Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 2 - 30 luglio 1899

'R.,I'P"lSTA'POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Fra gli studenti vi sono commessi, tipografi, muratori, sarti, telegrafisti, cuochi, minatori, fabbricanti di strumenti di precisione, ecc. ecc. Vi si dà un nutrimento semplice ed igienico : colezione alle 7, pranzo all'i;na, il the alle 4 o alle 5, e la ceoa alle 9. Le bevande alccoliche non sono tollerate e vi è un regolamento severissimo contro il giuoco e il linguaggio scorretto. Ci si domanda: Ed i padroni presso cui lavorano gli operai pensionati ? In molti casi dànno un permesso speciale. Essi si sentono abbastanza interessati al movimento per conservare il posto agli operai, sperando di vederli ritornare più intelligenti. In altri casi è l'operaio che rischia l'avvenire p r assicurarsi uoa istruzione. Scopo dei fondatori è stata la speranza di introdurre nella classe op raia una leva per imprim~re al loro lavoro una maggior larghezza di vedute ed una percezione più artistica. Si ~spira a far loro vedere che è possibile rivestire il loro lavoro di dignità. Era questo l'ideale di Rus,kin. Gli stranieri son i benvenuti a Ru,ckin Hall; i fondatori desiderano che questa sia l'istituzione educativa più cosmopolita dell'Inghilterra, se non del mondo intero. Ed ora, dopo aver dt.:tto dello scopo del collegio, qualche particolare sul locale e sulla cerimonia dell'inaugurazione. È situato alla strada S. Gibe, 14 - ll più larga e bella di Oxford. La casa è grande - era prima locata al collegio di Baliol - e fu l'abitazione del quinto duca di Marlborough. Rusckin s:esso fu un assiduo visitatore di quella casa quando vi dimorava il Prof. Green, dell'Univesità. Vi è uoa gran sala di lettura, una bibliote:a, un refettorio, una sala di ricreazione• fumoir, oltre molte camere da letto, uni cucina, una dispensa, ecc. Vi è inoltre un bel giardino dietro la casa. La cerimonia dell'inaugura done eb'.:le luogo nel magnifico municipio d'OxforJ, il 22 febbraio 1899 (giorno dell'annivers1rio di Wdshiogton). Una folla imm.nsa v'assistette. Il presidente fu il Prof. York Powell di Christchurch. Nella strada uanvi numerose delegazioni rappresentanti diverse organizzaz:oni operaie di tutta l'lnghilt~rra. Il numero dei sindacati (gli unici per i quali l'Inghilterra vive, dice Rusckin) rappresentati alla festa fu di 400.000. Di più molti a 'tri sindacati acierirono per lettera. I colori na ion ,li inglesi e americani orna vano le stra ie e gli edifi..:i e gli inni nazionali dei diver5i paesi furono suonati sullo splendido org,100 dal professore di Ruscki n H .111. Nel discorso inaugL1rale York Powdl di ;se Lhe l'Università d'Oxford non era mai stata senza generosità a rigu1rdo dei nuovi ideali. Essa lt giudicava all'opera; è ciò quel che desiderava il fondatore del collegio e i suoi aiutanti. Essi domandano, continuò l'or1tore, un giudizio imparziali! e un po' di simpatia, della quale Oxrord cèrtamente li assicurerebbe. C. A. Beard fece in seguito u ì discorso commovente agli studenti, scongiurandoli « a ricord,rsi che non vi è altra rie- « chezza che la vita, la vita che compr<!nde tutte le potenze « dell'amore, della gioia, dell'amm razione 11. Egli si appoggiava sul fatto che gli occhi di tutti coloro che diffidano degli operai sono fissati su loro, e che la loro azione, il loro modo di vivere, determinerebbero la sorti! di Ruskin Hall. In seguito, fra nn tuono di applausi, il fondatore Wrooman si alzò a parlare e fece un discorso che fu un capolavoro di eloquenza. Per più di un'ora affascinò l'uditorio. Nessun segno di divergenza si manifestò in tutta la festa, e quello che è un fatto da notare è che, in certi circoli accademici !.!:1'opposizione all'o?era e dubbi sulla poss:bilità di menar:a a cC'mpimento erano stati fatti. vVrooman disse che quando s'imbarcò per l'Inghilterra molti amici cer arono di dissuaderlo, dicendogli che non potea r;uscire a c.1u;a della mancanza d'entusiasmo nel temperamento inglese. Al suo arrivo ad Oxford ebbe l'assicurazione da persone molto erudite e rispettabilissime che non vi sarebbero state s:mpat'e pel suo progetto, che non avrebbe trovato un solo studente, e molte proposte scoraggianti. Rimpiangeva di Don sapere i suoi oppositori in quella sala per farli ricredere mostrando loro tutta la gente intervenuta. Fra le lettere pervrnute a Rusckin Hall, più d'un migliaio erano di giovani inglc:si che dichiaravano essere la loro maggiore ambizione, di guadagnare una potenza di parola capace dt metterli in grado di comunicare ai loro simili le loro aspirazioni e le speranze per l'umanità - pur restando attaccati al loro abituale lavoro manuale. Dall'altra parte dell'Atlantico gli avevano detto che gl' Inglesi ricevono le idee nuove solo in modo graduale, ed