l [ RIVISTA POPOLARE DI POLITTCA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 223 il bilancio! - ha gridato il Presidente del Consiglio come se si trovasse in piazza d'armi al comando di un reggimento; - e all'avvenire ci penseremo. La minaccia dello scioglimento è stata fatta in modo brutale, soldatesco. Vedremo più tardi come l'acco 6lieranno i deputati; e vedrà, forse tra breve il plese, come potranno essere militarizzati gli elettori! LA RIVISTA, ILNOVPORIMADT'OITALIA Ne la prima metà del secolo nostro, quando la povera Italia era ancora divisa in tanti staterelli, il buon Gioberti si affaticò a dimostrare nel suo pregievole libro sul primato morale e civile degli Italiani, come questi contassero qualche cosa nella storia, e come la loro patria, e per la giacitura sua propria, e per la feracità del suolo, e per la potenza intima, fosse in condizioni di potersi dire autonoma a preferenza di qualunque altra nazione, e quindi avrebbe potuto, come già altre volte, conseguir(il primato fr~ i paesi civili. Quel libro fu tenuto in gran pregio a quei tempi e, a quanto ne dicono, molto ha contribuito a preparare quell'unità della patria, che fu la cura precipuo dei sovversivi di allora. Fatta la patria, il libro del Gioberti non fu dimenticato e, abbenchè non si sia seguita da pedanti la via indicata dal filosofo, non per questo il primato non si è raggiunto. Di vero, grazie alla accortezza ed intelligenza dei vari governanti succedutisi fin oggi; grazie alla 11. oralità, allo spirito di sacrifizio, all'interesse al bene della patria delle nostre classi dirigenti; grazie ancora all'energia, alla rettitudine, ali' amore interessato per gli umili di chi sta più in alto, siamo i primi in molte cose. Ma non basta asserirlo, bisogna anche fornire la dimostrazione del nostro primato, e comechè nessuna dimostrazione è migliore e più esatta di quella che sorge dalle cifre, è per questo che ci siamo proposti di raccogliere qui alcuni dati statistici, che servono a dimostrare il nostro assunto. (1) Ecco per prime alcune cifre, che si rivelano dalla prolusione, letta il 6 dicembre 1897 dal prof. Federico Flora nella R. Università di Genova e che dimostrano c0me gli Italiani, meglio che qualunque altro popolo civile, sieno proclivi a sacrificare la loro ricchezza privata al bene p•1bblico. Stati - Italia Prussia Austria Francia Inghilt. Belgio Confronti internazionali fra la ricchezza e la spesa. (2) Ricch. priv. - Spese pubb. - Rapporto propor. per abitante fra spesa e ricch. 1.760 54 1132 2.833 71 1140 2.642 59 1(45 5.922 87 1168 6.430 S3 1177 5.600 57 1198 ( 1) Parecchi dei dati di cui ci serviamo furono altra volta pubblicati dalla Rivista, ma crediamo non sia vano il ripeterli raggruppati per lumeggiare il rapporto che corre fr,1 gli uni e gli altri. (2) Per economia di spazio tralasciamo in questo come nei E supponendo che gli abitanti posseggano tutti una eguale somma di ricchezza ragguagliata a 10.000, si ha il seguente quadro per le spese sopportate dai cittadini nei vari stati. Italia 307 Francia 147 Prussia 252 Inghilterra 130 Austria 224 Belgio 102 I lettori che volessero rendersi ragione completa della proporzione fra la ricchezza privata e le spese d'ogni genere dei principali paesi, potrebbero leggere utilmente l'interessante studio di Tito Canovai pubblicato nella Nuova Antologia del 16 novembre. Pc:r quelli che non avessero la comodità di consultare l'autorevole rivista diamo qui alcune cifre che rileviamo dai quadri pubblicati dal Canovai. Imposte Spese militari Debito pubb. OJO della ricch. priv. Italia 2.33 0.70 1.30 (1) Ausr. Ungh. 1.90 0.48 0.76 Francia 1.26 0.40 0.45 Germania o.8 5 o 42 0.29 Ioghilterra 0.85 0.40 0.25 Belg·o 0.57 0.14 0.33 Come s: rileva le spese militari ed il debito pub· blico assorbiscono, come osservava il Flora, oltre il 77 010 delle imposte. Ecco ancora uno specchietto, che ci da il Canovai, basandosi sul reddito della ricchezza pri-. vata stabilita in ragione del tasso del debito pubblico. Spese Spese lmposte 01• militari 01° deldeb.pub.o\ 0 Italia 43.17 12.83 24.16 Aust. Ungh. 47,75 12,00 19.13 Francia 38.71 12.38 13.82 Germania 21.03 10.30 7.17 Inghilterra 21.9 5 10.38 6.38 Belgio 11.76 2.91 6.85 In conferma di questi calcoli il Canovai cita anche un quadro del Delivet. Il debito pubblico importa una spesa del 5.40 01° (al netto 4-0 I 01°) in Italia; del 3.28 in Francia; del 3.90 in Inghilterra; del 4.04 in Germania; del 3.98 in Austria; del 4.8 5 nel Belgio. Da qualunque punto di vista si guardi, con qualunque calcolo, noi siamo sempre i primi. E si noti che in queste cifri! non figurano i tributi locali, che da noi sono più alti che altrove e ascendono a 6 5 5 milioni. Sommati anche questi si ha un carico tributario di 61.75 per abitante, che rappresenta il 3.5 5 0 \ 0 della ricchezza privata. Vilfredo Pareto, nd suo secondo volume del Corso di Economiapolitica, calcola che l'artigiano inglese paga per tasse di ogni genere appena il 4 .85 °[o del suo reddito, mentre quello italiano paga il 23.9 °[o Il Pareto stibilisce il reddito di una famiglia di operaio inglese in L. I 91 5 e di quella di un operaio italiano in L. 1380, wentre i salari settimanali sono rappresentati da queste cifre eloquentissime, che dobbiamo alla cortesia dell'on. Colajanni. quadri successivi i paesi di minore import.oza politica quali, l'Olanda, la Danimarca, la Svezia ecc., sebbene i piccoli Stati con le loro statistiche migliori dimt strino .che val meglio tsser piccoli e sani che grandi e malati, e potrebbero ancora ponar,i a delle osservazioni poco benevoli sulla utilità dogli esl!rciti r~,manenti. ( 1) Al netto 1.11 O(O
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