Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - annno III - n. 21 - 15 maggio 1898

RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOCW,l 303 correre dietro agli episodi, agli incidenti occasionali· trov~rc: in loro una causa occasionale. Ma poi ben si capisce ,-c~e- questa n ,n basta a spiegare _una sommossa che s 1111~1caol pretesto d1 una d1aiostraz1oae patriottica e. non, st f~rma che davanti ai _solda~i a:campati per le vie. E ti malessere ltm1Jo,la d1sa/fq1onedel Governo il rancore partigiano, conc:ntrato ne!Ta' mbito de1Jliattriti '10cali, sono la miseria economicae la lristez_za 0 morale che, a un cerio punto, cerca110il primo sfogo che lorn si presenta davanti Questa volta, per tutto il Mezzog·orno il fatto è uguale: soltanto ha un movente pr<!ci~o: Il_ rin :aro dd pane. E' la fame che eccitatutti gli istrnli di rivolta staunanti da armi. E la _manifestazionee pura?iente istintiva;° allo sia/o primordiale; s1 sfrena con/ro il Comune. Non c'e -iucorauna idea politica che guidi le ma,se. Il che sembra meno o-rave ~d è. invece, wavi~si~o; perchè att~_sta ugual~ente 1 abbassamento 111 cui vivono le popolazioni e quello cui è venuto il sentimento dell'aut0rità. Appunto per ciò occorre, quindi, con;ervare l'urdine cronologico. di queste recenti manifesta doni: esse partono dal Mezzogiorno come uno scoppio quasi involoatario di un malesseri! cronico. scoppio determinato od occasionato d,lla miseri1, e tentann di allargarsi dove il malcontento pel _nuovo disagio si acc'-mula colla preparazione sovversiva. È necessario aYer presenti così i fatti, nel loro ordine v~ro, perchè es;i attestano _delle varie c:iuse di perturb::- z10ne profonda che aog,,sciano la penisola. l 'erchè non è il momento di fare piccole e acide polemiche di persone e di incidenti parlamentari. La cosa è ben piu grossa, non perchè si debba temere 1 irrompere della rivoluzione, noa perchè si debba dare ao-li avvenimenti una importanza diversa da quella che hanno. e. che ver~me~te è la piu grave: essiattestanouna si/11111..1.oudei. d1sag10d, i t11alcont_entdoi,sfiducianelle ìstittl'z._io11i; d~sa~10,malcontento, sftd1!c1ac_he acquistano,secondole regioni, diverse facce, 1n.od1diversi, ma dei quali la siunifica1..io11re_ùnanesempre una, sempre la stessa: che lo Sfato appar~ _p11i 1111 peso che u11,tgnram,.ia a molla parte dei cittadini. Si è fatto, d_ai,nos!ri uomini parlamentari, troppa fida?za sul_lf v1rtu d1 rassegnazione dd paese, cui si è chiesto pm che non potesse dare: si è andato avanti troppo a tentoni se~za av_e~c~n criterio preciso, ubbidendo soltanto ~Ile. 1mpos1Z10~1d. elle maggioranze, sotto mettendo le rag1?m della polmca a quelle del bilancio e queste alle es1i:;enze della Camera. ::,i è organizzato m~l_e uno Stato; 1mpo'.ente a raggiungere cos\ la gloria m1htare che la prospenta economica e la vio-oria intellettuale. Tutti questi .errori ingrossano c.l.'tempo, in· g:ossano, sopra tutto, perchè gli effetti ne diventano giorno per giorno più p.:rniciosi e più pericolosi. Il giorno 5 maggio protestando contro il arido: 'IJai ! dai I al socialista aggiunge : 0 C'è, d~nque, nell'ambi~nte morale, politico, ec.onomico dell~ pe_msol_a 1~ prep~raz1one adatta perch~ i partiti extra cost1tuz1onah s1 formmo e prosperino. E sfido a negare che questa preparazione non ci siJ ! Col s_istema fina_nziario_si so~o rese _scontente la piccola P:opneta e la _piccola. rndustna - c10t le grandi magg10ranze - ; s1è cresciuta una burocrazia apata o torbida• una magistratura di cui l'autorità è ogni gie>rnodiscussa'. una scuola che non ha irradiazione intellettuale· un~ Camera che, da cinque anni, lascia in istato d'acc~sa sè stessa, demolendo buon numero dei suoi uomini senza v~nir_e.a una_ risoluzione che acqueti il sentimen{o della gmst1z~a. Pm, per colmare la misura, da due anni stagna, mag_an !1011confessata, nel sangue d.,gli italiani la me- ?1ona. d1 Adu~, de)la delusione. dell~ sconfitta. Nulla piu rntorp1da