egli desiderava affermare a tal riguardo che n;:ssuna nazione avrebbe potuto rispondere con più entusiasmo ai suoi sforzi per onorare il nome di un grande. Per mio conto, quando in qualità di segretario del Consiglio dei sindacati d'Oxford (Trades and Labour Concil) fui posto in rapporto con M. vVrooman, confesso che la sua idea mi parve troppo utopistica per essere abbracciata con entusiasmo dagli operai in generale, ma ho la felicità di vedere che erravo. Come prova dc:bbo dire che il prog<!tto fu subito approvato e acclamato dalle di verse organizzazioni operaie, e tu ufficialmente sostenuto da esse. Sono oggidì appena sei mesi che i signori vVrooman e Beard hanno posto piede in Inghilterra, e ciò che hanno compiuto è assolutamente mer.1viglioso. Per la perseveranza loro e il loro indomabile coraggio, Ru<ckin Hall, è un fatto compiu:o ed una fionda istituzione. Nessun progetto di John Bull avrèbbe potuto giungere in porto in sì poco tempo. L'America ha fama d'essere il semenzaio delle subite realizzazioni d'idee ; che che ne sia, son degli Americani che ci hanno dlto il primo collegio di operai, ma è agli operai ddla Gran Bretagoa e d'altrove che spetta il compito di procurargli un'esistenza lunga e fruttifera. RIVISTADELLERIVISTE Necessità di un programma. Non è vero che il paese sia apat~, che si disinteressi dalla politica quando questa sia elemento di progresso. 11 p iese aborre l'alchimia parlamenure ; domanda un governo conscio e sollecito dei suoi bisogni materiali, e anche morali, ed è disposto ad accoglierlo da qualunque parte gli venga. Nessuna promessa è stat1 mantenuta, e, molto peggio ancora, spesso gli atti, le: in; enzioni del governo e del Parlamento si sono manifestati affatto opposti ai bisogni el alle aspirazioni della nazione. I tristi foti di maggio hanno mostrato la necessità di tutto un programma per cui la presente situazione si possa gradatamente modificare. Invece l'opera legislativa di un intero anno fu affatto sterile; il governo mostrò di non avere noochè un programma, uoa sola ide1 netta e chiara. Gli uomini che si sono palle 5giato il potere sino ad ora, non possono aver la fiducia della mzione, perchè è per le loro opere, pei loro errori, pei loro armeggii pe ·sonali che il paese è stato con:iotto a tristi pass\ e eh<! il reggimento parlainentarè è scaduto nell'estimazione de\le popolazioni pei tristi frutti che ha dato. Occorre, dunque, correre altra via, e concretare un programmJ, su cui il paese dovrebbe esser chiamato a giudicare nelle elezioni gener..tli politiche, per mmdare alla Camera una maggioranza forte, e fortemente risoluta per so;tenerlo e p. r farlo trionfare. Le opposizioni dovrebbero contrapporre program ila e p·ogramma, e si avrebbe allora una divisione logica delle parti politiche. St!nza la luce di un programma continueremo a bordeggiare inutilmente, fiaccacdo le energie, lungo una costa che non è libera di scogli, e perciò di pericoli (L'Economista d'Italia, 16 luglio). 'IJ... n!el Halèvy : La casadel popoloa Bruxelles. D.:lle tre o quattro forze che spingono l'Europa ve·so l'avvenire misterioso, la più nuova e la più strana, è il Socialismo di cui il tri,>lice carattere, econom:co, pol,tico, rdigioso, sconcerta lo storico e l'astrologo politico. Che lo si detesti o lo si ami, il Sociali,mo esiste, e per combatterlo o per servirlo b:sogna conosct.:rlo. In nessuna p1rte è più fortè ed interessante come nel Belgio. Nel 1874 due sociali :ti militanti s'incodrarono a Gand e videro cvn dolore il p. rtito spezzato, gli operai scoraggiati o scettici. L'uno, Van Beweren, era imbevuto ddle idee tedesche ; l'altro, Poi Dewette, rito~nava dal!' America dove aveva ammirato le organizzazioni pratiche degli anglosassoni. Insieme a Edoardo Anst:e'e riuscirono ad aggruppare un piccolo numero di amici, e si comunicarono le loro espe• rienze, e cercarono trovare una formula nuova. Poi Dew, tte propose di f.ir dormire un po' la teoria e di en:r.,re nelle organizzazioni operaie, e bisognò risolversi. Dopo vari tent:.tivi per trasformare una panetteria operaia, fu fondata, con 77 lire e 7 5 centesimi, la società del Vooruit, che cominciò a Yeadere subito il pane. Gli uni dubitavano, gli altri speravano poco, ma Anseele aveva la fede, e Anseele, che univa la fiamma aro• stolica alla finezza commerciale, finì col trionfare : questo aggruppamento sociale, a base economica, riuscì al di là di ogni speranza. Nel 1892 gli associati erano 5000 e i benefici di un semtstre giunsero fino a 178,000 lire e la cifra degli affari a più di 920,oco lire. Ma la macchina ha altre ruote. L'operaio indifferente che s'affilia al Vooruit solo perchè i compagni lo spingono, alla fine d'un anno diventa un entusiasta. È fiero della

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