Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 11 - 15 dicembre 1897

RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZE SOCIALI sulla portata e sugli effetti probabili da essa prima di introdm-la. Fondamento di tutti i sistemi giuridici moderni è il principio dell'rguaglianza giuridica. Il volo plurimo vi si uniforma? Nella manirestazione esterna esso è 1111 privilegio, perchè cifctlivamcnte, al momento del· l'elezione v' ha chi dispone di uno e cbi di più voli· Con ciò non si viene però ancora alla conclusione che esso è contrario all'eguaglianza giuri(!ica, giacchè non può dirsi questa violata quando al verificarsi di certe circostanze di fatto la lrggc sia uguale per tutti. Però a che si abbia la vera eguaglianza giuriclica un altro requisito è essem.ialc cd è che la legge per l'acquisto o la dircsa d'un diritto deve porre tutti i cittadini nelle medesime cot1dizioni di potenzialità iniziale e non creare essa tessa arbitrarie disuguaglianze. Ora quella (lisuguaglianza maggiormente arbitraria di cu.1ellaelle Ila per base la (lillercnte potenza economica? E d'altra parte come può seriamente dirsi che un pove1·0 è posto in egual grado clipotcnzialitù iniziale di un ricco per l'acquisto ad es. di due voli supplementari? Nel i\lanifesto prog,·amma del presidente del Consiglio, il voto plurimo è promesso solo per le elezioni dei consigli degli enti locali. Si vuole con esso ,:aggiungere nelle amministrazioni locali il duplìce fine di dare prevalenza nel corpo elci torale amministrativo ai più capaci e ùi migliorare gli amministratori. Ma purtroppo è inulile illuclersi: il malessere che invade tutta la nostra Yita pubblica ha la sua spiegazione e connessione logica nelle attuali condizioni sociali. Yano è quindi cercarne il rimedio, come mostra di credere il Presidente del Consiglio, in una riforma del sistema d'elezione: E dico mostra di credere, percllè lo scopo che J~gli vuol raggiungere è ben cliverso; cd è quella di cscÌmlcrc i partili estremi llallc amministrazioni locali. Già esso appare a(lornbrato 11elmanifesto là dove si dice che il voto plul'imo si \\ reso necessario, anche perchè chiara appare la tendenza degli enti locali a trasformarsi poco alla volta in palestre di lotte politicllc olfrenclo così nn diritto di asilo agli avversari delle istitozioni. A parte elle tale scopo è cmi11entemc11Leanliliberale ed antricoslituzionalc; perchè ogni partilo, fiuchè si mantiene nell'orbita clclla legge, deve poter' liberamente esplicare la propria attività, il Presidente lici Consiglio sembra aver dimenticato che in Italia fra i partiti cxtracostituzionali v' ha pure il pat-tito cattolico che probabilmente guadagnerebbe dall'introduzione di un sistema cli voto plurimo. Il Belgio informa. La Camera eletta colla nuorn legge del 1892 riuscì composta per 8112 di clericali 3Jl2 di socialisli 1112 di liberali. Fondato è clu11quc il timore che risultati simili si avrebbero anche in Italia. E le conseguenze ne sarebbero più disastrose, perchè in Italia il parlito cattolico è anche un parlito antinazionale cd antiunitario, anzi l'unico partito antinazionale cd anliunitario. Per evitare così un chimerico pericolo socialista si ca(le nel pericolo clericale ben altl'imc11ti positivo e sicuro. In massima quindi (leve il voto plurimo rcspingersi. Tuttavia è certo degno di studio se veramente potesse portare qualche ulite risultato nelle elezioni elci consigli drgli enti locali, per il carattere prevalentemente amministrativo ckllc loro funzioni. Si potrebbe vede1·e cioè se non potesse combinarsi con un sistema (I' imposta progressiva, per mocto che al diritto maggiore corrisponclesse anche l'onere maggiore. Certo l' iutroduzione nuda e c1·uda del voto plurimo nella nostra legge comunale e provinciale ralforzereblJe molto nelle rappresentanze elci Consigli locali le classi abbicnt i; e cliverrebbe quincli pericolosa la facoltà discrezionale accorciala (!all'art. H. l n. H della legge Commwlc e Provinciale al Consiglio Comunale, di scegliere cioè per sopperire alle spese, fra i cespiti (li rendila indicati dall'art. -147. Poichè è umano che il Consiglio se composto per la massima parte di abbienti, tl'n(lcrù acl alleviare le imposte che colpiscono più spccial11iente le classi abbienti, ccl a gravai·e invece la mano sui non abbienti mediante le imposte indireue e più specialmc11ce lll<'diantc quelle sui conSttmi. Con un sistema cl' imposta progressirn l'inconveniente sarebbe eliminato. Dr. ALFREDO POZZOLINI. Il Re IL RE è una splendida open d'arte e di politica insieme di B. Bjorseson, il celebre scrittore norvegese. Di essa parlò già nella Rivista il nostro G. Paratore, e fu appunto l'articolo che questi le dedicò, che invogliò F. Fontana a farne una traduzione italiana. IL RE, tradotto da F. Fontana, uscirà dunque in bellissima edizione fra poco e verrà spedito raccomandato; franco di Jpesa - per sole L. 1,25 a coloro che ne faranno diretta domanda alla ditta editrice, mentre dai librai verrà posto in vendita a maggior prezzo. - Dirigersi: Fo11ta11a-:Jifondaini - Corso Venezia, r 3, :Milano. LA GRECIA PER IMBRIANI La Camera elci clcputatl neIla prima sua seduta ebbe comunicazione ctelle climissioni mandate eia Matteo Imbl'iani. Alla sua squisita clelicatezza il Presidente clella Camera, l'on. Di Rudinì, e molti altri oratori, senza veruna clistinzionc cli colore politico, risposero con un ordine tlcl giorno, che rimarrà quale prova luminosa clell'nmmirazione, elle sempre e dovunque sa suscitare chi, come Imbriani, impersona in sè il coraggio, la coltura, il disinteresse, il patriottismo, l'abnegazione. Tra gli altri parlò, ciel p1·odc cli Castel ì\lorronc, commosso e commovcnclo Roberto Mirabelli, fratello più che amico e compagno di fede, accennando ad una lettera dello Zanarclclli all'impareggiabile signora Irene Irnbriani. Siamo lieti (li poter far conoscere ai nostri lettori qltcsta lettr.ra perchè in essa si età anche relazione cli un allra scritta con linguaggio non

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