Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 11 - 15 giugno 1901

204 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCJENZF, SOCIALI Controle frasi fatte (La Codificazione della Libertà). Nel seno del partito repubblicano italiano, come in tutti i partiti politici che non si cristallizzano attorno ad un dogma, si discute vivamente in questi giorni sull'attitudine del partito parlamentare relativo <li fronte al Ministero. Gli uni sostengono che si debba votare pel ministero Zanardclli-Giolitti; gli altri si sdegnano all'idea del ministerialismo dei repubblicani verso un ministero monarchico. La terza corrente infine ne fa una quistione di opportunità. La divisione ch'è nella stampa viene rispecchiata dalle tendenze diverse del gruppo parlamentare. Gl'intransigenti, che vorrebbero dare battaglia - nella quale i morti e i feriti sarebbero soltanto dalla pa:rte nostra - al ministero, in ogni ora e in ogni occasione, sono scarsi o non ci· sono affatto. Ministeriali incondizionatamente non ci sono neppure; epperò la prima e l'ultima tendenza si devono ridurre ad una sola: a quella che del ministerialismo dei repubblicani ne fa una quistioue cli opportunità. Questa tendenza si trova formulata saviamente in una circolare del Comitato centrale del partito repubblicano in cui si legge : « Il Comitato centrale del partito repubblicano, « nella imminente riunione del gruppo parlamentare « repubblicano, ed in seguito a talune pubbliche ma- « nifestazioni richieste, stima opportuno precisare il « proprio pensiero sull'attuale momento politico. « Il G_omita_tocen~ràle reputa di non poter delìbe• « rare circa l o.tteggiamento del gruppo cli fronte al « ministero, poiché una ùidìcazione Ùi proposito do- « o:ebbe essere il risultato di molti co~fficienti di tat- << éwa pa~lam_entare che sjtiggono al preventivo esame « defla Direzt"one del Partito ed il cui giudizio oa la- << sciato alla completa responsabilità del gruppo. » Nelle p.arole che abbiamo sottolineate c'è tutta la gìustificazione del contegno del gruppo parlamentare; e la condanna dì ciò che lo stesso Comitato raccomanda poco dopo. Infatti ìl Comitato; facendo suo il pensiero che Arcangelo Ghislerì ha svolto nell'Italia del popolo col suo _ben noto talento, consiglia la politica del do ut d~s;-m forza della quale in contraccambio dell'appoo-- g10 dato e da dare al ministero si dovrebbe ott~- uerne al~u?e riforme urgenti, e sopratutto queste: « Abolizione del sequestro preventivo in materia «: di ~ea!i politici e abrogazione dell'art. 58, capo V. «: dell editto 26 marzo 1848. « Abolizione degli art. 217 e 251 codice penale e « modifica degli art. 248, 394 e seg .. « Indennità aì deputati. « Cont;ollo assoluto _del Parlamento su qualunque ~ erogaz10ne del pubblico denaro. « Abolizione del domicilio coatto e consimili isti- « tuti. - Indennità alle vittime di arresti preventivi « non seguiti da condanna. « Rif?rma nella legislazione sui tributi a base pro- « gres~1v~, c?n totale e~cnzione dall'imposta dei co- « mum d1 prima necessità. » Queste riforme dovrebbero sostituire quelle che lo stesso Ghisleri ha chiamato con frase impressionante la G_odificazionedella libertà. (Ì Diremo schietto il nostro pensiero sulla sostanza· c)1e può essere contenuta nella frase. Intanto ci preme! rilevare che il Comitato avendo riconosciuto che! )'at!eggiame~to do] gruppo repubblicano dev'esserej 11 risultato d1 molti coej.fi.cierdidi tattica p0:rla7:1-entare. che ~luggo~oal preventivo esame della Direzione del· Partito -~ ~l cui giudi~io oa lasciato alla completa re-• sponsab1(_1ta del gruppo, noi non sappiamo vedere Sfa I a1t~t~r~1rl ~~rW are 'il consiglio sulle riforme da ottenere in contraccambio