Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 8 - 30 aprile 1902

224 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ importazioni non significa la rovina di un paese. Gli Stati Uniti, paese prosperissimo, esportano più che non importino. L'interesse pag11.to sul capitale investito in India è più che compensato dalla ricchezza che questo capitale produce. Esempio di ciò è il capitale speso nella canalizzazione (circa sedici milioni di sterline in 20 anni), che ha permesso la irrigazione di tre milioni di acri di terreno, raddoppiando il prodotto di parte di questo territorio, e rendendo coltivabile altra parlE,, prima sterile. È un peccato che l'esagerazione di Mr. Digly gli impedisca di fare opera utile per quella parte della popolazione indiana (non maggiore p1·oporz1onalmente di quella dei quartieri poveri di Londra), che solTre di fame cronica, e renda l'opera del governo più difficile ancora. Mr. Dighy, al quale furon mostrate le bozze dello scritto precedente, osserva : 1 ·) Sir Charles Elliott stesso, citato da mo, non esita a 11crivere che metà della popolazione agricola indiana, da un capo all'altro dell'anno, non soddisfa completamente la fame. E questo é più grave di ogni mia affermazione. 2.") Lo scritto di Mr. Atkinson è così poco degno di fed€, che lo stesso india Office rifiutò di accettarne le conclusioni, e lutti coloro che presero parte alla discussione ne derisero i risultati. 3.0 ) Il calcolare tutte le morti eccedenti la media, in un anno di carestia, come dovuta a questa, fu fatto da Sir Authany Macdonnell, di cui Sir C'harles Elliott accettò le cifre come corrette. 4.0 ) L'affermazione dei diciannove milioni di morti non è mia, ma è una citazione di opinioni altrui. 5.0 ) L'enumerazione delle carestie non è mia, ma della Famine Commission dal 1898. 6.0 ) Quanto gli Stati Uniti come fanno per cambiare il loro eccesso di esportazioni in una deficienza, apparirà dalla mia risposta alla difesa del!' India Office, nel Times. Infine, Sir. Oh. Elliot non ci dice quale sia la sorte attuale dei molli milioni di affamati, che un tempo eccitavano la sua simpatia, e che io affermo essere ora più numerose di prima. (Reoiew of Reoieu;s - Marzo). )QQQ(XJWWWWCO(>OWWvOC:000~~~~~ :RECE:NSIO~I JeanGrave: Les aventares de Nono. Paris. P. V. Stock. 27, Rue de Richelieu. Il nome dell'autore farà pensare subilo a qualche requisitoria formidabile contro la società moderna, in nome dei principi anarchici. Niente di Lutto ciò. Si. tratta di un libro, elegantemente illustrato, essenzialmente e assai dolcemente educativo. Nono è un fanciullo:di nove anni, che ha la cattiva abitudine di li>ggere e cti ascoltare volentieri avventure di fate e di esseri soprannaturali. Egli si addormenta una b1·utla sera, e colla immaginazione eccitata viene tormentato dai sogni più brutti, che sono vivamente descritti nel libro. Nono finalmente si sveglia spaventato e si trova nelle braccia della madre, che lo colma di baci e lo ammonisce a non prestar fede alle fate, alle streghe e agli animali parlanti. Il padre interviene e rinforza-gli avvertimenti della msdre aggiungendo: « Non ci sono fate e non avviene mai alcun avvenimento senza che si possa spiegarne le cause con delle ragioni naturali. Ma Lu sai che nei libri che li si fanno leggere, sollo il racconto di avvenimenti meravigliosi, si nasconde spesso una verità - o che si crede tale - e una lezione. E il tuo sogno se si tien conto che è di un ragazzo, mi semb1·a contenerne parecchie che sfuggono forse alla tua intelligenza». Infalli Nono aveva sognato molte ingiustizie sociali, che, pur troppo, non sono sogni, ma realtà. MelchiorreGioia: Teo,·ia civile e penale del dioorzio. - 6° voi. della Biblioteca ral'a. Milano. Palermo R. Sandron. L. 1,20. Chi presiede alla pubblicazione della Bibliotel'a rara ha la mano davvero felice nella scelta degli scritti per la loro opportunità. Questo libriccino sul Divor:::io di Melchiorre Gioia, ad esempio, arriva nel momento in cui maggiormente può interessare. La Prefa~.ione di P. V. (Pio Viazzi '?) mette in ev;denza tale opportunità ed ~ assai pl'egevole: in poche pagine indica il valore e la importanza del divorzio dal punto di vista morale e sociale. A nostro avviso il divorzio dal punto di vista sociale non potrà essere dimostralo al giusto se non quando avremo sufficienti dati statistici sulla sorte dei figli dei divorziati. Or.E. Meynier : Problemi sociali contemporanei. Firenze. 1902 - L. 1. Quella del Dr. Me~•nier è la voce degli evangelici italiani sulla quistione sociale. L'autore dissente dalla democrazia cristiana e dal marxismo, e riYendica al protestantismo il merito di avere bene intesa la quistione sociale informandola allo spirito cristiano e associandola alla quislione morale, affinché il problema sociale non divenga una semplice ed arida quistione di stomaco. Il volumetto è scritto con garbo; vi si discute molto serenamente, e l'autore si mostra al corrente degli studi contemporanei. Avv. Prof. Oraziod'Angelo: La industria al'menti:::ianetta prooincia dcli'A qui/a. Aquila, l 901. È un buon opuscolo a difesa dell'industria armentizia, di cui fa conoscere le sofferenze come altra volta aveva fatto !'on. De Amicis. Invoca una moderata protezione; ma non si limita a ciò; consiglia gl'interessati a ricorrere aJ altri provvedimenti: credito, cooperazione, miglioramento delle razze ovine ecc. In quanto alla protezione c'è poco da sperare: i 0 gl'interessi dell'industria laniera prevalgono su quelli della pastorizia; 2° la popolazione che vive della pastorizia è scarsa. Doti.Silvio De Camillis: Studi pettagrotici. Sono tre: La pellagra nell'Abru::;::;oteramano (Teramo 1893); Studi critici sull'en:::ùnismo (Chieti 1897); Sulla immunità atta pellagra delle isole e dei littorati (T6rino 190'1), e mirano tutti con falli e con buone osservazioni a suffragare le giuste idee del Lombroso sulle cause della pellagra e sulla lotta contro l'alimentazione da maiz guasto. Oggi che il Senato ha approvato un dise~ gno di legge per combattere la pellagra ci sembra doveroso segnalare il contributo del modesto medico abruzzese. Dott. NapoleoneColajannlp, roprietariod, irettore-responsabile. Roma- Tipografia, Piazza S. Apollinare, 46

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