'R.IPIS'I.A.P O'POL.JRBDI 'POLl'I'ICv4 LE 1 TBFBB SCIENZESOCI.dLl 175 Alle elezioni del 15 Ottobre 1899, mercé l'autonomia lasciata agli elementi locali, e colla;rappresentanza delle minoranze e colle alleanze cogli altri partiti democratici si sono ottenuti grandi successi. Nel 1895 il socialismo aveva rappresentanti in 200 comuni; ora li ha in 300. Aveva la maggioranza in 65 comuni; ora l'ha quasi in 120. Aveva 900 mandatari;j ora ne ha 1200· circa. Il successo numerico sarebbe stato maggiore, se i socialisti con una prudenza che li 011ora,non avessero rinunziato a conseguire la maggioranza perché non avevano gli uomini adatti ad amministrare. Si ebbero dei rovesci dove meno si attendevano; nelle regioni nettamente socialiste, nel Centro e in Chaderoi. Si fece troppo a fidanza colle forze del partito da un lato; e dall'altro l'industria liberale si unì coi cattolici, e riuscì a trascinare il piccolo commercio e la piccola borghesia. Gli operai sono esasperati della sconfitta e si preparano la rivincita. Chi spedisce Lire Quindici alla nostra Amministrazione, riceverà, franco di porto, una collezione completa della Rivista Popolare (!893-96) diretta da Antonio Fratti. I.... forcaiuoli . lll arte In questi ultimi anni, di fronte al vigoroso germoglio delle nuove forme artistiche, rivelanti lo sviluppo dell'evoluzione etica, necessitata da un corrispondente complesso di condizioni sociali attraversanti la fase critica risolutiva, si ~ costitu~to nel ca~po letterario d'ogni paese - specialmente m Germama - un nucleo di misoneisti in arte, intomo al quale poi si sono venuti stringendo tutti quei detriti - a dir così - che nello sfacelo del vecchio romanticismo borghese la corrente nuova del pensiero e i nuovi orientamenti dell'estetica, integrantisi in arte nella così detta « arte obbietliva » - nel suo senso generico - avevano rigettati. Essi si sono stretti per l'estrema difesa in una convedticola conservatrice, esplicando nella loro stessa produzione letteraria - a tesi - e nella critica quello spirit_o reazionario,. che nel_campo scientifico, in generale, e m quello politico particolarmente, la stessa ragione efficiente dell'evoluzione socialfl aveva determinato nei suoi negatori: i quali, naturalmente, si sono schierati contro ·quella nuova forma d'arte, la quale più audacemente traduce la nuova tendenza e meglio ne sveglia le paure e vi attira gli attacchi con lo sventolìo di quel cencio rosso che é il suo titolo - per varie ragioni affibiatole - di cc Arte Sociale ». Però, in Germania l'ostilità é sempre proceduta cauta e coperta, per via di false pudicizie, di abilì concessioni dissimulanti l'insidia dialettica, e in ogni caso esplicata in nome della dignità, della libertà - vedete un po'! - e ?ella se:enità dell'arte .. Bisognava vederli come si picchiavano 11peLto, quando qualche avversario acuto li rimpr?verava .di_dare i_pocritalll:ente 1~ veste di preoccupazione artistica a ciò che_ m essi era unicamente preoccupazione politica. Mai più! - essi rispondevano - si può essere in p~)litica più socialisti di voi e conservatori in arte .... Ma ecco eh~ un incauto ~rmigero della chiesuola (1), traendo occasione dalla famigerata << lex Heinze » vien su con un opuscolo bilioso quanto inconcludente ~ sma- ~cherar.e. il tondo di quella ostilità coperta, a rivelarne 11 vero s1gmficato e le precise intenzioni, come il reale movente, attaccando l' « arte sociale». Questa rivelazione sincera quanto baldanzosa, costituisce il merito - l'unico - dell'opuscolo ; il_quale, se non avesse quello, potrebbe ben meritare d1 fii11re la sua inutile vita sul banco di un prosaico pizzicagnolo di Lipsia. (i) J. Grimm: Die Ge/ahr. H. Kenger, Leipzig. 1900. Il Gri~~ comii:icia ?Ol ri~olgere un prezioso suggeri- ~ento a1 t1morat1 pudibondi ?e} Centro germanico.