblee regionali tutto ciò che si riferisce agli interessi locali. E solamente in forza di questa organizzazione politica che gli Stati Unili hanno potuto superare le pili grandi crisi morali ed uscire incolumi dalla spaventevole attuale corruzione. (1) L'agonia dei repubblicani italiani. - 1 giornali monarchici in bella armonia con alcuni giornali socialisti, prendendo occasione dalle ultime elezioni nel IV e V collegio di Milano, in cui cadde miseramente la candidatura protesta di Pietro Calcagno, si sono sbizzarriti ad annunziare l'agonia dei repubblicani italiani. (1) L'on. Pinchia, occupandosi nella Critica Sociale di questa medesima questione, vede giusto nell'accentramento la causa principale dell'attuali deficenze del nostro regime rappresentativo, ma non sa correre al rimedio radicale, pur rasentando la indicazione più giusta; e la rasenta ricordando,a propoposito dello sciopero parlamentare, che i Consigli Comunali e Provinciali non vanno quasi mai deserti, Non dovrà fare che un passo ispirandosi agli esempi della Svizzera e degli Stati Uniti per venire alla indicazione del regime federale, socialista italiano, i repubblicani francesi erano rappresentali nel Corpo legislativo dai. soli tre Jules - Jules Simon, Jules Favre e Jules Grévy? - Socialisti e monarchici fanno male ad obliare queste due cose: 1° che la forza politica di un partito che mira alla radicale trasformazione delle istituzioni di uno Stato, si misura soltanto dall'idea centrale che lo vivifica e dalla sua ragione storica di essere; 2° che le riv"luzioni politiche non avvennero mai, o quasi mai, per la virtli dei rivoluzionari, ma per le colpe e per gli errori dei governanti. Intanto prendiamo nota di questa strana circostanza : mentre dappertutto i socialisti si sforzano di conservare o di ottenere la Repubblica per procurarsi le migliori condizioni politiche onde conseguire le vagheggiate trasformazioni economiche, in Italia, invece, quelli che socialisti si dicono, consacrano buona parte delle loro forze nel dileggiare la Repubblica e nel combattere i repubblicani. E così viene riconfermato ciò che da anni abbiamo sostenuto: essere, cioè, i socialisti italiani i migliori puntelli della dinastia sabauda. In difesa dell'ono1•e dell'Inghilterra. - Il mondo civile attende con ansia il risultato dal referendum boero di Vereenigung e delle trattative di Pretoria. Qualunque esso sia, nessuno si illude sull'esito finale della titanica lotta sostenuta da un pugno di borghesi eroici contro gli abielli mercenari della Gran Bretagna.
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