la vita d1 un popolo che I rndolenzimento dello schiaffo ricevuto. . E_ con tutto ciò, si può dubitare che preparazi,Jne non Cl Sia? Ebbene, quando questa lunga, dolorosa, sciao-urata preparazione pro_duce uno scoppio, piccolo negli ~fletti; quando un ordmamento messo assieme malamente si mostra attaccato da un urto gagliardo, allora si crede di uscirn.e levando in aria, il grido di « Dai al socialista! ,, Rincalza il 6 : P'.o_curiamo di riassumere il giudizio, l'impressione, la anal1s1 fatta appunto dai giornali circa i tumulti dei giorni scorsi. Tutti concordi : i tumulti, nella grandissima mao-o-ioranza dei .casi,. non hanno origin~ nè carattere politico. Dove,. mfam, t'.ovare la. mamf~stazione d'un partito che .abbia preordm~to quei moti che si stendono per quasi tutta la maggior lunghezza della penisola, e come per ?1~ditat? diseg?o,_ non si riproducono proprio i'n quei pa<'Sl.111cm _le faz1om sovversive hanno la maggioranza. E poi, per nannodare una rivolta politica ci vuole una parola espre_ssa, un pensiero comunicato, una falange nota che guida : ora parole, pen~ieri, falange, tutto è man~a~~- Se 111; vuole -. e s, mbra_inutile - una prova? In S1c1ha, nel 92, scoppiarono dei moti: ma a torto o a ragione. ~i sapev.1110, si indicavano i capi, si segnalava la prepara21ons: pre~_ed~ntent-i Congressi, nei Fasci, nella propaganda del sociahs~o. Ma a Foggia, che cosa appare? Il tumulto anommo e collettivo, feroce e nella sua _f~rocia incon~ludente. E a Bari? Forse un partito muntc1pale. E a _Mwe_rvino-tl'Iurge dove una popolazione uscente dalle cenm?me _dtl santuario, accumulata per un d_e;·ot? pellegnna~g10, :rnnov~ ass~lti, uccisioni, pervers1ta d1 lotte med10evah, a M1nerv1110-Murge chi è che . ~ 1) ' orgam~z:i. otremmo proseguire nella enumerazione: ma è 1uut1le, tan:o la cosa non è controversa. Tutti, infatti, sono co?cord1: nessuno mostra, o, se non altro, ha mostr_ato_d1 _dubita:ne al pri~o momento: più di un tumulto, ne, g1orm scorsi, è s ·oppiato un tumore infettivo cresciuto nel smgue della penisola. Data questa _constatazione, unanimamente i giornali h_anno Yoluto ricercarne le cause, e quasi tutti hanno npltuto _: - La miseria, il rincaro del pane; poi la mancanza dt lavoro, l'eccessiva o-ravità del sistema fiscale l'improduttività di molte dell~ nostre terre per effetto dÌ quel sistema. . _Questo il giudi_zio, questa l'impressione, questa l'anahs1 spontanea e smcera. Trovate uno che non abbia sentito come le difficoltà della situazione po_litica ?on derivino principalmente, diret~amente da_lle d1ffico)ta economiche del paese. E quest~ d1fficolt_à,ripeto, provengono per gran parte dalla mama tassatrice dalla quale sono stati invasi i nostri finanzieri parlamentari, incuranti delle necessità della produzione. , Sopra&gi~nti i ~at~i di Milano Don Cbisciotte perde l ordrnaria 1mparziahta; e non ce ne sorprendiamo. No~ l_a pe:de,_ però, il prinettiano Corriere di Napoli, ,1 cui d1rètcore CantJlupi si eleva al disopra delle meschin~ g~re parlamrntar_i, ed il giorno 8 dopo avere ne, g1orn1 precedenti esaminata con OIH'Sta e intelligenza le cause dei tumulti - tira la somn~a con un articolo, di cui riportiamo questi bra01: Facciamo la somma di tutto ciò ch'è successo in Italia negli ultimi giorni; teniamo conto, non solo della estensione dei tumulti, 111:1 del carattere di estrema violenza c?' essi hanno assunto qua e là, da Molfetta e Minervmo Murge a Fi0 1ine e a Firenze a Pavia e a Milano· n?n dimentichian~o che la rapidità dei mezzi d'informa: z10ne e d, traspo~to_ren le ~ra molto più facile quello che un tempo era cosi difficile: il provvedere con mezzi adatti alla tutela della pace pubblica. Parlereste voi ancora di d_i~ordini? O non piuttosto ricorrerebbe il vostro pensiero alla celebre replica del duca di Liancourt? E il momento piu grave che il nostro paese abbia attraversato; ed è il piu grave perchè vi si vanno scon-

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