« Voi. v1 preoccupate - .e non saro 10 a darvi torto - della scollacciata arte, afrodisiaca e corruttrice. Ma la vostra nau~ea. d~vr_ebbe.sping:ervi in una più urgente orbita di leggi d1sc1plmant1 la licenza artistica ove essa avesse campo di _de~tarsi dalla cognizione di quella malefica scuoi~ artistica, la quale, facendosi eco fomentatrice delle idee rivoluzionarie più scapicrliate ed assurde confessando nel suo stess? t_itolo di <~ arte sociale » 1~ pare_ntela s,tre_Ltac_ol socialismo, ~oncorre con questo a mmare 1ed1fic10sacro della.fam1glia, la religione di Dio e _della Pftria, la ill(!ra!e .._..m__una parola, l'ordinamento etico dell attuale soc1eta, m c10 che ess,) ha di più buono e di più bello ». Non b?st~ questo passo, forse, per rivelare di qual n~tur~ s_ia J ostentata preoccupazione di questa schiera d1 art_1st1,che fa capo all'aulico vVindelbrach, la preoccupazione vantata per puramente artistica in nome dell'estetica? In verità il movente è chiaro ed è unico: fare anche della questio~e. artistica una questione politica, confidare nel patroc1mo della Pubblica Sicurezza il proIungame~1to di _quell'agonia e la dilazione di quella morte, che l evoluz10ne fatale delle cose ha inesorabilmente decre~ata per l'ormai decaduta arte borghese, come per t~tt~c1ò che ha troppo e malamente vissuto nella societa umana . . Le accuse che il Grimm formula contro l' « arte soc.iale » potreb~ero riassumersi in questo modo: obiètt1ve ~ soggettive, come lo !tesso Grimm si compiace defimrle. L' « arte .sociale » vive di vita effimera e precaria: ~ssa>~on risp_o~de ad una vera e duratura tendenza del1a11;biente ~pmtuale co~temporaneo, ma vive soltanto nell ab~rraz10ne patologwa di pochi cervelli invasati dalle nuove idee. Questa, pel. Grimm, è un'accusa obiettiva (?). A questa accusa, che rivela la cecità voluta di chi la formula, qu~ttro_ anni or sono aveva già risposto brillantemente 1~R1chard (1), quando - a proposito della rappres_ent~z1one del « F~rvaal » di Vincent d' Indy alla Mo,!naie d1.Brux~lle.s (d1 una poderosa azione drammat1co-mus1c~le, 1Sp1rata, nel soggetto, al radioso sogno della pace urnversale; e nella parte musicale attacrliata ma~strèvolmente sui concetti d'arte, propugnati ed ~splicat1 dal vVagner nella Tetralogia dei Nibelungi) - affermando_ che quel dr~mma avrebbe segnato un'epoca memurabile nella storia dell'arte conchiudeva il Richard : ~ Sì, noi lo. salutiamo ?O~ ~1{tusiasmo e ~on fede, (il Fervaal) poiché esso c1 s1 rivela come un indice sicuro del nuovo orientamento del pensiero umano e della fase che, maturala dalla precedente evoluzione artistica· si delinea nell'orizzonte dell'arte col nome di « arte 'sociale ». E quest'orientamento noi lo vediamo noi lo seg_uiamo e, r:ioi lo sentiamo ogni giorno, in ogni produzione dell _1ngegno um_ano, ~ome una riprova del postul?to eh~ d~c~: - L'etica é ia traduzione (artistica, scientifica, grnnd1ca ecc.) del p~nsiero collel tivo, contempo- ~aneo ?Ila sua fas~ pres~ m esame. E' innegabile che 11pe~s1ero C?llett1vo odierno graviti sulla cos'I detta q1!estione sociale.... Perciò, se l'Arte - com'è innegab_1le- è una branca dell'etica; essa è nella sua missione, qua~do - C?me avviene - si rende interprete della quest10ne soCia]e e prende essa stessa il titolo di arte sociale. Essa é dunque nella pienezza della sua missione, non è dunque effimera; quanto a!L-1s.ua caducità certamente essa, l' « arte sociale » (1),non sarà eterna e' vivr-à finché la fondamentale struttura sociale d'onde deriva attraverso la serie di condizioni effi~ienti intermedie sarà tr?sfor~ata. Perciò - mio povero Grimm - se gli am m1rator1 dell'arte sociale sono i socialisti questi - ve-- dete un po' stranezza del caso! - sono' d'accordo con voi n~ll' invoc~rne. la scomparsa! .... . ~ dice eh~ ~I Gru~~' in seguito, cade in una contradiz10ne quasi rncred1~1le allorché, respingendo assolutame11:te-_ n~lla _creaz10ne dell'opera d'arte - il libero arbitrw del! artista, afferma che quest'ultimo ubbidisce al realizzarsi della legge etica evolutfoa, della quale verrebb~ ad essere poco meno che un meccanismo d' integraz10ne. (1) Un drame soeial in « Revue Socialiste>) XXIV. pa, gine 558. 1897.
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