dell'app"ggio dato e da continuare, in forma abbastanza perentoria. Il Ghisleri e coloro che lo seguono, non si rendono un conto esatto della situazione parlamentàre, e credono che per ottenere le desiderate riforme basti che l'Estrema le domandi - che le imponga, anche, in nome del do ut cles- e che il ministero la contenti. La verità è alquanto diversa, ed é questa: sinistra costituzionale ed estrema riunite insieme non hanno la maggioranza nella Camera. Qualunque loro azione energica, che urtasse sovel'chiamente gli elementi reazionari e conservatori porrebbe il ministero in minoranza. Se la verificazione di questa ipotesi fosse seguita dallo scioglimento dela Camera e dalle elezioni fatte dal ministero Zanardelli-Giolitti, il consiglio sarebbe dei più savi e dei più opportuni. Ma si dimentica che di fronte ad un voto della Camera in senso conservatore, assai più esplicito di quello che dava la indeterminata indicazione in senso liberale che rovesciò il ministero Saracco, il capo dello Stato si manterrebbe nei limiti strettissimi dello Statuto, affidando il potere all'on. Sonnino o all'on. Pelloux. D'onde una nuova lotta, che non è detto che debba riuscire fa. vorevole alla causa della libertà come quella che s'impegnò coll'ostruzionismo, e ch'ebbe l'epilogo, glorioso per noi, della votazione del 3-10 giugno 1900. Ma, per dirla alla francese, le jeu oaut-il la chandelle? Vediamo. Era doveroso, era necessario perché si trattava di esistenza, di essere o non essere, impegnare la battaglia a corpo perduto contro il gabinetto Pelloux di forcaiuola memoria: Pelloux e libertà erano divenuti termini assolutainente inconciliabili. Sarebbe ingiusto - e questo sarebbe il meno - e sarebbe imprudente ed impolitico attaccare l'attuale ministero per ottenere, sulla ca,,ta, la codificazione della libertà, quando esso in fatto comincia a far comprendere agli italiani il valore e l'importanza della libertà, concedendone un uso, conforme a legge, conforme allo Statuto, ma che da anni ed anni agli italiani non era stato più concesso. Noi sappiamo benissimo che si possono citare alcuni atti ed alcuni abusi commessi dalle autorità politiche e giudiziarie, e che hanno colpito in particolare modo, ad esempio, il nostro carissimo amico Roberto Mirabelli; ma si dovrà riconoscere che questi atti costituiscono l'eccezione, che fanno anche meglio risaltare l'indirizzo generale seguito dal ministero con grande vantaggio del paese, e riuscendo a mantenere l'ordine pubblico, come non ci si era riuscito pel passato cogli scioglimenti, colle manette e colle fucilate. L'hanno constatato un pubblicista come Pio Schinctti e due deputati repubblicani come Gustavo Chiesi ed Ubaldo Comandini. Citiamo questi soli e non a caso: essi rappresentano in diverso modo la forte Romagna dov'è più viva la tradizione repubblicana. Ma se anche mancasse la manifestazione di questi insospettabili campioni dell'ideale repubblicano, la norma al gruppo parlamentare repubblicano, verrebbe dall'odio intenso dei conservatori e dei reazionari verso il ministero Zanardelli.-Giolitti. Spesso giova seauire di primo acchito una condotta opposta a quella dei nostri nemici, per essere quasi sicuri di fare cosa giusta ed utile a noi Ciò insegna l'esperienza. E nel 1 momento attuale avviene un fatto raro: sono antiministeriali decisi ed aperti molti che per abitudine, pe~ ! ! calcolo, per innato istinto servile furono sempre agh ordini di Palazzo Braschi. Lasciamo adunque che il paese respiri e che cominci a rieducarsi col Jatto alla libertà e non mettiamo, con leggerezza imperdonabile, in pericolo il poco che si é ottenuto da pochi mesi in qua, e che ancora

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