RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 2li '.SIAMOPOVERIONONSIAMO? (Da un articolo di Giuseppe Saracco senatore ed exministro con Crispi, nonchè collaboratore onorario della Rivista Popolare). ..•. « Siamo poveri ! Intorno a questa frase buttata là in mezzo acl un modesto· banchetto d'agrlcoltori autentici, in un angolo ignoto del vecchio Piemonte, i giornali, che in quel momento erano a digiuno cli notizie, si son presi l'incomodo di levare un po' cli rumore e lii rimettere a nuovo la macchietta -di un antico ministro che aveva ripreso l'ufficio di una piccola città srnza che alcuno fuori di li si fosse -pF1ricordato che egli era ancora di questo mondo» ... .... < Non entra punto nel mio pensiero di attenuare il significato - diciamo politico - che venne attribuito alla frnse che mi nccadde di prof'cl'ire. Anzi, altamente mi compiaccio che la cosa sia rimasta intesa così, vale a clil'e che nelle mie parole avessi inteso di rsprimere un giudizio mollo più comprensivo, .ed assoluto » •••• •••• « Non fa mestieri pur troppo, tranne per coloro che hanno ocelli per non vedere ed orecclli per non sentire, i quali ciel resto rimarranno sempre nella beata l01·0 trnnquillità, che si corra alla ricerca delle pro,·e per dimostrare che povcl'i siamo realmente, quando il disagio economico, nelle campagne sovratutto, si manifesta in una continua restrizione elci consumi inclividuali, laddove la popolazione va crescendo ogni giorno in larga misura; onde avviene che questa Italia è clivenuta angusta, e non è più in condizione_ di nutrire i suoi figli, costretti ad emigrare in istranic terre in cerca di pane e di lavoro » •••• .... « Quando veggo elle altri, forse più persuasi che io stesso noi sia della inferiorità economica del nostro paese, in confronto delle grandi nazioni colle quali vogliamo camminare di pari passo, !anno sembiante di mostrarsi scandolezzati, perchè alcuno si attenta di dire aperto quel che sta scritto nella coscienza universale, non provo il più leggiero scrupolo e non mi pentirò mai di aver parlato il linguaggio della verità, se anclle parrà ad alcuno che fosse meglio tacerla. li fatto solo che una frase innocente venne rilevata in alto luogo, basterebbe a provare che, senza averlo pensato, ho colpito nel segno » .... ..•• « Se si Yuolc elle io dica quel ehe porto nell'animo, dirò francamente che l'Italia nostra, riunita in una sola famiglia, ha fatto miracoli in ogni ramo della cosa pubblica, ma si può almeno manifestare, e manifestanclo questo dubbio credo di fare atto di buon patriota anzicllè di cattivo cittadino, che abbia posto mano a troppe cose, le quali aspettano dal tempo e dalla saggezza degli uomini, il necessario, indispensabile completamento. Dalla semplice facciata che si presenta maestosa non si misura l'importanza ed il valore dello intiero edificio, e noi di queste tacciate che promettono molto ed accusano la nostra impotenza, ne abbiamo a dovizia pur troppo. IUibasterebbe additare le tante leggi rimaste lettera morta, ma non vado oltre per tema di essere frainteso. Se adunque non m'inganno, nostro primo dovere sarebbe questo di destinare quei pochi mezzi che rimarranno disponibili, dopo aver provveduto alla pace sociale, a completare e perfezionare cruello che abbiamo, e guardarci dalla tentazione di prendere nuovi impegni che non si possono tenere, o si arriva a tenere n mezzo soltanto; ciò che val meno di zero. Non possiamo sovra tutto e non dobbiamo dimenticare questo vero, che qualunque svolgimento di militare polen:;a che •mo Stato intende fare per il mantenimento della sua preponderanza poli/-ica, a/fine/tè non risulti precario ed artificiale deve essere in armonia colle forze economiche della Nazio11e (·I). Ecco prrehè mi ostino a dire elle poveri siamo, affinchè nessuno creda che siamo tanto ricchi da poter fare quel ehe altri fanno, e non si ricada nel peccato di cui portiamo adesso la pena. Anche oggi torna acconcio ripetere il /acilis dccrcscen- .ms aver11i, invocato in altri tempi da un membro autorev0lissimo ciel Gahinello: e se io dico il vero, lascerò volentieri che altri decida » •... •... « Il significato delle ultime elezioni politiclle, non val taèerlo e se dico male mi correggeranno, non è che uno solo, ed è q11cllodi aver rivelalo una condizione d'animo nelle nostre popolazioni che suona malcontento e <lisgnsto di nn regime che le condanna ad una vita di p1ivazioni e di stenti, che possono talvolta ap11arire incomportabili. Per quello che se n'era detto e preconizzato, era la questione morale, concetto degno di un popolo educato agli alti ideali, (2) che doveva risuonare nei Comizi elettorali, e concorrere efficacemente al risanamento dell'ambiente politico, sotto l'indirizzo di uomini superiori ad ogni sospetto che si erano assunta la nobile missione di ristabilire il regno della giustizia. IUa in realtà la quistione morale è passata in terzo o quarto ordine, mentre non vi ha un angolo di terra italiana, dove non abbia risuonato, cd ancora non echeggi un grido di protesta e di dolore uscito dal petto delle nostre popolazioni, maggiormente colpite nei loro materiali interessi » •... .... « Adolfo Thiers, presidente della Uepubbliea francese, a elli lo spingeva a cedere il posto al cluea d'Aumale, rispondeva cosi: Quand'on est au pouvoir, il (aut savoir J" rester; e si capisce elle debba essere così. l\la l'arte di sapersi mantenere al potere non è sempre, nè dovunque, la stessa. Una sola è la buona che consiste semplicemente nel saper governare. l\la governare vuol dire operare, sapendo con chi si va, e dove si vuole andare; mostrando nell'esercizio del potere, senza rumore e senza intermittenze, elle si ba (I) L'Italia militare, organo autorevole del militarismo, annunzia che i bilanci della guerra e della mar·ioa sono « indiscutibili, intangibili come Ruma, come le istituzioni-». Avviso a tutti i Saracchi che - da privati veh ! - minchionano il paese sulle economie necessarie. (2) Meno male che l'ex collega di Crispi proclama la quistione morale concetto degno di un popolo educato agli alti ideali! Forse perchè Saracco conosceva la scarsa educazione del ncstro popolo rimase sozio <!ell'amicodi Herz? N. d. R.
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